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Yoongi

Seguii quel ragazzo, decidendo di togliere almeno la mascherina perché non riuscivo più a respirare bene dietro a quel pezzo di stoffa, e notai come ogni tanto il suo sguardo finisse su di me per vedere se lo stavo seguendo per davvero o se stesse camminando tutto solo, poco dopo arrivammo davanti a una splendida teca di vetro al cui interno si trovava un'edizione limitata di Sheer Heart Attack dei Queen ed i miei occhi si illuminarono immediatamente. 

"Me lo sono fatto recapitare proprio ieri signore" mi disse il ragazzo, "È perfetto" risposi senza aspettare un attimo, era davvero fantastico e già avevo voglia di ritornare a casa a provarlo e ascoltarlo.
"Quindi lo prende?" mi chiese quel ragazzo, "Certamente" dissi io in risposta, così lo prese con un'enorme delicatezza, lo portò alla cassa e proprio in quel momento entrò un altro ragazzo, stavolta dai capelli castani, tendenti quasi al caramello.

Mi osservò con attenzione, sembrava quasi volesse squadrarmi, poi si avvicinò a me guardandomi ancora, finché non iniziò a urlare "Ma lei è il famoso Min Yoongi!" e le sue urla erano tanto acute da sembrarmi quasi quelle di una ragazza.

"Già, sono proprio io" risposi semplicemente, al che sentii un secondo sguardo addosso oltre quello del castano, cioè quello dell'azzurro.
"Posso avere un autografo?" domandò il ragazzo appena arrivato, ma un attimo dopo ritirò la sua proposta dicendo "Beh.. Magari un'altra volta, non penso sia il momento" facendo una risatina un po'.. come dire.. impaurita e quasi nervosa, e capii il motivo quando mi voltai verso l'azzurro, gli stava lanciando una tale occhiataccia che avrebbe potuto disintegrarlo sul posto.

A quella scena mi venne da ridere, ma cercai di mantenere la mia serietà, così mi voltai verso il commesso che aveva già imbustato il vinile e presi il sacchetto.
Dopodiché senza dire o fare nient'altro uscii dal negozio con tranquillità, quella scena mi aveva decisamente divertito e poche volte mi era capitato.

Ricordai una cosa poco dopo essere uscito, non sapevo ancora il nome del commesso.
Chissà se lo avrei più incontrato, mi piacerebbe davvero conoscerlo, sembra un tipetto piuttosto interessante.

Namjoon

Quando il cliente che avevo ospitato fino a quel momento uscì dal negozio, mi voltai verso Jin e gli urlai "Si può sapere cosa ti viene in mente?! Quello sguardo inquisitorio e poi l'urlo, sei forse uscito di testa Seokjin?!" non ero tipo che si innervosiva facilmente, ma in quel momento non riuscii davvero a trattenermi.

"Calma Namjoon, non volevo essere così indiscreto, anzi ti chiedo di perdonarmi, capisco di non essere stato il massimo dell'educazione e del rispetto, ma quello era Min Yoongi, il pianista più famoso della Corea se non del mondo!" mi disse Jin, tornando a urlare come una ragazza, questo era l'unico lato che non riuscivo a sopportare di lui.

"Chiunque fosse, era un cliente Jin e non avevi motivo di disturbare" ribadii, un po' più calmo di prima ma comunque ancora nervoso.
"E dai Joonie non ti scaldare, ti ho già chiesto scusa" disse ancora una volta il castano.
"Va bene dai, mi calmo, ma che non si ripeta più" feci un profondo sospiro mentre lui mi sorrise.

"Comunque per domani sera Taehyung ci ha invitati al suo locale, ci andiamo?" mi propose poco dopo, ed io annuii, da buon amante della musica qual ero non mi perdevo mai le serate al Music Innovation, in più il proprietario, Kim Taehyung, era davvero simpatico e piuttosto eccentrico, ma mi piaceva, era un tipo a posto.

Pensavo che ci offrisse tutte quelle serate solo per vedersi con il suo ragazzo, Jungkook, anche lui facente parte - come me e Seokjin - di questo negozio - Pure Vinyl, il mio sogno fin da ragazzino - e mio migliore amico fin da piccoli, con lui avevo condiviso il sogno di aprire quel negozio e insieme lo avevamo realizzato.

Seokjin invece aveva da circa un anno l'università e dato che io e Jungkook avevamo bisogno di un po' di aiuto a quel tempo, tappezzammo l'intero centro di Seoul in attesa che qualcuno bussasse alla porta del nostro amato negozietto e ci desse una mano, contento di svolgere quel lavoro e di conoscere tutta la musica del passato.

Già il giorno dopo lo trovammo davanti alla porta in attesa dell'apertura, la sua voglia di fare aveva smosso anche me e Jungkook e senza nemmeno conoscerlo lo prendemmo a cuore, di certo io gli voglio un bene dell'anima e sono sicuro che sia così anche per Jungkook.

Alla fine Jin è un ragazzo solare e sempre aperto a tutto e a tutti, l'unica cosa che non sopporto - come ho detto prima - sono quei gridolini da ragazza che gli escono alcune volte quando è troppo sorpreso o emozionato da qualcosa.
Sa bene che preferisco la serietà in negozio, lasciando spazio alle emozioni solo fuori da lì e per fortuna capitava molto raramente, ma non potevo capacitarmene e finivo sempre per innervosirmi un po' con lui anche se un attimo dopo mi passava visto il mio buon cuore.

Per tutta la giornata comunque non riuscii a smettere di pensare a quel cliente, avrei davvero voluto vedere i particolari nascosti dietro agli occhiali da sole e sotto al cappello che aveva sulla testa.

I due ragazzi se ne accorsero - ero così tanto distratto al pensiero di quel giovane che mi ero anche perso l'ingresso del mio migliore amico in negozio - e iniziarono a sventolarmi una mano davanti al viso.

"Namjoon è tutto ok?" mi domandò Jungkook, ed io risposi con una veloce serie di sì, anche se in realtà avevo semplicemente la testa tra le nuvole e non riuscivo completamente a togliermi dalla testa l'aspetto e la voce di quel ragazzo.

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