Yoongi
Quella stessa sera chiesi a Namjoon di rimanere a dormire da me e lui accettò ben volentieri.
Non aveva un pigiama per lui, così lo accompagnai in fretta a casa sua per prendere qualcosa per la notte, poi ritornammo qui.Lasciai che si cambiasse in bagno e non passò molto tempo che me lo ritrovai nuovamente in camera mia, pronto ad assalire ancora una volta le mie labbra, e così fece, ci lasciammo andare a numerosi baci, i cui schiocchi - a volte più rumorosi perché più appassionati - risuonarono per tutta la notte fino ad addormentarci l'uno tra le braccia dell'altro.
*
La mattina dopo, aprii gli occhi per via della rumorosa sveglia impostata nel cellulare di Namjoon che segnava le otto.
Una volta spenta mi girai dall'altro lato del letto, ma mi sentii strano quando vidi il vuoto che avrebbe dovuto riempire l'azzurro col suo corpo.Posai una mano su quella parte del materasso e percepii del calore, quindi doveva essersi alzato da una ventina di minuti circa.
Riuscii a confermare la sua presenza quando sentii il rumore dell'acqua che scorreva nella vasca, e istintivamente sorrisi, ricordando ciò che era successo la sera prima.Mi alzai dal letto, così da poter preparare qualcosa da mangiare per me e in caso anche per il maggiore.
Quando però mi diressi in cucina trovai sul tavolo un bicchiere da caffè chiuso con un piccolo coperchio e dei pancake con sopra una montagna di sciroppo d'acero.Prima di sedermi a tavola per gustare quelle delizie, controllai che anche lui avesse mangiato, infatti trovai nel lavandino un piatto ancora un po' sporco di sciroppo d'acero e i vari pezzi della moka, quindi potei affermare che, sì, aveva mangiato anche lui.
A quel punto tornai al mio posto a tavola e iniziai a mangiare tranquillo.
Erano incredibilmente buoni, a dispetto di ciò che mi aveva raccontato sulla sua pessima cucina.
Pochi minuti dopo, quando finii di trangugiare il tutto - con una grazia inesistente - vidi arrivare Namjoon, con un'espressione un po' preoccupata."Per fortuna sei qui" disse, sospirando subito dopo, "E dove dovrei essere? È casa mia" risposi sarcastico, "Giusto" ribatté dopo una risatina.
Poco dopo lo guardai meglio, e notai che aveva addosso la stessa camicia di ieri, ma un paio di pantaloni diversi, visto che indossava un paio di jeans piuttosto chiari, che risaltavano le sue gambe lunghe e snelle."Vai al lavoro?" domandai, ancora seduto a tavola, e lui semplicemente rispose di sì, poi si avvicinò a me, abbassandosi alla mia altezza e mi posò un casto bacio sulle labbra.
Io cercai di non arrossire, ma mi fu impossibile visto che poi notai il suo sorrisino adorabile."Dai Yoongi fatti abbracciare" mi disse Namjoon facendo un'espressione a cui sarebbe stato impossibile resistere: il labbruccio.
Ma sentivo di dovergli resistere, non potevo lasciarmi andare a tutta quella dolcezza già di prima mattina.
Lui però si fece sempre più dolce, quindi dovetti alzarmi, non riuscendo più a sopportare tutto quello zucchero.
E poi se lo meritava, se non avessi trovato la colazione probabilmente non avrei mangiato nulla, avrei preso solo un caffè o qualcosa di veloce.A quel punto allora mi alzai e mi lasciai stringere tra le braccia del più alto, che con tutta la forza che aveva, mi portò al petto alzandomi un po' da terra.
"Ah! Mettimi giù!" urlai quasi come una ragazzina, mentre lui rise di gusto, per poi seguire ciò che gli avevo detto.
"Grazie" dissi facendo un sospiro di sollievo subito dopo.Lui continuò a ridere, coprendosi un po' per non farsi scoprire, ma era impossibile non notare il suo splendido sorriso.
"Dai basta Namjoon!" gli intimai, iniziando a sentirmi in imbarazzo, "Ho paura dell'altezza, ok?" rivelai, e in quel momento l'azzurro si fermò."Scusami Yoon, non ne avevo idea" si scusò, adesso serio.
"Tranquillo Nam, l'importante è che non lo fai più, sentirmi alzato da terra - a meno che non sono io a volerlo - non è la cosa migliore del mondo, ma si può evitare facilmente" cercai di rasserenarlo, alla fine era una cosa da niente.Poco dopo tornò ad abbracciarmi, ma questa volta mi lasciò a terra, e dopo mi posò un bacio delicato sulla fronte.
Era così dannatamente tenero che sarei riuscito a sciogliermi in un attimo come un ghiacciolo rimasto sotto il sole se non si fosse staccato in quell'istante da me."Avanti" disse lui pochi secondi dopo, "Adesso devo andare che si sta facendo tardi, poi Jin e Jungkook mi ammazzano se non mi sbrigo visto che le chiavi del negozio le ho solo io" continuò, dopodiché si allontanò definitivamente, uscendo dalla porta ma prima asserii "Fai attenzione", poi chiusi la porta vedendolo uscire in tutta fretta.
Rimasto solo, controllai lo stato in cui si trovava la casa.
C'era un po' di roba da sistemare, così mi rimboccai le maniche e iniziai a darmi da fare per rassettare, poi indossai qualcosa di comodo giusto per non stare in pigiama e per finire mi misi al pianoforte.Sedermi lì mi fece pensare alla sera prima, al mio primo bacio.. in tutta la mia vita, Namjoon si era preso cura di me come pochi avevano fatto durante quegli anni.
Era stato gentile, delicato, e il cuore mi palpitava ancora al solo pensiero, sarà difficile abituarsi alla sua presenza.D'altronde per anni sono rimasto solo, e lui è il mio primo ragazzo, la mia prima esperienza in amore, il mio primo bacio, e a pensarci, proprio non me ne pento.
Iniziai a suonare uno dei brani che avevo composto e che avevo in uno dei miei numerosi spartiti, era una melodia dolce ma al contempo malinconica, alla fine non ero mai stato molto felice negli ultimi anni.La mia famiglia non mi ha mai fatto mancare nulla, a patto che dedicassi intere giornate al pianoforte e alle competizioni, e mi andava più che bene, solo che mi mancava l'affetto e nessuno lo aveva mai capito.
Solo quando arrivai ai dodici anni circa, Jimin capì che avevo un enorme bisogno di affetto, quindi iniziò ad abbracciarmi più spesso, eppure io non lo trattavo molto bene.Proprio per questo non capivo come mai si ostinasse a rimanere insieme a me nonostante tutto, ma a sedici anni - poco tempo prima che i miei genitori decidessero che era il momento di iniziare la mia carriera da pianista - gli chiesi spiegazioni sul perché fosse rimasto sempre con me anche se continuavo a trattarlo male a volte.
"Semplice, stupido.. Perché ti voglio bene" mi rispose lui con sincerità, ed apprezzai tanto quella risposta, rimasi stupito visto che era la prima volta che sentivo dire un "ti voglio bene" rivolto a me, un essere piuttosto freddo e davvero poco amichevole.
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Vinyl Love
FanfictionKim Namjoon, per gli amici Nam, è un ragazzo solare innamorato profondamente della musica. Gestisce, insieme al migliore amico d'infanzia Jeon Jungkook e all'appena laureato Kim Seokjin, un negozio di vinili. Assidui frequentatori del "Music Innovat...