Capitolo 51

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Kylie's POV
Sistemo la cravatta di Cameron, e nel frattempo milioni di pensieri affiorano nella mia mente. Almeno metà delle persone presenti a questo funerale non le vedo da quando avevo dieci anni. Ad essere sincera non so nemmeno cosa dire, o fare.
«Perfetto» dico appoggiando la mano sul petto di Cameron, dopo aver finito con la cravatta.
«Come te, piccola» dice baciandomi la fronte. Un debole sorriso emerge sul mio volto. Sa sempre come farmi sorridere.
Saliamo sul taxi che ci porta fino ad una grande chiesa. Sembra l'ambientazione perfetta per un film horror, grande e oscuro. Il fatto che il cielo sia cupo non lo rende di certo più invitante.
Cameron mi prende per mano non appena scendiamo dal taxi ed io smetto un istante di respirare. È così surreale.
Camminiamo verso l'ingresso, e un uomo ci apre la porta. Mi guardo in giro e noto che siamo veramente pochi.
«Kylie?» sento chiamare da una voce familiare.
Mi giro e vede una donna di mezza età di fronte a me. I suoi capelli sono corti, biondi e i suoi occhi grandi e azzurri.
«Zia Alice» dico abbracciandola.
È assurdo quanto siamo diverse. Mia madre e le sue sorelle Kristen e Jen sono molto simili, capelli e occhi scuri. Ma mia zia Alice no, l'opposto. Avrei preferito assomigliarle.
«Come stai tesoro!» mi chiede con un dolce sorriso.
«Tutti okay, tu?» chiedo.
«Normale, un po' meglio»
Guarda dietro di me e vede Cameron. La sua faccia si illumina, ha sempre desiderato vedermi con un fidanzato, era molto fanatica dei fidanzatini.
«Lui chi è?» chiede con un sorriso smagliante.
«Sono il fidanzato di Kylie»
Mia zia mi guarda con un ghigno ma io giro lo sguardo fingendo di non vedere.
«È davvero un piacere conoscerti» dice facendo un passo indietro per vederci vicini.
«Signori e signore, prego prendete i vostri posti» dice il Reverendo.
Le persone attorno a me iniziano a sedersi ed io rivolgo uno cenno veloce alle altre zie e ai nonni prima di prendere posto con Cameron.
«Siamo tutti qui riuniti, per celebrare il funerale della defunta Wendy Theresa Paterson»
Alcuni membri della famiglia parlano, ed io aspetto impaziente il mio turno ripetendo il discorso nella mia testa. Sarei stata l'ultima a parlare, e avevo preparato una cosa come quattro pagine di discorso, alcune macchiate dalle lacrime che mi erano scese mentre scrivevo.
«Hey, tutto bene?» sussurra Cameron e realizzo che una lacrima sta scendendo sulla guancia.
«Sì, sto bene»
Mentre qualcuno parla mi volto verso l'ingresso della chiesa. C'è un uomo sulla porta, ma non sembra familiare, magari è un amico o un collega di mamma. Ma da questa distanza non riesco a vederlo bene.
«Kylie Paterson, vuoi aggiungere qualcosa?»
Cammino verso il piccolo palchetto e il mio sguardo si muove fra tutti i presenti, fermandosi sull'unica persona che amo, l'unica persona che sa esattamente come mi sono sentita, persino quando nemmeno io sapevo come mi sentissi.

Truly Madly Deeply (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora