24. Ashley, Thomas

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*Thomas' pov*

Un paio di ore prima avevo discusso con Ashley per una cosa stupida che neanche ricordo, e lei ora mi evitava. Non eravamo veramente arrabbiati, però eravamo entrambi troppo orgogliosi per fare la prima mossa. Ero seduto al solito tavolo con Minho e Newt.
"Amico posso sapere per quale motivo esatto sei qui con noi nel tuo giorno libero invece di stare con Ashley?" chiese Minho con la sua solita delicatezza. Io distolsi lo sguardo dalla chioma bionda e ritornai con i piedi per terra.
"Abbiamo discusso" dissi brevemente mentre li vidi alzare gli occhi al cielo.
"E allora vai a chiederle scusa" consigliò Newt. Mi girai di scatto nella sua direzione.
"No! Avevo ragione io!" risposi mentre loro si trattenevano chiaramente dalle risate "Ah ah, molto divertente veramente. In più sta anche facendo la bambina, cioè dai guardala! Sta lì, seduta, a leggere come se io non esistessi"
"E tu stai qui, seduto a parlare con noi, come se lei non esistesse" ribattè Minho e mi dovetti trattenere dal tirargli qualcosa.
"Siete i peggiori amici che esistano" dissi per poi alzarmi sentendoli ridere sonoramente. Raggiunsi il tronco su cui Ashley era appoggiata di schiena e mi sedetti accanto a lei. Sollevò lo sguardo dal libro e mi guardò perplessa, probabilmente sperando che dicessi o facessi qualcosa, mentre invece rimasi immobile a guardare fisso davanti a me. Così riportò lo sguardo sul suo libro spostandosi di qualche centimetro lontano da me. La guardai trattenendo un sorriso e mi spostai a mia volta, facendo scontare le nostre ginocchia. Mi fulminò con lo sguardo e per un attimo pensai che avrebbe anche potuto picchiarmi, ma io sfoggiai gli occhi da cucciolo a cui sapevo che non resisteva e mi lasciai sfuggire un sorriso. Ashley si addolcì leggermente ma poi ritornò sul libro e si spostò nuovamente. Azzerai di nuovo la distanza tra di noi e la sentii sospirare frustrata, così prima che potesse fare qualsiasi cosa le presi quel maledetto libro dalle mani e lo lanciai il più lontano possibile. Mi guardò sconcertata e io continuai a sorridere. Non so esattamente il motivo, ma farla arrabbiare era una delle mie cose preferite. Probabilmente perché mi fermavo ad osservare il suo broncio e lo sguardo assassino degli occhi che tanto amavo. Ci stavamo fissando da diversi secondi quando lei spostò lo sguardo in avanti. 'Gli occhioni non funzionano, cambiamo tattica' pensai.
"Che vuoi?" chiese lei continuando a fissare il vuoto.
"Passare del tempo con la mia ragazza" risposi con tono fin troppo innocente. Lei si girò alzando le sopracciglia.
"E hai intenzione di chiedermi scusa?" chiese di nuovo.
"No" risposi sorridendo. Ashley si stava chiaramente trattenendo dal fare lo stesso, ma alla fine cedette e sfoggiò il sorriso che amavo di più al mondo.
"Neanche io" disse fissandomi. Seguii con lo sguardo i lineamenti del suo viso finché non mi fermai sulle labbra rosee e dovetti mordermi le mie per trattenere l'impulso di baciarla. Tornai a guardarla negli occhi ma prima che potessi fare qualsiasi cosa Ashley si buttò sulle mie labbra. Ricambiai il bacio aggiungendo ancora più passione, feci scivolare le mani sui suoi fianchi e lei mi sfiorò dolcemente i capelli. Feci scendere le mani al suo fondoschiena e feci pressione verso l'alto, in modo da portarla a cavalcioni su di me. Si staccò un attimo dal bacio e sussurrò:
"Sei perdonato faccia di caspio"
Sorrisi a fior di labbra e scossi leggermente la testa in segno di disapprovazione, prima di riportare le mani sul suo fondoschiena e ricominciare a baciarla.

Maze Runner || Glade PillsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora