Their Green Eyes -Harry Potter e gli Eroi dell'Olimpo-

23- Ammettiamolo: gli dei hanno stile

Nico
Un boato.

Muri che crollavano.

Una luce verde.

Un grido di terrore.

Un corpo a terra.

Erano queste le immagini che vedevamo tutti noi in loop.

Sperai solo che tra i corpi a terra non ci fosse uno dei miei cari.

Mi diressi all'aperto, dove i mangiamorte stavano iniziando il loro rituale.

Mentre scendevo le scale, sentii due mani afferrarmi per i fianchi.

La mia mano scattò subito alla spada e, per poco, non rischiai di decapitare il mio ragazzo (come il giorno della guerra contro Gea).

"Tranquillo..." mi sussurrò una voce calda, seppur stanca. "Sono io, amore."

Sospirai e mi girai, abbracciandolo. "Diamine, Will! Mi hai fatto spaventare!"

Lo guardai in faccia: aveva gli occhi stanchi ed era più pallido di me.

"Will... hai..."

"Sì." Confermò barcollando. "Ho usato un po' del mio potere curativo. Niente di impressionante, ho solo riattaccato un dito a Cho Chang."

Feci un verso di scherno. "Solo." Sottolineai.

Lui sorrise e mi si scaldò il cuore.

"E comunque..." borbottai dopo un po', mentre ci tenevamo per mano dirigendoci verso l'esterno. "Non avresti dovuto riattaccare il dito a quella lì."

"Sei ancora arrabbiato per..."

"Certo! Ti rendi conto che ha fatto soffrire Harry!? Prima gli ha fatto credere di avere una cotta per lui, poi ha cominciato a frequentarsi con Diggory e infine, quando questo è morto lei ha cominciato ad uscire con Harry per poi spezzargli il cuore!"

"Nico..." sbuffò. "Sai, neanche a me sta molto simpatica ma non posso violare il giuramento di Ippocrate, soprattutto visto che c'era davanti mio padre."

"Attualmente, tuo padre è un mortale con un'aura di morte più forte di quella di Harry, e non potrebbe infliggerti nessuna punizione se lo violassi."

"Ma sono io per primo che non lo voglio violare!"

"Si, okay." Mormorai. "Ma la odio lo stesso."

"Allora è il caso di non dirti ciò che ha provato a fare dopo."

"Parla."

"Lei... per ringraziarmi... cioè, penso che avesse le allucinazioni o fosse ancora intontita e..."

"Vai al sodo." ringhiai, aspettandomi il peggio.

"Ha provato a baciarmi." Sussurrò con la voce più alta di un'ottava del normale.

"LEI HA FATTO COSA!?" Urlai e dalle mie mani cominciarono ad uscire ombre scure.

"Ha provato... ma tranquillo, l'ho allontanata, le ho detto che le ragazze non mi piacciono e..."

"E..." lo invitai a continuare, ora un po' più calmo.

"E lei mi ha detto che sono uno spreco per la popolazione femminile."

"Questo è troppo." Sibilai stringendo i pugni. "Giuro che se la incontro per i corridoi le faccio saltare il dito che le hai riattaccato."

Alzò gli occhi al cielo. "Andiamo, Nanetto!"

"Non sono basso!" Dissi imbronciato.

"Sì che lo sei!"

"Non è vero!"