Fly me to the moon and let me play among the stars

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Vi consiglio di ascoltare questa canzone mentre leggete il capitolo, soprattutto alla fine!

Quel venerdì di settembre era una giornata particolarmente ventosa a Toronto. Per tutta la città le foglie volavano nei viali annunciando che l'autunno sarebbe ben presto arrivato, ponendo fine al calore dell'estate e lasciando invece spazio a un panorama molto più accogliente e colorato.

Gilbert era nella sua stanza, impegnato a chiudere la valigia, pronto a partire per il weekend.

"Sei sicuro della scelta che stai facendo? Non voglio giudicarti, Gilbert, ma potresti pentirtene"

"Sta tranquillo, ho tutto sotto controllo. Non ci sto rinunciando...sto solo, beh si, allungando un po' i tempi. Ho diciotto anni Ter, ho tutta la vita davanti agli occhi e devo capire bene quali siano i miei sogni, voglio fare nuove esperienze, girare posti nuovi...non sto mica rinunciando a tutto! Questa situazione per me sta diventando sempre più pesante, ma ad Avonlea ne parlerò con la signorina Stacy, lei sarà sicuramente in grado di aiutarmi"

Terence era l'unico a sapere del 'dubbio esistenziale' di Gilbert. Era una cosa troppo grande perché lo sapessero tutti e poi non era ancora stato deciso niente.

"Sai che sarò sempre dalla tua parte, Gil...buona fortuna per il viaggio"

Quella sera ci sarebbe stato il ballo di apertura all'università, ma anche se Gilbert non fosse andato ad Avonlea, non si sarebbe comunque presentato. Anna gli aveva scritto che lei ci sarebbe andata con Cole, e per quanto Gilbert volesse bene al biondo doveva ammettere che quella situazione gli dava un po' fastidio.

Il viaggio in treno fu più lungo del solito, forse perché era talmente tanta la voglia di arrivare a Charlottetown che il tempo sembrava non scorrere più. Gilbert appoggiò la testa al finestrino, pensando alla sua Anna e a ciò che avrebbero fatto una volta tornati a casa. La avrebbe presentata a Bash come 'sua fidanzata' e poteva già sentire la voce squillante di Sebastian La Croix urlare 'Te l'avevo detto, l'ho sempre saputo!'

Arrivò finalmente alla stazione di Charlottetown, dove due ragazze vestite di tutto punto lo aspettavano con i bagagli. Non appena lo vide, Anna gli corse incontro e lo baciò, sentendo poi le persone alle sue spalle fare commenti come 'Guarda tu questi ragazzi d'oggi...' oppure 'Dove arriveremo di questo passo? Un po' di contegno insomma!'

Ma nessuno dei due ci badò più di tanto.

Anche Diana salutò Gilbert, che ricambiò con uno sguardo riconoscente.

Le ragazze erano state accompagnate alla stazione da Cole, che spuntò dopo qualche minuto  dalla biglietteria, porgendo due biglietti alle ragazze

"Josephine ha deciso di pagarli per voi e non accetta obiezioni!" disse prima che le ragazze potessero rifiutare l'offerta. La zia Jo era sempre fin troppo generosa e secondo la sua politica i soldi erano fatti per essere spesi.

Si udì il fischio del treno in partenza, segno che i tre ragazzi dovevano salire in carrozza se volevano raggiungere Avonlea per ora di cena.

"Buon viaggio ragazze, divertitevi" disse Cole salutando Anna con un bacio sulla guancia e Diana con un abbraccio.

Tutti e tre salirono e presero posto, lasciandosi piano piano alle spalle Charlottetown. C'erano almeno due ore di treno per raggiungere Avonlea, Diana decise quindi di leggere il suo libro di poesie di Tennyson per preparare il saggio di letteratura, quindi cambiò posto, Anna e Gilbert invece restarono seduti accanto per tutto il tempo.

C'era una strana tensione tra i due e Anna riuscì perfettamente a percepirla. La mascella di Gilbert era serrata e le sue sopracciglia corrugate. Nonostante sembrasse triste o arrabbiato Anna dovette ammettere che quell'aura oscura attorno a lui era estremamente affascinante. Decise così di accarezzargli il viso, che al suo tocco si rilassò, assumendo l'espressone di sempre.

Chiamatemi Anna [QUARTA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora