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Namjoon

Una volta tornato dal lavoro, mi ritrovai a scegliere cosa indossare per la sera, forse.. Se Jin dovesse avere ragione potrei incontrare quel cliente anche al Music Innovation di Taehyung, non sarebbe male.

Dunque decisi di indossare un  completo grigio perla, anche perché una volta al mese Tae dedica al suo locale serate a tema e quella sera il tema sarebbe stato proprio l'eleganza, non potevo di certo presentarmi con degli stracci addosso.
E poi.. Se effettivamente quel ragazzo fosse lì almeno non farei brutte figure con un abbigliamento sbagliato o trasandato.

Quando finii di sistemarmi, indossai anche i miei occhiali dalla montatura rotonda e piuttosto sottile e un paio di piccoli orecchini, per poi mettere un paio di scarpe nere lucide.

Poco dopo chiamai Jin visto che  Jungkook sicuramente era già arrivato.
"Qui parla Worldwide Handsome, pronto?" furono le sue prime parole, "Hey Jin, tu hai finito di prepararti? Così vengo a prenderti" gli domandai non senza una piccola risatina "Sono nato pronto Namjoonie" mi rispose lui "Che egocentrico" ribattei io, "Comunque sul serio sono pronto, puoi venire quando vuoi Joonie" disse alla fine ed io lo presi alla lettera, scendendo le scale di casa proprio mentre ancora eravamo in chiamata "Fatti trovare giù, io sto partendo adesso" lo avvertì facendogli sentire il rombo dell'auto - una Hyundai nera che ormai avevo da circa tre anni e che trattavo sempre con la massima cura - dopodiché chiusi la chiamata per concentrarmi nella guida.

La casa di Seokjin non era troppo lontana dalla mia quindi impiegai una decina di minuti ad arrivare, poi vidi il ragazzo dai capelli castani tendenti più al colore caramello indossare un maglioncino marrone ma non troppo scuro, una camicia di cui era possibile vedere solo il colletto, dei pantaloni neri ed una cintura e le scarpe del medesimo colore.

Entrò in macchina e dopo un veloce saluto partimmo verso il locale.
"Allora.. Kookie è già lì?" domandai, "Sì è già lì almeno da mezz'ora, un po' per non lasciare il nostro tavolo e un po' per stare insieme a Taehyung che ha aperto esattamente al suo arrivo".

In quel momento infatti, come potei notare dal piccolo schermo accanto al volante, erano le 20.36 mentre il locale apriva alle 20 visto che lì poteva anche essere servita la cena accompagnata ovviamente da ottima musica, che Taehyung sceglieva sempre con moltissima cura, amante com'era del suo lavoro.

Il Music Innovation era semplice da trovare.
Era ubicato proprio nella strada principale di Seoul, una ‘gemma preziosa’ incastonata tra un negozio d’abbigliamento a due piani (dove trovavi sempre capi all’ultima moda) e un piccolo Cafè che sembrava piacesse molto a ogni turista che passava di lì.
Tra il Cafè e il locale esaltava subito all’occhio il rosso fuoco del piccolo portoncino che portava agli appartenenti dei piani superiori, e proprio uno di questi era dello stesso Taehyung, il proprietario di quel locale.

Una volta imboccata la strada principale infatti arrivammo in pochissimi minuti, lasciai scendere Jin all'ingresso del locale per poi andare a cercare parcheggio, che per fortuna non fu difficile da trovare, dopodiché entrai anche io.

Al suo interno, il Music Innovation contava di una piccola reception dove Rosè, una dolce ragazza che non sembrava avere più di vent'anni dai capelli biondi e gli occhi azzurri, trascriveva in un’agenda abbastanza grande ogni informazione utile del cliente che entrava nel locale, dal nome e cognome fino a un numero di riferimento in caso di futuri disguidi.
Poi si proseguiva dritto per un po’ insieme a San, anche lui sempre molto gentile e sorridente, fino a raggiungere una grande balconata da cui si poteva ammirare il vero e proprio aspetto del posto.

Il Music Innovation, infatti, oltre al piano terra, disponeva di uno interrato dove appunto erano presenti divanetti tavolini, sedie, un bar dove venivano serviti alcolici e analcolici in cui lavoravano con ormai una grossa esperienza e per la maggior parte delle serate anche un grande pubblico Seonghwa e Lalisa (chiamata dai clienti più stretti Lisa), una spaziosa cucina dove venivano preparati piatti a base di carne o pesce, - preparati rispettivamente da Yeosang, Hoonjoong - e gli immancabili dolci - di cui si occupavano Yunho e Mingi,  ognuno dei quali era davvero bravissimo nel proprio lavoro, e lasciavano che Jennie, Wooyoung, Jisoo e Jongho servissero dei piatti unici nel loro genere e dall'aspetto tanto perfetto da farti venire l'acquolina in bocca anche quando non avevi appetito per un motivo o per un altro - un piccolo palchetto dove erano presenti vari strumenti musicali (da quelli a corde o a fiato fino alla percussioni) con una piccola pista da ballo a fare da contorno ed infine, chicca principale, un pianoforte di ottima fattura posto all’angolo sinistro che donava un aspetto quasi celestiale all’intero locale.

Arrivati proprio in quest'ultima parte del locale, giungemmo al nostro tavolo, in cui aveva già preso posto Jungkook, che in quel momento si stava scambiando un veloce bacio con il proprietario dai capelli biondi, che gli donavano un vero e proprio aspetto principesco, e che come ogni sera - visto che era la sua divisa - indossava il tre pezzi di colore verde smeraldo, il cui retro era dorato.

"Eccoci qua" ci annunciammo all'unisono io e Jin, facendo in modo che i due si girassero dalla nostra parte.
"Oh ragazzi finalmente" disse Jungkook, venendo ad abbracciare entrambi in un'unica stretta, il mio migliore amico indossava un completo color miele che come al solito gli stava d'incanto ed emanava un tale calore che per un secondo pensai che non si sentisse molto bene.

"Come stai Kookie? Sei piuttosto caldo" gli chiesi facendogli capire di essere abbastanza preoccupato, non era mai stata una meraviglia per Jungkook avere la febbre, tendeva ad averla sempre molto alta e non gli passava mai in fretta come faceva ad esempio a me.

"Tranquillo Namjoon, sto bene, è solo la vicinanza di Tae che mi fa quest'effetto.. Sai no? Quando sei innamorato.." mi tranquillizzò lui ed io a quella spiegazione tentai di trattenere le risate, avendo ben compreso cosa fosse successo al mio amico.

Ci sedemmo al tavolo, Taehyung si allontanò da noi per iniziare la vera e propria serata, mentre io, Jungkook e Jin, - esattamente in quest'ordine - volgemmo lo sguardo verso il pianoforte visto che dopo alcuni secondi di buio totale in sala, una luce puntava proprio all'elegante strumento a coda, presentando allo sgabello lo stesso ragazzo che la mattina era entrato al Pure Vinyl.

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