Spero di rivederti

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Louis William Tomlinson era sempre stato famoso per la sua poca pazienza, ma in quel momento era decisamente pronto per una strage.

Vedere Harry sorridere e scambiarsi il numero con il bibliotecario gli aveva fatto torcere lo stomaco e venire la nausea, sopratutto perché dopo la loro discussione, Louis era distrutto.

Aveva buttato giù tanta di quella cocaina da dimenticarsi di respirare, ma non di pensare ad Harry e ai suoi occhi verdi.

Sentiva la sua voce così profonda rimbombargli nelle orecchie, e questo era continuato anche una volta lucido.

Non capiva come e perché gli fosse entrato tanto dentro, ma Harry per lui era davvero importante.

E si, avrebbe fatto l'egoista se necessario, intrappolandolo in quella che era la sua vita turbolenta, pur di viverselo per un istante.

Camminò a passo svelto verso quell'ammasso di ricci, e prese posto proprio davanti a lui.

"Ciao."- biascicò, grattandosi la testa imbarazzato.

Non era decisamente mai successo, e forse stava pure arrossendo.

"Ti serve qualcosa?"- chiese Harry, cercando di alzare un muro bello solido, considerando che l'ultima volta aveva subito ceduto.

Era sorpreso di vedere Louis, ma non glielo avrebbe fatto notare.

Come non gli avrebbe fatto notare la gioia di vedere quegli occhi azzurri cercare i suoi.

"Prendi il giorno libero, e vieni alla Galleria D'Arte con me."- affermò lasciando Harry a bocca aperta.

Era il suo fottuto sogno, e il fatto che Louis gli stesse servendo la possibilità di realizzarlo gli faceva battere il cuore a ritmi esorbitanti.

Quello era uno straordinario museo pubblico, proprio al centro di Manchester e c'erano esposte almeno 25000 opere d'arte classica e contemporanea, tra quadri, disegni, stampe, sculture, armi, ceramiche.

Insomma per Harry era il paradiso.

"Non posso chiedere il giorno libero con così poco preavvisò."- balbettò non riuscendo quasi a mettere due parole insieme.

Nessun altra persona aveva questo potere su di lui.

Il riccio era senza difese sotto lo sguardo di Louis, e non poteva evitarlo.

"Mary posso rubarti Styles per un pomeriggio?"- urlò facendo gli occhi dolci all'anziana signora.

Era sorprendente, il suo fascino conquistava sempre tutti.

"Certo caro, e salutami tuo padre. È un po' che non si vede in giro."- sorrise cancellando il nome di Harry dalla piccola lavagna nera.

Louis annuì e trascinò velocemente fuori il riccio, portandolo verso la sua macchina parcheggiata lì davanti.

Si era innervosito nel sentir nominare il padre, ed Harry lo aveva notato.

Notava ogni particolare di quel ragazzo, poiché lo osservava in continuazione non accorgendosene nemmeno.

"Sta bene? Tuo padre intendo."- sussurrò prima di entrare in macchina.

Voleva e doveva saperlo, perché sennò sarebbe stato male l'intera giornata.

"Una meraviglia. Sali?"- rispose attorcigliando il naso.

Mentiva, era evidente, ma Harry decise che quello non era il momento giusto per indagare.

Si sedette nel posto accanto a quello del guidatore, e rimase in silenzio aspettando che Louis facesse lo stesso.

Sentì il suo respiro tornare normale, e sorrise istintivamente quando lo vide entrare più rilassato.

TO BUILD A HOME } Harry&LouisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora