*Ashley's pov*
Una volta fuori dal Casolare Thomas si avvicinò di più a me e mi prese la mano, intrecciando le dita con le mie mentre camminavamo verso la foresta.
Ora che tutti i giorni lui e i Velocisti erano obbligati a stare tutto il giorno nel Labirinto era raro che Alby ne concedesse uno di pausa, questo era uno dei pochi, in cui io e il ragazzo provavamo in tutti i modi a stare insieme nelle ventiquattro ore di libertà ci erano concesse.
"Nulla di nuovo là dentro?" chiesi ad un certo punto, facendo cenno verso le Porte.
"Stiamo provando a trovare un'uscita, e ti dirò, potremmo non essere così lontani dal riuscirci" rispose lui, mentre una piccola luce di speranza gli illuminò per un attimo gli occhi castani, destinata però a scomparire pochi secondi dopo.
"Ce la faremo" mormorò poi abbassando lo sguardo.
"Lo spero" risposi il più a bassa voce possibile, non che fosse così tanto d'aiuto, però non potevamo far altro che continuare a sperare.
"Ad ogni modo, è il nostro giorno libero, non cominciamo a parlare di lavoro" rise lui girandosi verso di me.
"Per una volta posso dire di essere d'accordo con te" sorrisi passandogli una mano tra i capelli.
Ogni volta che lo facevo lui arricciava il naso, come se non si aspettasse il gesto e di conseguenza lo confondesse, quando succedeva non provavo neanche a trattenere un sorriso, in ogni caso non ci sarei riuscita.
"Tu come dici che sarà?" chiese ad un certo punto con lo sguardo perso nel vuoto.
"Di che parli?" lo guardai confusa dalla sua domanda.
"Quando saremo fuori di qui avremo una casa tutta nostra, secondo te come sarà?" chiarì sorridendo.
"Beh, se fosse in riva al mare io mi immagino un balcone di legno che da sulla costa, in cui faremo colazione tutte le mattine e inviteremo gli altri" risposi, mentre nella mia testa si faceva spazio l'idea di una casa condivisa sul mare condivisa con Thomas.
"Invece le camere? Quella di nostro figlio sarà azzurra, me lo sento" rise sottovoce mettendosi una mano sul petto.
"Intanto sarà una femmina" iniziai ridendo dandogli una gomitata "Poi sarà o di un azzurro chiarissimo o giallo pastello"
"L'azzurro chiarissimo può sembrare bianco però" ribatté pensandoci su.
"Allora vada per il giallo" ribattei a mia volta sorridendo.
Non mi accorsi nemmeno di come eravamo già alle porte della foresta, non ci restava altro da fare che trovare un albero abbastanza largo per riposarci un po'.
"Che dici di quello?" chiese Thomas indicando una quercia proprio all'inizio della foresta, avremmo potuto continuare a guardare la Radura mentre le foglie verdi dell'albero filtravano la luce solare, creando un gioco di colori sulla terra a dir poco stupendo.
Il ragazzo si sedette per primo con la schiena completamente contro la corteccia, divaricò leggermente le gambe e mi fece cenno di sedermici in mezzo.
Al che mi avvicinai e premetti la schiena contro il suo petto, i suoi capelli che, mossi dal leggero vento della Radura, ogni tanto mi solleticavano la tempia.
Sentì la testa del moro rilassarsi completamente sulla mia spalla, mentre con una mano io continuavo ad accarezzargli la nuca.
"E se fossero gemelli? O se invece avessimo più di un figlio?" chiese ad un certo punto facendomi ridere. Non gli sembrava un po' presto per organizzarsi così a fondo?
"In tal caso allora il loro papà dovrà intanto costruire una casa con più stanze, poi litigare di nuovo con la mamma per il colore di queste ultime" sorrisi in risposta.
"Ma finiscila, ti fa solo piacere quando sono organizzato"
In effetti non aveva tutti i torti, ma ovviamente non gli avrei dato ragione.
"Forse" ribattei ridendo.
A quel punto mi girai completamente verso Thomas e gli gettai le braccia al collo, continuando però le carezze sulla testa di prima.
Dopo qualche istante ricambiò l'abbraccio mettendomi le braccia intorno alla vita, stringendomi di più verso di lui. Respirai il suo profumo, quel profumo che aveva la capacità di farmi sentire più rilassata ogni secondo che passavamo così vicini.
Ad un certo punto mi staccai di qualche centimetro dall'abbraccio, solo per guardarlo negli occhi.
Non passarono più di tre secondi che chiusi gli occhi e sentì le labbra del ragazzo contro le mie.
Gli misi le mani sul volto, nella speranza di portarlo più vicino e non interrompere quel contatto.
Continuammo a baciarci per minuti che mi sembrarono infiniti, non lo nego, in fondo avrei voluto che lo fossero.
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Maze Runner || Glade Pills
Fanfiction{Speciale per: "Two Girls In The Glade"} nell'ultimo capitolo del threequel vi ho spiegato più o meno come funzionerà questo libro, ma nel dubbio lo spiego di nuovo direttamente qui: questa storia NON SARÀ CONCLUSA, e oltre ai primi trenta capitoli...