31. Pensieri contarstanti

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<<Caleb, non può andare avanti così! Sono dieci giorni che vomiti in continuazione quando non c'è Olcan!>>
Il nominato alzò gli occhi al cielo per poi alzarsi in fretta dal letto e tornare in bagno da dove entrava ed usciva da una decina di ore.
<<Sarà solo influe->> provò a dire quando uscì di nuovo ma Kele lo fermò con uno scappellotto alla testa. <<Io non ci credo ed è impossibile che tu ci stia credendo. Giuro che in certi momenti sembri proprio uno stupido, ma un grande e grosso idiota>> continuò poi <<quando è stata l'ultima volta che avete scopato?>> Chiese a mo' di accusa <<questa mattina appena svegli>> il minore lo guardò basito. <<Taci che tu fai uguale con Josh!>> L'altro arrossì imbarazzato per poi continuare <<la volta prima?>> Caleb finse di pensarci <<ieri sera>> l'espressione sconvolta di Kele lo fece ridacchiare.
<<Quella prima?>>
<<L'altro ieri sera>>
<<Quella prima ancora?>>
<<L'altro ieri pomeriggio e mattina e anche l'altro l'altro ieri sera e l'altro l'altro ieri dopo pranzo e se me lo chiedi ancora, sì, è successo tutto così negli ultimi due mesi e mezzo>>
L'espressione sconfitta di Kele era memorabile. Caleb avrebbe dovuto scattarci una foto e appenderla al muro come ricordo. Come sconvolgere un piccolo e poco innocente omega di ventun anni by Caleb Cytim. Sì, avrebbe decisamente potuto scriverci un libro.
<<Dio mio! Scopate come conigli, anzi no, peggio!>> Sbatté un paio di volte le palpebre. <<Come diavolo fai ancora a camminare? Non ti fa male il culo? A me lo farebbe, tanto!>>
Caleb gli posò una mano sulla spalla. <<Vuoi forse dirmi che tu e Josh lo fate meno di una volta al giorno?>> Gli chiese con la voce più pacata che possedeva. <<No, ma..!>> Caleb sbuffò <<Kele, non rompere, è solo il doppio. Neanche ti avessi detto che ci passiamo quindici ore dentro la camera da letto a scopare!>> L'espressione dell'omega più piccolo era di pura presa in giro, del tipo: vuoi forse dire che non è così?
E altrettanto forse, succedeva in realtà, ma Caleb non l'avrebbe mai ammesso. Neanche sotto tortura.

<<Ehi amore!>> Entrò sorridendo Olcan seguito da Josh e Clayton, <<di cosa stavate parlando?>>
Fu il minore a rispondere <<di uomini bellissimi che ci rapiranno portandoci via da qui!>> Ridacchiarono tutti.
Il beta parlò poi <<sono geloso!>> Olcan gli battè il cinque <<Anche io fratello! Io propongo il divorzio!>> Caleb alzò gli occhi al cielo <<ma non siamo neanche sposati!>> L'alfa alzò le mani come a chiedergli quale fosse sul problema <<appunto, pensa te!>> Disse per poi prenderlo in braccio. Da quando avevano risolto dichiarandosi entrambi, erano diventati tutti e due molto più fisici anche davanti ad amici e parenti. L'omega si strinse con le gambe attorno ai suoi fianchi e allacciò le mai al collo del maggiore per poi nasconderci il volto dando un bacio alla pelle ancora rossa dai segni precedenti. Caleb adorava fargli i succhiotti. Facevano vedere al mondo che era suo.
Vide chiaramente Kele prendere in disparte suo fratello sussurrandogli qualcosa che fece passare la faccia di Clayton da modalità sereno a occhi spalancati e le tonalità diverse di pelle che variavano dal rosa al rosso intenso, peggio di un camaleonte.
Si mosse di scatto, prese il fratello per i fianchi e se lo portò in braccio: <<io e mio fratello dobbiamo decisamente fare un giro!>> Uscì dalla stanza sbattendo la porta e i due Lyall guardarono allibiti la scena mentre Kele rideva, sotto i baffi che non aveva.

<<Dove stiamo andando?>> Caleb si strinse di più nel giubbotto e nella sciarpa di Olcan. Non faceva così tanto freddo, ma adorava ricoprirsi dell'odore di Olcan e vestirsi con i capi d'abbigliamento dell'alfa, lo faceva.
E lui stava come in paradiso sotto quell'odore forte e mascolino.
<<Dove vuoi che stiamo andando?>> Sbuffò Clayton continuando a camminare tra la boscaglia. Quando non sentì il minore rispondere, lo fece lui. <<Stiamo andando in farmacia a prendere dei test di gravidanza, Kele mi ha spiegato velocemente la situazione ma non intendo congratularmi con quell'idiota e con te finché non avrò un nipote tra le mani e allora forse, vi farò gli auguri>> Caleb sapeva che quella poteva essere un'ipotesi co.e sapeva che lui e Clayton non avevano usato le precauzioni un sacco di volte, ma non ci aveva mai pensato davvero di diventare padre. Insomma i bambini gli piacevano e tanto, ma era pronto ad averne? Aveva appena ventidue anni!
Però, avrebbe tanto voluto avere dei cuccioli che gironzolavano per casa, vedere a chi sarebbero assomigliati di più, se a lui o a Olcan.
<<Ma dove si trova questa farmacia?>> Clayton si chiese in che parte del mondo vivesse suo fratello per non sapere una cosa così basilare.
<<Non tutto il branco di Olcan vive alla tana>> e dire che gli erano sembrati già in troppi così! <<Diversi villaggi nei dintorni sono del suo branco. Quello in cui stiamo andando è uno di quelli.>>

Quando attraversarono le mura del paese, molti lo riconobbero e andarono a salutarlo. Si sentiva quasi un famoso e forse, effettivamente, era proprio quello che era. Entrarono in farmacia e il campanello suonò facendo sentire l'arrivo di un nuovo cliente.
Una farmacista poco più grande di lui si presentò al bancone <<ma che onore! Il compagno dell'Alfa in persona!>> Al contrario di ciò che sembrò a prima vista, non era una presa in giro, quella ragazza era davvero eccitata di averlo lì. <<Non c'è una farmacia alla tana? Come mai si trova qui?>>
Arrossì imbarazzato e fu Clayton a toglierlo dall'imbarazzo <<è una questione un po', come dire, delicata. Potrebbe darmi tre test di gravidanza per mio fratello?>> La beta spalancò gli occhi e le labbra si aprirono in un sorriso con tanto di fossette. <<Arrivano subito!>>

Erano venti minuti che era in bagno e non aveva ancora avuto la forza di fare nulla. All'ennesimo richiamo del fratello e di Kele dall'altra parte della porta, si apprestò a fare il terzo della giornata. I precedenti si erano rivelati uno positivo ed uno negativo.
Aspettò i cinque minuti soliti per poi guardare ciò che si celava nel test. Una lacrime di gioia gli scese dagli occhi. <<Ho sperato così tanto!>>

Non ho sonno evidentemente, considerando che sono le due del mattino ma, sono troppo eccitata.
Che dire, lo avrà il bambino o sarà per la prossima volta? Tanto ormai sono stata classificata come stronza da Olcan, una volta in più una volta in meno...

Manca solo l'epilogo!

La tana del lupo -la casa nei boschi-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora