You are the dancing queen, young and sweet, only seventeen.

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Quel sabato mattina  Anna fu svegliata dal canto degli uccellini, che avevano costruito il loro nido proprio su uno dei rami della Regina delle Nevi. La primavera aveva finalmente conquistato tutti gli angoli dell'Isola del Principe Edoardo e una fresca brezza attraversava i campi come ad accompagnare i contadini a lavoro.

Ma quella era tutt'altro che una semplice giornata di primavera.

Anna scese dal letto e si guardò allo specchio da cima a fondo, come usava fare ogni anno per il suo compleanno. Tutti gli anni si prendeva quei dieci minuti di tempo per osservare quanto fosse cambiata. Aveva il corpo di una donna adesso, i suoi capelli erano mossi e lunghi fino ai fianchi, la marea di lentiggini che ricopriva la sua faccia non c'era più, aveva solo sette lentiggini sul naso.

Si, le aveva contate una per una.

Fece una giravolta su sé stessa e si affacciò alla finestra, chiudendo gli occhi appena la sua pelle chiara entrò a contatto con il vento fresco primaverile.

Ammirò la bellezza del mondo davanti a sé, commuovendosi al pensiero di quanto la vita potesse essere meravigliosa. Davanti a lei infinite distese di verde dominavano il paesaggio  e in lontananza si poteva udire il rumore delle onde infrangersi sugli scogli, il richiamo di una sirena che probabilmente aveva visto inabissare la nave del suo amato.

Anna non aveva organizzato niente di speciale per il suo diciassettesimo compleanno, semplicemente aveva invitato i suoi amici a Green Gables per godere con loro dei momenti felici che la vita aveva da offrirle.

Anna scese al piano di sotto, trovando la cucina vuota.

"Matthew? Marilla?" li chiamò Anna, ma non rispose nessuno.

'Probabilmente saranno andati da Rachel o al municipio' pensò Anna.

Detestò fare colazione da sola il giorno del suo compleanno, ma in fondo era un giorno come tutti gli altri, si sentì quasi in colpa per averci dato così tanta importanza.

Mangiò tranquillamente, beandosi del silenzio di Green Gables, poi si rese conto che Marilla aveva lasciato le stoviglie della sera prima ancora sporche nel lavandino...cosa molto strana considerando che Marilla Cuthbert non andava mai a letto se la casa non scintillava come un penny. Anna si accorse poi che anche la biancheria non era stata lavata e che i loro letti erano ancora disfatti.

La sera prima Marilla aveva avuto un terribile mal di testa e probabilmente, pensò la rossa, aveva deciso di prendersi una pausa dalle faccende. Riflettendoci sù, era molto probabile che fosse andata dal dottore a Charlottetown di prima mattina...ma avrebbe almeno potuto lasciare un biglietto, giusto?

Anna passò l'intera mattinata a strofinare, pulire e lucidare come se non ci fosse un domani, dimenticandosi persino che fosse il suo compleanno. Quando l'orologio appeso al muro segnò l'una, la ragazza corse di sopra, consapevole di aver totalmente perso la cognizione del tempo.

Fece un bagno caldo, facendo poi asciugare i lunghi capelli al sole. Li pettinò con cura, ma al posto di fare le solite trecce decise di lasciarli naturali. I suoi amici sarebbero arrivati in poco tempo e lei non aveva ancora deciso cosa indossare.

I suoi occhi scrutarono attentamente i vestiti che aveva nell'armadio e il suo sguardo si illuminò quando vide il bellissimo vestito celeste che Diana le aveva regalato per Natale. Non aveva ancora avuto nessuna occasione per indossarlo e quella sarebbe stata perfetta.

Allacciò i suoi stivaletti e prese il suo cappello, che decorò con un nastro azzurro abbinato al vestito. Sorridente come una pasqua, scese nuovamente le scale e si sedette sugli scalini dell'atrio aspettando i suoi amici.

Chiamatemi Anna [QUARTA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora