Cole.
-Sei stanca?-
-No, Cole, sono solo incinta, non contagiata da una malattia incurabile!-
-Non dire queste cose!-
Lei mi fissa perplessa per qualche secondo, poi le sue labbra si piegano in un sorriso e infine scoppia a ridere trattenendosi malamente.
Mi limito a guardarla storto.
-Dico davvero, non si scherza su queste cose!-
-Anch'io dico davvero, non sto per morire!-
Sbuffo, provocando un altro coro di risate.
La guardo nuovamente male, ma di fronte a tanta allegria non posso fare a meno di sciogliermi anch'io.
Era da tanto, troppo tempo che non sentivo la sua risata, che non la vedevo così spensierata.
Alla fine sono riuscito a convincerla a tornare a casa, non credevo ci sarei davvero riuscito.
So che esiste ancora qualche barriera tra di noi, ma le ho promesso che potrà parlarmene solo quando se la sentirà veramente, non voglio forzarla a fare niente.
Una volta attraversato il lunghissimo corridoio e arrivati di fronte alla nostra camera, spalanco le porte senza difficoltà e la faccio accomodare per prima.
Lili fa qualche passo incerto in avanti fino ad arrivare a circa metà stanza, poi si ferma senza dare l'impressione di voler proseguire.
-Qualcosa non va?-
Si gira verso di me e mi guarda, mi sembra a disagio.
-N-No... E' solo che non me la ricordavo così grande...-
La raggiungo e le circondo delicatamente la vita con le braccia.
-Sicura che sia soltanto questo?-
Mi guarda supplicante con gli occhi leggermente lucidi.
Tutto nel suo sguardo sembra gridare: "Non fare domande, ti prego!". Alla fine annuisco e le passo una mano tra i capelli, accarezzandoli più volte.
-Tranquilla, va tutto bene. Lo sai che per qualsiasi cosa ci sono sempre-
Mi sorride e si stringe di più tra le mie braccia. Rimaniamo nella stessa posizione per qualche minuto, poi lei scioglie l'abbraccio e va a stendersi supina sul letto.
La seguo e mi siedo accanto a lei, non resisto alla tentazione di accarezzarle la pancia ancora piatta. Sorrido involontariamente, non riesco ancora a crederci che lì dentro ci sia una vita, mio figlio!
O figlia, non si può mai dire.
-Vorresti che fosse maschio o femmina?-
-Mh... Non lo so, è uguale...-
Corrugo le sopracciglia: che risposta è?
Torno a guardarla in viso, ma lei ha lo sguardo fisso su un punto imprecisato del muro davanti a sé. Forse adesso non se la sente di diventare mamma...
La prendo per il mento e le sposto il volto verso di me, gli occhi sono ancora assenti.
A cosa starà mai pensando? -Ma tu sei contenta di questo bambino? Voglio dire... Lo vuoi?-
Si mette seduta con uno scatto improvviso, portandosi entrambe le mani al ventre.
-Che domanda è?! Certo che lo voglio!-
-Scusami... E' che ti vedo così insicura, così triste...-
-No... E' solo che non me lo aspettavo, tutto qua-
Le sorrido e poi la attiro tra le mie braccia, faccio per baciarla, ma lei volta il viso andandosi a nascondere nell'incavo del mio collo.
Ecco un'altra cosa che non capisco: da quando ci siamo riappacificati, non mi permette più di baciarla, vuole solo stare abbracciata, niente di più.
Non ne capisco il motivo e la cosa mi fa stare male: al solo pensiero di non poterla più toccare come prima mi sento morire, ma la cosa che odio di più che non so cosa la spinga a comportarsi così. Sospiro e le sciolgo i capelli liberandoli dal fermaglio e cominciando a pettinarli con le dita, se prima profumavano di lavanda adesso sanno di mora, non so perché abbia cambiato unguento. Le poso un bacio tra le ciocche, l'unico tipo che mi permette senza che si irrigidisca o si ritragga.
La sento rilassarsi e la faccio sdraiare senza interrompere l'abbraccio.
Stiamo così per un po' di tempo, la sento sospirare e poi rilassarsi maggiormente.
Le accarezzo la schiena, il suo respiro si fa più lento. Quando mi decido a staccarci, realizzo che si è addormentata.
Prima rimango a fissarla stupefatto, alla fine mi ritrovo a scuotere il capo divertito: menomale che non era stanca, la principessina!
La guardo riposare, il petto si alza e si abbassa a ritmo regolare, anche se mi sembra che Lili non sia tanto comoda con quel vestito, adesso che è incinta le serviranno abiti decisamente più adatti alla sua situazione.
Gattono sul materasso fino ad arrivare alla sua schiena e scioglierle i lacci del corpetto, poi, augurando che rimanga addormentata, faccio scivolare tutto l'abito lungo le gambe.
Oddio, mi sento un maniaco a dover spogliare una donna durante il sonno, ma non voglio svegliarla solo per farla cambiare d'abito.
La lascio con la camicia da notte e poi la copro con un lenzuolo recuperato dall'armadio dopo aver sistemato il vestito.
La osservo dormire, adesso è serena, ma mi chiedo ancora cosa le sia successo di tanto grave da provocare tutto questo.
Le regalo un bacio sulla fronte ed esco dalla stanza per permetterle di stare tranquilla.
![](https://img.wattpad.com/cover/235250874-288-k242422.jpg)
STAI LEGGENDO
Solo se ci sei tu - Sprousehart
RomansaDue stati in guerra, l'unica soluzione per la pace è lo sposalizio,ma si sa che i matrimoni combinati non piacciono a nessuno. Una storia d'amore che vede protagonisti il principe Cole Sprouse e la principessa Lili Reinhart. Inganni, pettegolezzi...