18- Abbiamo un dio dalla nostra... Pardon, EX DIO.

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Frank
A quindici metri dalle Porte della Morte, ci bloccammo.

"Oh, dei!" mormorò Hazel. "Sono uguali."

Capii a cosa si riferiva.

Incorniciato da ferro dello Stige, il portale magico era formato da una coppia di porte di ascensore, due pannelli argento e nero su cui sono incisi motivi Art déco.

Rimasi senza fiato per la nostalgia.

Non mi mancava soltanto il Monte Olimpo.

Mi mancava tutto quello che avevo abbandonato: il campo Giove, il Campo Mezzosangue e anche Hogwarts.

Avevo le lacrime agli occhi; non me la sentivo di parlare.

Le Porte della Morte mi sembravano un'offesa personale, progettate apposta per ricordarmi tuo ciò che non posso avere.

Mentre mi riprendevo dallo shock, noto altri dettagli: la brina che si spandeva alla base delle porte, il bagliore purpureo nell'aria che ci circondava, le catene con cui erano fissate.

Cavi di ferro nero correvano lungo entrambi i lati della struttura, come funi di ancoraggio di un ponte sospeso.

Erano legati a ganci conficcati nel terreno di carne.

I due Titani, Crio e Iperione, sorvegliavano i punti di ancoraggio.

In quello stesso istante, l'intera struura venne scossa da un fremito.

Lampi neri dardeggiarono nel cielo.

Le catene tremarono e i Titani piantarono i piedi sui ganci per tenerli fermi.

Le porte si aprirono, rivelando l'interno dorato di un ascensore.

Mi tesi, pronto per l'attacco, ma Bob mi mise una mano sulla spalla. "Aspetta." mi ammonì.

Iperione gridò alla folla circostante: "Gruppo A-22! Sbrigatevi, fannulloni!"

Una decina di ciclopi si precipitò in avanti, agitando biglietti rossi ed esultando.

In teoria non avrebbero potuto infilarsi in quelle porte a dimensione umana ma, via via che si avvicinavano, i loro corpi si deformavano e rimpicciolivano, e le Porte della Morte li risucchiavano dentro.

Crio piantò il pollice sul pulsante SU, al lato destro dell'ascensore.

Le porte si chiusero.

La struttura vibrò ancora.

I lampi scuri svanirono.

"Ogni volta che le porte si aprono, tentano di teletrasportarsi in un posto diverso. Thanatos le ha costruite così per poter essere l'unico a trovarle. Ma adesso sono legate alle catene: non possono spostarsi." Spiegò Percy.

"Allora tagliamo le catene." sussurrò Piper.

"Il nostro camuffamento sparirà se facciamo una cosa aggressiva, tipo tagliare le catene?" domandai.

"Forse." Rispose Bob. "Ma qualcuno dovrà difendere il pulsante per dodici minuti. Mi offro io."

"No!" Esclamò Annabeth.

"Amico..." Percy gli poggiò una mano sulla sua. "Non... puoi! Devi vedere le stelle e..."

"Mi hai fatto vedere le foto delle stelle. E ho rivisto i miei amici." Ci rivolse un grosso sorriso. "Cosa potrei voler di più?"

"Ma..."

Bob ignorò le nostre proteste, ci abbracciò tutti per l'ultima volta e andò verso il pulsante.

Their Green Eyes -Harry Potter e gli Eroi dell'Olimpo-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora