Luke pov's
Le ore passarono velocemente e verso sera io,Cal,Ash e Mikey ce ne ritornammo a casa felici.
"Abbiamo passato un pomeriggio fantastico" disse Ash mostrando un gran sorrisone.
"Sì hai ragione era da tanto tempo che non vedevo Luca e che non mi divertivo così insieme a lui" affermò Michael.
"Si ma comunque non dobbiamo dimenticare di andarci piano con loro,si vede che sono ancora molto diffidenti nei nostri confronti,anche se è del tutto normale"disse Calum che come al suo solito aveva ragione.
"No amico fermati un attimo.Dici a noi di andarci piano con loro,quando sei tu il primo a cercare sempre lo sguardo di Sara? Com'è sta storia scusa?" commentai trattenendo un risata.
Subito mi lanció una bella occhiataccia.
"Quindi Cal ci sta provando con Sara! Questa si che è una bella impresa!" disse Mike quasi urlando.
"Non che ci volesse un genio a capirlo,Mikey. Tutte quelle tinte ti fanno male al cervello." Rispose Ashton facendo arrossire di colpo Caum.
"Uhm,si okey,ma..non sono mica l'unico.Mi pare che anche tu,caro il mio Hemmo, ci stai provando con qualcuno, non è vero?" disse guardandomi con occhi vendicativi
"Non osare dire cose di cui potresti pentirtene" risposi io di rimando,sperando di intimidirlo un po,ma cosa un po' difficile per un armadio a quattro porte che è.
Inaspettatamente Mike rispose
"Beh che Luke stia facendo di tutto per attirare l'attenzione di Rebecca,è ovvio,me ne sono accorto io!" Sentii le mie guance diventare viola e per non sentire le cose che i miei amici volevano dirmi,velocizzai il passo. Non volevo sentire cosa ne pensavano di me,di solito non me ne fregava niente,ma in quel momento volevo rimanere da solo.
Purtroppo però mi bloccarono e iniziarono a parlare.
"Dai Hemmo, perché te ne vai, volevamo solo saperne di più,non te ne è mai fregato niente degli altri! Ci fa piacere che tu stia migliorando il tuo carattere,ma non pensavamo ti potesse far fastidio"disse ancora Mikey,
"Si insomma, pensavamo che ti saresti mai più....va be', volevo dire che non ti saresti mai più innamorato"aggiunse Calum facendomi capire che voleva dire qualcos'altro.
"Cosa stavi provando a dire Cal? " chiesi io abbastanza nervoso sapendo già la risposta.
"No amico,lascia stare."disse guardandomi pentito.
"Non mi arrabbieró,stai tranquillo" lo rassicurai io.
"Ok stavo dicendo che noi non pesavano che ti saresti più ripreso da quello che è successo con...la tua...famiglia, insomma il motivo per cui sei così uhm..stronzo?diffidente? "concluse lui facendomi ricordare il passato. Di certo non ero arrabbiato con lui,ma con la mia famiglia. Anche se non volevo un fiume di ricordi iniziò a passarmi nella mente, facendomi stare anche peggio di prima.
Essendo l'ultimo di tre fratelli mi aspettavo più attenzioni; ma non fu mai così. Ai miei fratelli non gliene fregava niente di me e neppure a mio padre:aveva sempre preteso che io fossi come Ben e Jack, ma io non ero come loro e quindi perse ogni voglia di starmi vicino.
Per lui ero un fallimento ed in teoria non dovevo neanche essere al mondo in quel momento; i miei il terzo figlio non lo volevano. L'unica persona in famiglia che mi voleva bene e cui ricambiavo il mio affetto era mia madre, che era sempre gentile e disponibile verso di me. Un giorno molto remoto della mia infanzia, però, cambiò completamente la mia esistenza e mi trasformò in quello che sono ora, cioè un ragazzo da evitare, introverso e aggressivo. Avevo dieci anni e una notte sentii delle urla provenire dal salotto. Visto che le urla si facevano sempre più forti, decisi di andare a capire di chi fossero. Quando finalmente arrivai mi ritrovai davanti ad una cosa orrenda. Mio padre sembrava del tutto fuori di testa e stava violentando mia madre. Iniziai ad urlare a mio padre pregandolo di smetterla,ma lui non mi dava ascolto. Allora mi avvicinai e provai a farmargli le mani, ma a quel punto lui mi spinse così forte da farmi sbattere contro il muro. Dopodiché lasciò andare mia madre ed iniziò però a prendersela con me. Mi picchiò,ma per grazia divina, mia madre riuscì a toglierlo da me solo grazie all'aiuto di Ben e Jack.
Da quel momento in poi ho sempre evitato anche solo di guardare mio padre,poiché ne avevo il terrore. Ed ancora adesso ce l'ho ed è per questo motivo che non mi fido degli altri e cerco il modo di non avere realzioni; come posso pensare di fidarmi della gente, quando un membro della mia famiglia ha cercato di uccidermi?
Dopo aver ripensato alla mia 'stupenda' infanzia nella mia mente, ritornai alla realtà trovando tre facce preoccupate che mi guardavano. Quando incontrai lo sguardo di Cal però,notai che anche lui aveva uno sguardo assente,e capii che anche lui stava ricordando al sua tormentata infanzia.
Calum pov's
La verità è che la mia vita è sempre stata un piccolo disastro.
A partire dalla famiglia,agli amici,fino a me stesso.
La mia famiglia però,è sempre stato un argomento delicato per me,che preferisco non affrontare,semplicemente per non soffrire come in passato.
Mio padre è stato arrestato quando io avevo solo 5 anni,mia mamma ha dovuto crescere me e mia sorella sola,perché quel coglione di mio padre è andato in mezzo a chissá quale casino: non ci ha mai voluto rivelare il motivo per cui è stato messo dentro.
Era terribile vedere mia madre che lavorava senza sosta e appena tornava a casa si prendeva cura di noi perché non aveva mai un po' di tempo libero. Così sono dovuto crescere in fretta e ho sempre visto il mondo un po' come un bastardo.
Fin da piccolo ho sempre avuto i miei 3 migliori amici,che sono come fratelli,ad aiutarmi. Quando però ha 16 anni ho conosciuto Luca le cose sono andate davvero male:Steve aveva iniziato a ricattarmi dicendomi che se non mi fossi messo contro Luca,avrebbe fatto passare altri guai a mio padre,dato che suo padre era il poliziotto che aveva messo dentro il mio.
Non sapevo cosa fare,ma alla fine era pur sempre mio padre e non volevo passasse altri casini,così preferii passarli io.
Quei cretini di Mike e Ashton mi dissero che volevano stare dalla mia parte e che non mi avrebbero lasciato solo.
Fatto sta,che spero che ora possiamo tornare ciò che eravamo.
Alzai di nuovo lo sguardo e dopo un silenzio che sembrava interminabile,ci recammo verso casa.
*******
Ero a casa solo,Luke era chissà dove e Mike e Ash erano a fare i loro soliti 'esperimenti' stupidì,così decisi di andare a fare un giro per Sydney.Un po' di tranquillità mi avrebbe fatto bene. Ero davanti a un bar quando notai una ragazza seduta in uno dei tavolini con le cuffiette nelle orecchie.
"Buongiorno" dissi sorridendo a Sara.
"Hei" mi disse togliendosi una cuffietta.
"Posso?" Chiesi indicando la sedia libera accanto a lei.
"Oh si scusa,siediti pure" disse sorridendo.
"Sei qui sola?" Chiesi curioso.
"Si,a casa mi stavo annoiando così sono venuta a fare un giro,così per pensare un po'." Mi rispose lei guardando la strada davanti a noi.
"Oh capisco. Sai,pensavo che non mi avresti neanche risposto" dissi sincero.
"Perché?" Chiese trattenendo una risata.
"Non lo so,pensavo che comunque non avresti più voluto avere a che fare con me,con noi"
Dissi riferendomi anche agli altri ragazzi.
"Ah,no insomma,visto ciò che è successo ieri credo che dovrò abituarmi come ai vecchi tempi" disse arrossendo.
"Non sai quanto ne sono felice" dissi sorridendo. Lei mi sorrise e basta.
"Allora,come va?" Chiesi cercando di avere una conversazione sensata con lei.
"Tutto okei. Tu,come va?" Mi chiese di rimando lei.
"Tutto apposto. Senti,ti va se..uhm andiamo a fare un giro? Sempre se ti va." Chiesi io sperando in una risposta affermativa.
"Ehm okei,tanto a casa mi annoierei e basta" rispose lei sorridendo.
Così ci alzammo e girammo un po' per Sidney. Ad un certo punto arrivammo in una specie di grotta,dove sotto c'era un laghetto. Ci sedemmo
"Uhm comunque..mi dispiace tanto per Steve.." Le ripetei per l'ennesima volta guardando il laghetto sotto di noi. Come immaginavo,non mi rispose.
"Eddai,dimmi qualcosa!" Dissi esasperato
Lei si voltó verso di me e con una tranquillità che a quasi mi spaventó rispose
"Non é facile da credere,capisci? No forse no,perché non hai passato ciò che abbiamo passato noi."
"Non hai mai pensato che forse noi abbiamo passato anche peggio?" Chiesi quasi urlando,per poi pentirmene subito. Lei si girò subito verso di me.
"Cosa vorresti dire?" Mi chiese curiosa lei.
"Nulla,sul serio lascia stare." In quel momento mi suonò il cellulare e risposi."Pronto Ash? No non sono a casa..come?...omiodio che cazzo ci fa Michael sopra ad un albero? ..cosa? Perché dovete inventarvi queste cose? Si certo com ti pare,
Ma..non potevate chiamare Luke?Sarei impaginato ora! Ma cos-? Okei okei adesso arrivo. Un moment- cazzo dammi il tempo di partire,se Michael pensa di essere l'uomo ragno non è colpa mia! Cos-? La pizza? Ma stai scherzando? Vai a prendertela da solo,coglione. Si arrivo. No,senza pizza. Ciao Ash."Mi girai e vidi Sara che sorrideva.
"Vai pure se devi andare,davvero,non ci sono problemi" mi disse precedendomi.
"Mi dispiace davvero tanto,mi farò perdonare,giuro!" Dissi io alzandomi.
"Ma di cosa? Vai,devi andare a salvare un vita,da quanto ho capito" disse trattenendo una risata.
"Si la vita di un deficiente,scusami ancora. Ci vediamo" dissi prima di salutarla e andarmene mentre la sentivo ridacchiare.
SPAZIO AUTRICE
Heiheihei. Allora scusateci tantissimo per il ritardo. Ma sono successe un sacco di cose,tra scuola e la Rebecca che si è ammalata,è stato difficile aggiornare. Quindi scusateciii.
Beh per quanto riguarda il capitolo,abbiamo scoperto il passato oscuro dei ragazzi. Interessante.C'è da dire che ringraziamo mucho le nostre migliori amiche che ci hanno aiutato..apparte qualche strana idea tipo che la famiglia di Calum ha perso il lavoro,ma okay dettagli. Hahaha. Anyway,Secondo voi,cosa hanno combinato Mikey e Ash?
Scusate ancora per il ritardo,speriamo che il capitolo vi piaccia,commentate e votate se vi va,e scusate anche per gli errori grammaticali.
Al prossimo capitoloo.
Sara♥️
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Where Do Broken Hearts Go?||Luke Hemmings & Calum Hood
FanficLe sorelle Cappon non volevano più avere nulla a che fare con quei quattro ragazzi:Hemmings,Hood,Irwin e Clifford dopo quello che avevano fatto a loro fratello. Dopo averli rincontrati però,era cambiato qualcosa,e loro sapevano che non sarebbe andat...