"Non ci credo che lo sto facendo per davvero", Harry parla con il respiro pesante mentre corre attraverso l'aeroporto. Il pavimento lucido minaccia di farlo scivolare ad ogni passo, ma è un rischio che deve correre se vuole rimanere al passo con il suo agente, che è chiaramente più in forma di lui.
"Non faremo proprio niente se non muovi il culo", Niall gli risponde tutto d'un fiato cercando di trascinare la sua valigia e quella di Harry.
"Siamo in tempo", il riccio alza gli occhi al cielo senza però diminuire la velocità.
"Dammi il tuo passaporto e taci", il biondo si lamenta mentre infila le mani nel suo zainetto per cercare i biglietti.
Harry glielo lancia svogliatamente, fermandosi davanti al tabellone delle partenze e degli arrivi.
"Siamo un'ora in anticipo Niall, non ci credo che mi hai fatto correre come-"
"Vuoi chiudere la bocca? Se non avessi deciso questa mattina che volevi andare, tutto questo non sarebbe nemmeno necessario", Niall sbotta mentre cerca di richiudere lo zainetto, ma Harry sa che non è veramente arrabbiato.
Il riccio sospira e scuote la testa, "Ok Niall. Io vado da Starbucks a prendermi un caffè".
Una volta nell'aereo, Harry cerca di ignorare il nodo nello stomaco che sembra farsi sempre più stretto ogni minuto che passa. Ogni secondo che passa lo avvicina sempre più a Louis. E il riccio non è più convinto che questa sia una buona idea. L'adrenalina pulsa costantemente nelle sue vene, impedendogli di tranquillizzarsi anche solo per una manciata di minuti.
Girando la testa, vede Niall intento a leggere un libro di cui il riccio ignora il titolo, ma qualcosa lo insospettisce.
"Niall"
"Dimmi", il biondo si gira verso di lui, ed Harry può vedere dalla sua espressione che qualcosa non va.
"Il tuo cervello sta fumando. Forse dovresti smetterla di pensare per un po'".
Niall sbuffa, "Come fai a dire che stavo pensando a qualcosa?"
"Fai sempre una faccia strana quando pensi", Harry lo guarda, "Ed evidentemente trovi pagina 57 molto interessante, dato che sei fermo lì da quando siamo decollati".
"Pensavo volessi dormire", Niall mormora.
"Cosa c'è che non va?", il riccio lo osserva curioso.
Niall scuote la testa, "Niente Harry, stavo solo pensando. Niente di importante".
"Avanti, lo sai che puoi parlarmi di tutto".
Il biondo prende un respiro profondo, "Non capisco perché non sei arrabbiato con me. O perché non mi hai ancora licenziato", confessa finalmente.
Harry inarca un sopracciglio, "Perché dovrei licenziarti? E perché dovrei essere arrabbiato con te?"
"Perché sono stato io a costringerti ad andare a quella stupida festa l'anno scorso. Se solo ti avessi ascoltato, niente di tutto questo sarebbe successo".
"Stai scherzando? Pensi davvero che sia colpa tua?", Harry gli dice in tono incredulo, mettendogli una mano sulla spalla, "Non hai fatto niente di sbagliato, Niall. Sono stato io a mettermi in questo casino. E vuoi sapere una cosa? Non me ne pento neanche poi così tanto. L'ho amato. Lo amo ancora".
"Sì, ma se non lo avessi mai incontrato-", Niall cerca di ribattere, ma Harry scuote la testa.
"Non voglio nemmeno pensarci. Ho passato alcuni dei migliori momenti della mia vita con lui. Sono stato felice. E va bene così", il riccio gli confessa in tono sincero.
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L.A. in Love [Stylinson]
Fanfiction"È già troppo tardi. Sono fottuto perché mi sono innamorato di te senza nemmeno sapere cosa sia l'amore". "L'amore è quello che mi fai sentire tu. E tu soltanto". Harry Styles e Louis Tomlinson . Stesso lavoro, ma personalità agli antipodi. L'incont...