Truly Madly Deeply (Italian Translation)

Capitolo 62

Kylie's POV
Non appena il giudice pronuncia quelle parole, mi sento come morta dentro. Non voglio muovermi, ne parlare, rimango seduta e mi sento sola.
Anche Cameron resta seduto, sotto shock quanto me.
«Kylie ora può andare con i poliziotti e suo padre» dice il giudice.
Prima che io possa dire qualcosa due poliziotti mi alzano e mi conducono alla porta.
«Ma che cazzo, non potete farlo» urla Cameron ai poliziotti.
«Allontanati da lei!» dice, cercando di allontanarmi.
«Kylie!! Posso almeno parlarle?» chiede spintonando tutti per arrivare da me.
Mi giro e vedo che sta cercando in tutti i modi di passare tra la folla e raggiungermi e inizio a piangere. Non posso lasciarlo, non posso stare con mio padre.
Così tanti pensieri mi stanno facendo venire la nausea.
«POSSO ALMENO PARLARLE?» Cameron urla più forte possibile.
Nella stanza ora regna il silenzio e tutti gli occhi sono puntati su Cameron. Si guarda in giro e sospira pesantemente pee calmarsi.
«Posso per favore parlarle?» chiede in tono normale.
«Avete cinque minuti» dice il poliziotto, mentre il resto della gente defila, lasciando me e Cameron da soli.
Una volta soli corro verso Cameron e lo abbraccio più che posso. Mi stringe e le lacrime rigano anche il suo volto.
«Ti amo Kylie, non lascerò che ti succeda qualcosa» dice con la testa appoggiata alla mia spalla.
Vorrei rispondergli ma non saprei cosa dire. Piango così tanto da non riuscire a parlare. Voglio trovare un modo per uscire da questo casino ma non si può. È finita.
«Ascoltami Kylie, stai il più lontano possibile da lui okay, chiamami e mandami messaggi sempre. Se hai qualche problema cerca un modo per uscire di casa e fammelo sapere» dice con voce ferma.
«Te lo prometto, ti amo Cameron. Grazie» dico stringendolo un'ultima volta prima che il poliziotto entri.
«È ora»
Salgo sulla macchina della polizia e continuo a pensare al video. Che cos'era? Con chi ero? Cosa facevo? E quando è stato fatto?
Così tante domande mi piombano in testa.
Mentre resto seduta sui sedili posteriori penso, non solo a Cameron ma anche a mia madre. Mi manca, e so che niente di tutto questo sarebbe successo se lei fosse qui.
«O mio Dio, mia madre, il video!» dico più a me stessa anche se tutti possono sentirmi.
«Gira» dico al poliziotto davanti.
« Penso di avere delle prove» .