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"Nooo! Ti prego no!" urló Kaylee alzandosi di scatto dal letto. Era madida di sudore, il cuore era impazzito e non smetteva di tremare. La porta si spalancó e Dylan e Amber si precipitarono da lei.
"Che succede?" domandó Amber preoccupata. Kaylee scuoteva la testa.
"Scusate ho fatto un brutto sogno, non volevo svegliarvi" disse tenendo lo sguardo basso.
"Da quanto tempo non dormi Kay?" le domandó invece Dylan, anche un cieco si sarebbe accorto che era da parecchio che non dormiva.
"Dylan era solo un brutto sogno, tornate a dormire"
"Kay"
"Dylan per favore, non ho voglia di parlarne" la supplicó Kaylee. Lui annuì e le diede un bacio sulla fronte.
"Rimanete qui, io vado a farmi una doccia" disse alzandosi dal letto lasciando i due lì richiudendo la porta. Ma quello che fece fu andare nella stanza che aveva di sotto, si fasció le mani e inizió a tirare pugni. Con il lavoro che faceva non poteva permettersi di farsi male, anche se a volte aveva la tentazione di sentire un pó il dolore sulle nocche.
Quando fu esausta andó a farsi una doccia calda, rilassandosi sotto il getto d'acqua, si infiló la felpa di Madison e si andó a sdraiare sul divano. Si addormentó verso l'alba.

Si sveglió sentendo delle voci provenire dalla cucina, si avvicinó lentamente e sentì Dylan quasi bisbigliare.
"Non puoi stare qui, come credi che reaggirebbe a vederti in casa sua? E tu Tay come ti è saltato in mente di portarla qui"
"Voglio solo parlarle Dylan" Kaylee riconobbe la voce di Madison e come ogni volte il suo cuore perse un battito.
"Bé devi aspettare, non puoi piombarle in casa e aspettarti che sia tutto come quando l'hai lasciata" questa invece era Amber.
"So che se aspetto lei mi allontanerà ancora di più"
"Fino a prova contraria sei stata tu ad allontanarti da lei" le fece presente Dylan.
Kaylee a quel punto non sapeva cosa fare o cosa dire, ci pensó un'attimo ma prima che potesse pensare a qualcosa il suo cellulare prese a suonare "Merda" sussurró e corse a prenderlo sul tavolinetto della sala.
"Evans" rispose sentendo alle sue spalle i quattro ragazzi che la guardavano, ma non si voltó.
"Quando? Si saró lì tra poco" disse chiudendo la chiamata e salendo le scale senza voltarsi. Si cambió velocemente e tornó giù.
"Io... Devo andare, chiudete la porta quando uscite" disse afferrando le chiavi, evitó di guardare Madison anche se si sentiva il suo sguardo addosso e uscì.

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"Tesoro credo che diventerai un chirurgo eccezionale" le disse Thomas quando uscirono dalla sala operatoria. Kaylee amava lavorare con il padre.
"Grazie papà"
"Dai andiamo a prenderci un caffè, te lo sei meritata" le disse avvolgendole un braccio attorno alle spalle.
Arrivarono alla caffetteria e notarono da lontano Jack e Madison, il padre seguì il suo sguardo e tornó a guardare Kaylee.
"Scommetto che anche tu lo sapevi" le disse la figlia.
"Scusa tesoro, e che non sapevamo come dirtelo e poi quando qualcuno ci provava tu avevi sempre qualche cosa da fare"
"Papà non sono arrabbiata, davvero. È giusto così, la sua famiglia è qui e se è voluta tornare per stare vicino a loro chi sono io per dire qualcosa? In fin dei conti lavoro con il mio vecchio" il padre si portó una mano sul petto in modo teatrale.
"oooh Kay, che crudeltà" scherzó facendo ridere la figlia.
"Dai, il caffè non arriverà da solo"
"Sei sicura?"
"Si papà, mi capiterà di incontrarla in giro non posso rinchiudermi per evitare di vederla" anche se per un momento ci aveva pensato, ma questo non lo disse.
Si avvicinarono al bancone ordinando i caffè che arrivarono subito dopo, Thomas lasció qualche banconota e si andó a sedere insieme alla figlia. Madison e Jack passarono proprio in quel momento e la situazione era piuttosto imbarazzante.
"Madison, che bello rivederti" disse Thomas alzandosi per abbracciarla. Per lui era una seconda figlia, e anche se aveva fatto soffrire sua figlia sapeva che era una brava ragazza.
"Signor T è bello anche per me" le rispose Madison ricambiando l'abbraccio. Non si aspettava di certo un'accoglienza del genere dal suo ex suocero.
"Dottor Cooper, dottor Evans avrei bisogno di voi" li richiamó un'altro medico. I due padri guardarono le loro figlie non sapendo cosa fare, ma vedendo il sorriso forzato di Kaylee si allontanarono. Madison prese il posto che era di Thomas sedendosi davanti a lei.
"Ciao"
"Ciao" rispose Kaylee.
"Scusa se stamattina ti sono piombata in casa"
"Tranquilla"
"Possiamo parlare?"
"Madison, mi fa piacere che tu sia tornata e vedere che stai bene, ci capiterà di vederci anche perché abbiamo gli stessi amici ma oltre questo non credo che andremo. Potrei proporti di essere solo amiche, ma non sarebbe corretto quindi cerchiamo di sopportarci a vicenda almeno quando siamo con i nostri amici. Per il resto non voglio sapere niente"
"Questo vuol dire che quando capiterà di uscire insieme ci limiteremo solo a salutarci e scambiare qualche parola?"
"Si Madison" disse Kaylee, non sapeva dove avesse trovato tutto quel coraggio ma doveva subito mettere le cose in chiaro.
"Va bene" disse alla fine Madison in un sospiro.
"Ora devo andare" disse Kaylee alzandosi e allontanandosi da quella ragazza il più lontano possibile. Cavolo quanto è bella pensó prima di tornare a lavoro.

Il Caos Che Mi Hai Lasciato DentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora