Better days will come.

6.3K 252 90
                                    

Quel martedì mattina di metà novembre era stato molto particolare per Cole Mckenzie. Si era alzato come al solito all'alba e, dopo aver fatto colazione con Josephine, era uscito dall'ingresso principale con il suo amato cavalletto, pronto a dare un senso e un colore a quella fredda giornata autunnale.

La casa di Josephine Barry non gli sembrava più enorme come quando era arrivato, ma doveva ammettere che l'imponenza di quel palazzo lo colpiva ogni volta che usciva. 

Si accorse -cosa a cui non faceva mai caso, visto che non era compito suo- che la cassetta delle lettere era piena. Zia Jo non riceveva mai lettere a inizio settimana, quindi decise di vedere cosa contenesse e rimase spiazzato quando il nome "Gilbert Blythe" spuntò sulla superficie della prima busta.

Perché mai Gilbert avrebbe dovuto scrivergli una lettera? 

"Ciao Cole,

so che sono l'ultima persona da cui ti saresti aspettato una lettera, ma avevo bisogno di parlare con qualcuno che fosse vicino ad Anna e che sapesse allo stesso tempo mantenere un segreto. Capirai anche tu che Diana non è la persona più adatta, visto che non hanno segreti tra loro."

...

Cole continuò a leggere, e rimase molto sorpreso leggendo ciò che Gilbert aveva in mente. Anna aveva una fervida immaginazione, ma anche Gilbert era abbastanza esperto quando si trattava di idee e sorprese.

Gli avvenimenti accaduti in quei giorni avevano fatto si che Cole e Gilbert potessero organizzare il piano perfetto per la sorpresa che il ragazzo aveva in mente e Cole, ovviamente, avrebbe fatto credere ad Anna che tutto fosse una pura coincidenza.

Ripose la lettera nella tasca interna della sua giacca marrone e si incamminò verso la scuola d'arte, l'unico posto, oltre casa di Jo, dove Cole poteva essere sé stesso. Fu una giornata molto impegnativa, studiarono le proporzioni e come compito gli fu assegnato un ritratto realistico da realizzare prendendo le misure del volto. Oliver sarebbe stato perfetto.

Quella stessa mattina, tutti gli studenti della Queens Academy erano impegnati nei preparativi per il ballo di autunno che si sarebbe tenuto l'indomani. Festoni arancioni e marroni decoravano tetti e corridoi e ogni piccola aiuola ospitava mucchi di foglie d'acero e zucche. Nell'aria si sentiva un dolce odore di sciroppo d'acero e cioccolato, segno che anche i cuochi dell'accademia si stavano dando da fare per quel grande evento, che sarebbe uscito direttamente sulla gazzetta di Charlottetown.

"Guarda quanto spazio, Anna!" disse Diana entrando nella sala che sarebbe stata dedicata alle danze. le sedie che di solito la occupavano erano state rimosse, lasciando scoperto il liscio pavimento in marmo.

"Moody ha detto che non vede l'ora di vedere il mio vestito, pensate che mi farà la proposta al ballo?" disse Ruby in preda all'eccitazione. Da quando le ragazze si erano trasferite alla Queens, Ruby era maturata un sacco. Non aveva più l'aspetto di una bambina ed era sulla buona strada per diventare la ragazza più bella della scuola. I suoi capelli, lunghi e biondissimi, ricadevano dolcemente lungo spalle in adorabili boccoli e il suo viso, pallido come sempre, era costellato da adorabili lentiggini. Era stata così felice quando aveva saputo di Anna e Gilbert che si mise a piangere, quasi dimenticandosi di essere stata innamorata lei stessa di quel ragazzo per tantissimi anni.

Jane era sempre la stessa persona, lei e Tillie erano ormai entrate a far parte di un gruppo di ragazze provenienti da Kingsport che erano state ammesse alla Queens, quindi con Anna, Ruby e Diana non c'era più il rapporto di amicizia di una volta, ma abitavano comunque nello stesso plesso. 

"Vuoi sposarti così presto Ruby? Abbiamo ancora un altro anno da passare qui!" disse Jane

"Io in verità ho deciso di diplomarmi quest'anno. Mi sono messa di impegno per fare due anni in uno e mi piacerebbe vincere la borsa di studio che c'è in palio per lo studente migliore e andare alla Redmond già il prossimo anno!" disse Anna

Le ragazze rimasero a fissarla con un espressione di puro stupore. Nessuna di loro sarebbe mai riuscita a fare due anni in uno, né tantomeno a vincere quella borsa di studio.

Quella sera andarono tutte a letto elettrizzate all'idea che il giorno seguente ci sarebbe stato il fatidico ballo, tutte tranne Anna, che si ritirò nella sua stanza senza dire una parola. Si aspettava di trovare una lettera di Gilbert nella cassetta delle lettere della pensione, ma l'unica cosa che trovò fu una lettera che informava la signora Blackmoore di un funerale che si sarebbe tenuto quella domenica.

'Come se non potesse andare peggio di così...' pensò Anna salendo in camera. C'erano giorni in cui il mondo sembrava pieno di cose meravigliose, nuove emozioni da provare, elettrizzanti avventure da vivere..e c'erano poi giorni in cui tutto appariva grigio e privo di senso, nemmeno l'immaginazione riusciva a colorare un po' quella realtà così cupa e tetra. Anna soffiò sulla candela che aveva sul comò, permettendo alle tenebre di avvolgerla in quella fredda notte di metà novembre, e si addormentò con la speranza che l'universo le regalasse giornate migliori a partire dal giorno dopo.




Chiamatemi Anna [QUARTA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora