Salve a tutte, finalmente ho aggiornato! Sono stata un po indaffarata .
Vi avviso che è diviso in due parti questa è la prima . Lunedì metterò la seconda parte ❤Da quella sera non avevo più risposto ai suoi messaggi ne alle sue chiamate .
Non avevo più nessuna voglia di sentirla blaterare mentre mi faceva sentire una merda.
I miei genitori naturalmente avevano capito che avevamo discusso , avevano tentato di mettersi in mezzo , ma mi ero infuriato ancor di più e quindi avevano lasciato stare , ma non c'era istante in cui non mi dicessero di chiarire perché avevo bisogno di lei.
Bisogno di lei..
Io? O loro?
Loro senza di lei a tenermi d'occhio dovevano costringere per forza Marisol a restare oltre i suoi turni .
Loro che usavano la mia ragazza per tenermi sotto controllo, quando invece per colpa sua mi sento sempre più uno schifo!
Ma loro che vogliono capire???
Naturalmente sapevo che i miei parlavano con lei al telefono , e lei era cosi brava a rigirare le cose e finivo sempre per sembrare il cattivo che aveva fatto una scenata .
Mi proposero perfino di non andare a scuola i giorni seguenti ma rifiutai categoricamente, non volevo passare un secondo di più in quelle mura con loro che tentavano di farmi lavaggi al cervello.
Quelle mura che mi erano sempre sembrate un porto sicuro , ora mi sembravano una prigione.
Infilai i primi vestiti che trovai , jeans scuri e un maglioncino verde che mi andava un po largo e le solite scarpe e misi i libri nello zaino.
Presi le pillole e mi fiondai fuori da quelle mura .
Speravo di svagarmi a scuola , ma le ore sembravano eterne , i minuti infiniti .
La professoressa d'inglese mi chiamò alla lavagna a svolgere degli esercizi e nonostante non fossi molto presente , andai bene .
Poi Marco fu chiamato in Italiano , io provai a girare le pagine in base alle domande della professoressa, ma le sbagliò quasi tutte .
Durante la ricreazione avevo un disperato bisogno di fumare e dato che in casa non avevo potuto farlo perché c'erano i miei, seguì gli altri sulla torretta e mi rilassai facendo un paio di tiri 《 Fares che è successo? Sembri un cadavere oggi 》
Guardai Marco e sospirai 《 Casini con la tipa , non la sopporto più 》
《 E che ci vuole? Mollala te ne trovi un altra 》.
Già sembrava così facile .
Se fossi stato un ragazzo normale l'avrei mollata senza fregarmene molto , ma io ero pieno di casini , come avrei fatto senza di lei?
I miei nemmeno mi facevano uscire da solo se non c'era nessuno che mi teneva d'occhio.
Dio che vita di merda.
L'erba mi aiutò ad azzerare i pensieri per un po , ma non abbastanza.
Nulla andava bene .
Nulla.
Tutto era un totale disastro.
Genitori che complottavano alle mie spalle , la mia ragazza che mi faceva sentire un fallito , Martino a cui non ero più riuscito a rivolgergli la parola , ma che ogni volta che incrociavo nei corridoi mi faceva sentire una stretta allo stomaco che mi paralizzava e non riuscivo ad aprire bocca.
Le restanti ore scolastiche passarono e quando arrivai alla campanella finale , salutai tutti e andai alla fermata , tornato a casa mi sarei sepolto sotto le coperte.
Non ce la facevo più a vivere questa giornata sentendomi così di merda.
Trovai posto a sedere per fortuna e mi fiondai prima che qualcuno me lo fregasse .
Dai Nicco qualche fermata e poi sarai solo tu e il letto .
All'improvviso mentre ero immerso nei miei stupidi pensieri vidi un ombra avvicinarsi e mi voltai alzando lo sguardo .
Martino? Che diamine ci faceva sul mio autobus? Non lo aveva mai preso prima d'ora me ne sarei accorto altrimenti, vero?
E se mi avesse seguito?
Ma no che pensi Nicco , era cosi preso a scrivere sul cellulare che non sembrava essersi minimamente accorto di me .
Dai alzati e salutalo .
Dai Nicco , forza .
Lo guardai e cercando di tenere un tono di voce tranquillo , mi alzai e mi misi avanti a lui 《Ehy》.
Il suo sguardo prima smarrito si trasformò in un sorriso enorme che mi fece aumentare i batti e quel《Ciao!》detto con tale entusiasmo mi fece sorridere come uno scemo .
Forse non ero un tale disastro se lui mi faceva certi sorrisi .
《Stai andando a casa?》
Dimmi che sono stato un idiota e non ti ho mai notato prima e che abitiamo vicini!
Da una parte sarei stato felice ad averlo vicino , dall'altra mi sarei sentito davvero un deficente a non aver notato prima che autobus prendeva per tornare a casa.
《No , in realtà sto andando da un'amica 》
Amica eh? Che sia Emma? Ma Emma abita da tutt'altra zona , forse dovevano vedersi da qualche parte in centro.
La curiosità era tanta cosi feci una faccia idiota cercando di spiare la chat che aveva aperta sul cellulare, e lui mi lasciò spiare senza problemi 《Sana?》.
Lui rise e annuì, ma poi si incupì dopo l'arrivo di un messaggio.
No Marti dai torna a farmi i tuoi sorrisi , ti prego , già basta la mia testa che è abbastanza cupa per tutti e due 《C'è qualche problema?》
Dai che se posso aiutarti ti aiuto , basta che torni a sorridere .
Lui mi guardò per qualche istante 《 Tu non è che avresti un po d'erba da prestarmi?》
Cosa?!?
《Da prestarti?!?》
Risi sorpreso , avevo immaginato nella mia mente vari motivi per cui potesse aver bisogno di aiuto o perché fosse triste, ma questo no.
Lui mi raccontò di una festa a cui sarebbe dovuto andare e che la sua era stata presa in ostaggio da Sana , che non voleva ridargliela .
Conoscendo Sana non faticai a credere alle sue parole , e mi fece continuare a ridere .
A casa ne avevo un po nascosta da qualche parte, non era molta ma se ne aveva bisogno non gliela avrei negata 《Dai ci penso io》.
Verrai a casa con me Marti , saremo un po soli , ti avrei dato qualunque cosa pur di averti un pomeriggio solo con me . Senza interruzioni.
Aveva lo sguardo un po imbarazzato mentre li in piedi ci guardavamo , sorrisi 《 Io abito a San Pietro dovremmo scendere li 》
《 Ok , ma non avremo problemi con i tuoi ?》
《 Nah dovrebbero essere a lavoro , al massimo dico che sei un compagno di studi 》
《 Ma se io vado in quarto!》
《Ma loro non lo sanno》 .
Indossava spesso queste camicie abbottonate fino al collo, che si erano carine , ma mi davano un senso di soffocamento, però diamine se gli stavano bene.
Mi ero cosi distratto a guardarlo che per poco non perdemmo la fermata .
Lui mi seguì in silenzio fino al palazzo , gli feci segno di salire sul ascensore e arrivammo al 3 piano .
Li c'era casa .
Una volta d'avanti la porta mi frugai le tasche 《Oddio le chiavi》.
Mi inginocchiai a frugare nello zaino , sperando di non averle dimenticate nella fretta di andar via .
Stavo perdendo le speranze quando in fondo trovai il portachiavi e sospirai di sollievo alzandomi e mostrandogliele 《Trovate 》
Lui rise 《 Beh almeno non restiamo chiusi fuori 》risi con lui .
Aprì la porta ed entraì 《 Ciao 》.
Nessuna risposta.
Iniziai a camminare guardandomi intorno 《 C'è nessuno?》 .
Niente.
Eravamo soli.
《 Nessuno . Meglio 》.
Lo condussi nella mia stanza e mentre lui si guardava intorno , io iniziai a cercare l'erba.
Dove diamine l'avevo messa?
E se l'avesse trovata Marisol?
Sperai veramente di no perché altrimenti sarebbe stata una tragedia quando sarebbero tornati i miei.
Non sapevano ne dovevano sapere che avevo ripreso a fumare , per nessun motivo al mondo altrimenti mi avrebbero davvero rinchiuso in casa con un insegnante privato.
Guardava i miei disegni e mi disse che erano belli , nonostante la maggior parte erano scarabocchi fatti nei momenti depressi , era bello che qualcuno li apprezzasse.
Presi l'ukulele e al suo interno trovai una busta . Bingo!
Trovata!
《 Ti serve tutta tutta?》
《No , tutta tutta no 》 daje!
Cannetta insieme a Marti!
Gli feci di nuovo strada fino alla sala da pranzo dove mi misi a rollare, mentre sentivo i suoi occhi addosso.
Cercai di ignorare i suoi sguardi per non combinare un disastro e anche se le mani mi tremavano un po , alla fine riuscì ad assemblare una perfetta cannetta per noi due .
《 Ci mettiamo comodi sul divano , ti va?》
Lui annuì e andammo verso il divano dove ci sedemmo e l'accessi e feci un tiro per poi passarla .
Fu così che fumando sul divano scambiandoci sorrisi e risate che iniziammo a conoscerci.
Stavolta non sarebbe arrivata Emma a interromperci.
Mi raccontò di un autogestione orribile fatta l'anno prima , e io raccontai dei concerti fatti al Virgilio durante l'occupazione , e da li passammo a confrontarci sui gusti musicali , che non erano molto simili.
Ma non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel volto, era cosi bello.
Giocammo con le marionette di mio nonno mentre sentivamo Earl Sweatshirt, ma non sembrava piacergli molto .
Tra un tiro e l'altro l'erba iniziò a fare effetto e ci ritrovammo a ridere come idioti mentre parlavamo delle cose più assurde.
Dalle cavolate fatte con gli amici, alle materie che odiavamo e ai professori antipatici .
《Dimmi una materia che odi più di tutte 》
Lui ci pensò un po su 《 Credo fisica , sono più bravo in lettere , latino e cose simili 》
《Io sono un disastro in tutto ma latino proprio lo odio》e ci ritrovammo a ridere mentre gli raccontavo dell'ultimo 3 preso a una versione di latino che avevo copiato da un compagno che era fatto .
《 Forse avrei dovuto leggerla prima di copiarla, aveva tradotto " i soldati si radunarono pronti ad attaccare " con "le anatre insieme decisero di fare una battaglia"》.
Lui scoppiò così tanto a ridere che quasi temeti che soffocasse.
Subito dopo ci fu un momento di silenzio , lui con la testa appoggiata al poggiatesta e io seduto affianco a lui , e solo i nostri occhi parlavano.
Quello che leggevo i quegli occhi non poteva essere falso o un invenzione della mia mente.
Quel sorriso era reale , quello sguardo era vero , ed erano tutti per me.
E più ci guardavamo più sentivo il cuore impazzire e capì che si la mia testa poteva pure essere uno schifo, ma i battiti del mio cuore erano reali ed erano tutti per lui .
Sì mio Martino. Resta con me.
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Nella testa di Niccolò
RomansaCosa prova Niccolò da solo , in mezzo alla gente , o con Martino? Cosa sente dentro di sé? I suoi tormenti sono molto simili ai miei , abbiamo due anime molto uguali e non solo... E quindi attraverso le mie parole , alle mie emozioni , voglio dare v...