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Jungkook

All'anno nuovo potei preparare tutti i pacchi per il trasloco, avevo gran parte della giornata occupata con il lavoro al negozio, mentre la restante parte la passavo insieme a Tae o anche con tutti gli altri al locale, quindi solo dopo il compleanno del mio uomo riuscii a conservare tutto.

La prima domenica libera dopo le feste, quindi il 12 gennaio, verso le 10 del mattino, Taehyung venne a prendermi a casa - che ben presto non sarebbe più stata mia e che avrei sicuramente venduto visto che abito da solo - e una volta sistemati i pacchi nel portabagagli, ci dirigemmo verso quella che sarebbe diventata anche casa mia da quel giorno.

In poche ore tutto fu al proprio posto nell'enorme armadio di Tae e tra le varie mensole, e mentre io sistemavo, Tae cucinò qualcosa per il nostro pranzo, che gustammo con calma una volta seduti a tavola.

Poco dopo aver finito di mangiare e aver iniziato una dolce sessione di coccole, il telefono del biondo sopra di me iniziò a squillare e inizialmente lo lasciammo sbattere, ma tornò a suonare, quindi Taehyung si ritrovò a rispondere, mentre entrambi eravamo un po' scazzati da questo disturbo.

"Oh Jiminah" disse un po' più contento di un secondo prima, "In effetti sì ma va be, ormai siamo qua, quindi dimmi pure" continuò, "Va bene, fate pure, ma non prima delle 17, visto che avrei da fare" disse ancora e mi guardò ammiccando, mentre io mi morsi il labbro per non emettere un rumoroso sospiro, poi finalmente chiuse la chiamata e noi riprendemmo ciò che stavamo facendo.

*

All'orario che aveva stabilito il mio biondino, arrivarono tutti i ragazzi della compagnia.
Non c'era un motivo preciso in realtà, volevamo semplicemente passare del tempo tutti insieme, così passavano sempre qui dato che era sempre pronta per accogliere tanta gente.

Guardavamo un film, mangiavamo qualcosa, stavamo ore a chiacchierare e a giocare, poi i migliori in cucina, quindi Jin e Hobi, preparavano la cena per tutti e ogni tanto Jimin passava dalla cucina per controllare la situazione e sbaciucchiare il suo ragazzo.

Hoseok

"Sono così geloso di tutte queste relazioni ragazzi" disse all'improvviso Jin, un po' abbattuto da tutto l'amore che si respirava in quella casa.
Poverino, era comprensibile, così gli dissi "Beh potresti cercare qualcuno in uno di quei siti d'incontri, chissà che non trovi la tua anima gemella" ma lui divenne tutto rosso e mi rispose "Yaaa Hobii ma che stai dicendo? Non sono mica così disperato!" poi sembrò ripensarci, infatti aggiunse "Però forse ci farò un saltino prima o poi" ed io, come Jimin che era accanto a me, risi di gusto.

Alcuni minuti dopo tutto fu pronto per la cena, così ci accomodammo alla grande tavolata che ci aspettava con l'acquolina in bocca, io stesso l'avevo nel momento in cui le pietanze si trovarono nelle padelle sotto i miei occhi.

La serata proseguì come era iniziata, tra chiacchiere, risate, giochi tipici da compagnia e varie altre cose.
Una volta andati via dalla casa di Taehyung, che come al solito era stato accogliente come pochi altri, Jimin mi domandò "Vuoi rimanere da me stanotte?"

Io accettai molto volentieri, d'altronde non era la prima volta che finivo a dormire dal biondino che aveva riempito la mia vita ed il mio cuore.
Lui subito sorrise dolcemente ed io lo baciai su quella guanciotta che si era formata mentre sorrideva, era così tenero che pensai fosse impossibile non amare una persona così, un piccolo dolcetto da mangiare, da stringere forte al petto, da non abbandonare mai per nessun motivo al mondo.

Seokjin

Quella sera capii per l'ennesima volta che non avevo alcuna speranza con Namjoon, lo vedevo così felice con Yoongi intorno che non avevo nemmeno il coraggio di avvicinarmi a loro.
Il nostro legame non si era spezzato, ma era ovvio che avrei dovuto seppellire i miei sentimenti.

E così, anche se ciò che mi aveva proposto Hobi era solo uno scherzo, decisi innocentemente di creare un profilo su un sito di incontri.
In quel momento mi sentii più disperato che mai, ma sperai di riuscire a trovare presto o tardi qualcuno che mi facesse passare la cotta che avevo per Namjoon.

Mi sentivo un ragazzino a parlare di cotta, ma mi era impossibile definirla in altri modi, quindi una volta iscritto notai che quasi subito un ragazzo mi scrisse.
Chiacchierai per tutta la notte con quel ragazzo, scoprendo varie cose di lui e sentendo di aver bisogno di una persona di quel genere, una di quelle che ti parlava a cuore aperto pur conoscendoti da poco tempo, che sembrava fidarsi di te anche dopo due o tre ore.

Mi aveva mandato una foto, aveva i capelli scuri, gli occhietti dolci e delle labbra piuttosto grandi, un po' come le mie, che - dovevo ammetterlo - adoravo troppo.
Questo ragazzo aveva come nome del profilo Ken, ed in effetti, da quella foto sembrava davvero perfetto, un po' come una bambola, ma mi aveva detto di chiamarsi Jaehwan e aveva la mia stessa età.

Verso le tre del mattino decisi finalmente di dargli la buonanotte visto che mancavano circa sei ore all'inizio del mio turno al Pure Vinyl, e necessitavo un po' di riposo.
Certo non nego che sarei rimasto ancora a chiacchierare con lui, ma anche i miei occhi chiedevano pietà, così dopo averlo salutato e aver posato il cellulare sul comodino accanto al letto, chiusi finalmente gli occhi, sognando poi questo ragazzo che avrei voluto e dovuto ben presto incontrare.

*

Il mattino dopo, arrivai al negozio tutto allegro, forse più del solito, infatti sia Namjoon che Jungkook se ne accorsero, e una volta servita una cliente, si avvicinarono a me e iniziarono a farmi l'interrogatorio.
Mah, non potevo semplicemente essere allegro?

Però in effetti c'era un motivo dietro a tutta quella gioia, quella mattina infatti, una volta aperti gli occhi e dopo essermi preparato, presi il cellulare tra le mani e notai che Jaehwan mi aveva dato il buongiorno e mi aveva chiamato babe.. Ecco, erano cose che mi facevano un certo effetto, insomma, mi aveva fatto battere il cuore forse più forte del dovuto.

A quel punto gli spifferai tutto visto che non ero completamente in grado di tenermi un segreto simile tutto per me, ero certo di poter dimenticare i miei sentimenti nei confronti di Namjoon grazie a lui e speravo veramente che funzionasse il più velocemente possibile.

Non volevo trattare Jaehwan come un oggetto che serviva per uno scopo, volevo davvero innamorarmi di qualcuno ed essere ricambiato, volevo davvero ricevere tutte le attenzioni che i miei amici si scambiavano e allo stesso tempo darne io stesso.

I due sorrisero e si congratularono con me, erano felici per me e io lo ero per via di quel nuovo ragazzo che stava facendo breccia nel mio cuore.

Giusto in quel momento mi scrisse, così chiesi a Namjoon se potevo starmene alcuni minuti in disparte visto che nessun nuovo cliente era arrivato.
Lui mi diede il permesso ed io andai a mettermi in un angolino del negozio a chiacchierare con il ragazzo dai capelli neri.

Dopo circa venti minuti, mi ritrovai col viso travolto da un enorme sorriso.
Per fortuna non era ancora arrivato nessuno, così esclamai "Ragazzi! Ho un appuntamento!" ed ero così felice che iniziai a saltellare per il negozio, cercando comunque di non intaccare le vetrine con i vinili.

I due si voltarono verso di me e Namjoon guardò prima me, poi Jungkook e subito dopo ancora me e disse "E bravo il nostro hyung" facendo un dolce sorriso, poi mi chiese "Quando lo avresti?" ed io mi sentii avvampare al pensiero, poi risposi "Questa sera".

Tutto ciò che fece Namjoon fu guardare l'orario, poi mi guardò per l'ennesima volta negli occhi - che giurai di non poter reggere ancora per molto - e mi disse "Va bene Jin, rimani ancora per un po', alle due però sei libero di andare", io spalancai gli occhi, incredulo, il lunedì avevo un orario molto lungo di solito, staccavo sempre alle cinque del pomeriggio, ma quel giorno Nam mi fece una grazia, un favore ed io andai ad abbracciarlo, non avevo alcun modo di trattenermi in quel momento.

"Grazie Joonie, sei il migliore!" lo lodai per la gioia che provavo, poi però mi staccai visto che era appena entrato un cliente, decisi di servirlo io così il tempo sarebbe passato più velocemente e l'uomo rimase più che soddisfatto.

Quelle poche ore dunque passarono veloci, e una volta scoccare le due salutai i due ragazzi e tornai a casa per prepararmi all'incontro con quel ragazzo.
Pensai che fosse qualcosa di troppo veloce visto che ci eravamo conosciuti solo quella notte, ma sperai avesse delle buone intenzioni.
Quella sera infatti, cercai di stare allerta, ma non servì, perché sembrava davvero un ragazzo d'oro.

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