8.

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Harry e Louis sono seduti in prima classe, in silenzio. Un film fa da sottofondo ma nessuno dei due ragazzi gli sta prestando attenzione.

Da quando l'aereo è decollato, il riccio non ha fatto altro che fissare il cielo dal suo piccolo oblò, per paura che Louis possa cominciare ad irritarlo se si girasse. Però allo stesso tempo, sa che non può stare fermo in quella posizione per tutta la durata del viaggio: i due devono affrontare quasi dodici ore di volo.

Dodici ore di volo appiccicato a Louis Tomlinson.

Louis Tomlinson. Anche il suo nome sta cominciando a suonare irritante.

Ed Harry sta cominciando anche a non sopportare più sé stesso. O meglio, quella parte di lui che nonostante tutto è ancora attratta dal ragazzo. Quella parte di lui che nonostante tutto si lascia ancora toccare da lui senza riuscire a nascondere il fatto che continuare a ricevere questo tipo di attenzioni gli piaccia.

Odia quella parte di lui. Odia Louis, punto.

Lasciando uscire un respiro che non si era accorto di star trattenendo, ripensa per l'ennesima volta a quanto vorrebbe che al posto di Louis ci fosse Niall. Invece il biondo si trova un paio di file indietro, e probabilmente se la sta spassando con il suo nuovo amichetto, Liam.

L'istinto di voltarsi per cercarlo è forte, ma si trattiene per paura di incrociare uno sguardo diverso.

Guardando il suo orologio, nota con estremo dispiacere che sono in aria soltanto da una manciata di minuti. Non ha idea di cosa stia facendo il suo vicino di posto, però è tranquillo, silenzioso e non ha ancora provato a dargli fastidio, e per questo Harry gli è grato.

Per un momento però, riesce a dimenticarsi di Louis osservando il paesaggio fuori dal suo oblò: l'aereo sta passando giusto sopra una coltre di bianche nubi spesse, che coprono il cielo come una coperta.

Chissà cosa si prova a toccare una nuvola. La puoi sentire quando la tocchi? Che sia morbida? O magari fredda e spessa?

Il cielo all'orizzonte si sta colorando di una sfumatura rossastra e aranciata, e in fondo si possono scorgere già i primi sprazzi di cielo scuro che piano piano avvolge la luce calda come un guanto.

Harry lo trova uno spettacolo meraviglioso, così non ci pensa due volte a tirare fuori il suo telefono per scattare qualche foto, deciso a pubblicarla una volta sceso.

I suoi followers saranno contenti di vedere per una volta, una foto a colori e non in bianco e nero.

Dopo qualche minuto decide che ne ha avuto abbastanza: la sua schiena lo sta implorando di sedersi in una posizione normale, e a malincuore, decide di accontentarla.

Girandosi finalmente, tira un sospiro di sollievo.

"Ah, finalmente", il riccio sente Louis borbottare sottovoce. Per un momento si sente quasi in colpa di averlo ignorato per tutto questo tempo. Questa sensazione è però presto schiacciata da una totale indifferenza.

"Cosa hai detto?", chiede facendo finta di non aver sentito.

Com'era prevedibile, Louis si avvicina pericolosamente al riccio, posandogli una mano sotto il mento e facendogli alzare lo sguardo, per sostenere il suo.

"Sapevo che prima o poi avresti ceduto", il ragazzo gli sussurra all'orecchio, ed Harry immediatamente cerca di aggiustare la sua posizione in un disperato tentativo di divincolarsi da quella invisibile stretta magnetica in cui lo sta tenendo il ragazzo dagli occhi blu.

"Non toccarmi Louis, per favore", la voce che esce dalla sua bocca non sembra nemmeno la sua: è chiaro che non sono quelle le parole che vorrebbe dire.

L.A. in Love [Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora