"Parlami di te", Harry sussurra. La sua testa, appoggiata sul petto di Louis, si muove ritmicamente con i respiri del più grande.
I due sono stesi sul letto del riccio, avendo deciso di rientrare in hotel dato che fuori fa troppo freddo per stare bene.
Louis sospira, accarezzando il braccio del più piccolo distrattamente.
"Va bene. Cosa vuoi sapere?"
Harry ci pensa per un momento. "Parlami della tua famiglia. Della tua vita prima di me".
Louis rimane in silenzio per qualche secondo prima di parlare.
"Beh, la mia infanzia ha fatto schifo. Sono cresciuto senza un padre, mia madre mi picchiava. Finalmente un giorno sono riuscito a scappare da quell'inferno e rifarmi una vita, ma non è stato facile", il ragazzo parla tutto d'un fiato.
Harry si siede di scatto, spalancando gli occhi e guardando Louis senza riuscire a formulare una frase di senso compiuto.
"I-io p-pensavo", il riccio comincia a parlare, passandosi le mani tra i capelli in un disperato tentativo di guadagnarsi un po' più di tempo. I suoi occhi diventano lucidi e pieni di lacrime.
Forse è proprio questo passato che ha spinto Louis a diventare la persona che è oggi.
"Mi dispiace", mormora mortificato, ma la sua espressione si fa confusa una volta che sente Louis scoppiare a ridere.
"Mi hai veramente creduto?"
Il più grande si calma, continuando a guardare Harry con un'espressione divertita.
"Lo sapevo che avrei dovuto fare l'attore!".
Harry lo guarda con espressione insicura, senza dire nulla.
"Scherzavo Haz, giuro", Louis lo tranquillizza con un sorriso sincero, guadagnandosi un'occhiataccia dal riccio.
Il più grande posa una mano sulla guancia del più piccolo, asciugando una lacrima e sentendo Harry rilassarsi al tocco.
"Ti odio", il riccio mormora imbronciato, incrociando le braccia al petto.
"No, non è vero", Louis lo guarda con aria di sfida, "So che ti aspettavi di sentire una cosa del genere dal tipo che ti ha spezzato il cuore qualcosa come cinque volte. Almeno avresti potuto giustificare il mio atteggiamento. No?"
"No!", Harry si affretta a rassicurare il più grande, "Beh.. forse".
"Vedi?", Louis lo guarda divertito, felice di avere ragione ancora una volta.
"Mi sono sentito in colpa Louis, stavo anche per scusarmi per tutte le volte che ti ho trattato male".
"Oh beh, puoi ancora farlo se vuoi", il più grande gli fa l'occhiolino.
I due si distendono un'altra volta, riprendendo la conversazione come se niente fosse.
"Ti va di dirmi la verità adesso?"
Louis ricomincia ad accarezzare il braccio di Harry, i ricci del più piccolo gli solleticano il collo.
"Per cominciare, sono nato a Doncaster il 24 dicembre"
"Quasi a Natale!", Harry esclama.
"Già, lo so. Comunque, i miei genitori sono persone normali, a volte sanno essere un po' oppressivi ma si sa, sono genitori. Il resto della mia famiglia, beh... siamo numerosi. E decisamente non convenzionali".
"Magari un giorno li conoscerò", Harry propone con tono innocente.
A Louis manca la sua famiglia, ora che ci pensa. Dovrebbe fare loro visita più spesso. E magari portare Harry. Lo amerebbero.
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L.A. in Love [Stylinson]
Fanfiction"È già troppo tardi. Sono fottuto perché mi sono innamorato di te senza nemmeno sapere cosa sia l'amore". "L'amore è quello che mi fai sentire tu. E tu soltanto". Harry Styles e Louis Tomlinson . Stesso lavoro, ma personalità agli antipodi. L'incont...