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Madison e Kaylee non avevano ancora definito cosa fossero, era passata più di una settimana, tra i diversi impegni non erano riuscite a passare più di 10 minuti da sole. Kaylee quella settimana dovette fare i turni di notte e il giorno Madison lavorava mentre l'altra dormiva.
Erano in una situazione di stallo, dove entrambe volevano di più ma nessuno delle due aveva aperto il discorso. O meglio non si era ancora presentata l'occasione.

"Kaylee"
"Nathan"
"Ma tu non dovevi finire un'ora fa di lavorare?" le domandó lui.
"Si ma sembra ci sia un epidemia di influenza e molti sono a casa malati"
"Sempre la solita stacanovista" scherzó lui.
Ormai aveva avuto modo di conoscerla sia in amicizia che professionalmente e non l'aveva mai vista tirarsi indietro, sempre pronta ad aiutare tutti senza mai un lamento.
"Te lo prendi un caffè?" disse Kaylee mettendo la chiavetta nella macchinetta.
"Si magari".
Dopo aver preso i loro bicchierini si incamminarono verso il pronto soccorso.
"Tra te e Dylan come vanno le cose?"
"Bene, è sempre così dolce e presente tutto il contrario del mio ex" disse ridendo.
"Si Dylan è così, a volte è un rompi palle stratosferico però si può sempre contare su di lui"
"Tu invece? Con Madison?"
"Bella domanda" disse accennando una risata "Non lo so, dopo quella mattina che i ragazzi hanno fatto irruzione in casa mia non ci siamo viste molto" Nathan si mise a ridere.
"Si Dylan mi ha raccontato qualcosa"
"Immagino" disse sarcastica. I loro cercapersone iniziarono a suonare.
"La pausa è giunta al termine" disse Nathan seguendo Kaylee al pronto soccorso.

//

"Ei Kay, dove sei?" domandó Amber al telefono.
"A lavoro" rispose in modo sbrigativo.
"No Kay, io sono in ospedale e tu non ci sei. Jack ha detto che hai staccato tre ore fa, quindi cos'hai di così importante da fare da non uscire con i tuoi amici?" Kaylee uscì fuori trovando un posto tranquillo dove parlare.
"Senti Amber al momento ho da fare, se vuoi ci vediamo stasera"
"No Kay, ora mi dici dove sei. Ogni tanto diventi irreperibile o hai da fere qualcosa di misterioso" prese ad accusarla "Sai oggi eravamo tutti insieme e tu non c'eri, ultimamente non ci sei mai"
"Amber mi dispiace, mi faró perdonare" provó a dire Kaylee.
"Se vuoi farti perdonare ora mi dici dove diavolo sei"
"Amber te l'ho detto sto lavorando"
"E io continuo a non crederti" nel frattempo sentì anche la voce di Dylan che diceva qualcosa ma non capiva.
"Ti mando l'indirizzo, ma non dire che non ti avevo avvertita" disse buttando giù il telefono e mandando l'indirizzo.
Kaylee tornó all'interno.
"Tutto ok?" le domandó Natasha.
"Si tranquilla, senti tra poco arriveranno dei miei amici se sto facendo falli aspettare fuori"
"Va bene" Kaylee le sorrise grata e poi tornó a fare il suo lavoro.
Una mezz'ora più tardi Natasha l'avvisó che i suoi amici erano arrivati, ovviamente non si aspettava che ci fossero proprio tutti.
"Ma voi vi spostate in branco?" provó a fare la battuta.
"Divertente" fece Rachel ridendo, Amber invece si guardava intorno.
"Ti avevo detto che stavo lavorando" le fece presente Kaylee.
"Che posto è questo?" domandó invece Taylor.
"Un ambulatorio gratuito, non tutti possono permettersi di andare in ospedale allora con altri medici veniamo qui ad aiutare come possiamo" spiegó Kaylee.
"Da quanto tempo lo fai?" domandó Dylan.
"Qualche anno, ho lasciato quando sono partita però ho ripreso quando sono tornata"
Madison la guardava in un angolo era rimasta in disparte, Kaylee non riuscì a capire il suo stato d'animo in quel momento.
"Sentite, ho l'ultima visita poi ho finito volete aspettare?"
Kaylee era stanca, aveva avuto un turno di 13 ore in ospedale più altre 4 ore in ambulatorio era sfinita, ma non se la sentiva di dirlo ai suoi amici.
"Si, vai tranquilla".
Kaylee annuì e tornó dentro.

"Ma quando cavolo dorme?" sbottó Rachel.
"Ah, questo proprio non lo so" disse Amber.
"Ma secondo voi ha ancora problemi a dormire?" fece Dylan.
"Non lo so, ma se non vi dispiace io la riporterei a casa, Taylor prendi tu la mia auto passerò a prenderla più tardi" parló Madison dopo molto tempo.
"Va bene, ci sentiamo dopo allora" i ragazzi andarono via e Madison aspettó Kaylee che uscì una ventina di minuti più tardi.
"E gli altri?" domandó guardandosi intorno.
"Sono andati via" disse rubando le chiavi della macchina che Kaylee teneva in mano "Guido io" disse prendendole una mano, Kaylee non replicó e si lasció guidare fino l'auto.
Il viaggio verso casa fu abbastanza silenzioso, Madison parcheggió, scese e aprì la portiera a Kaylee. Senza dire nulla la seguì fino dentro casa, poi le riprese la mano e la guidó fino alla sua camera.
"Senti Madison, dovremmo parlare" disse Kaylee quando entró in camera.
"Si, ma non adesso" disse lasciandole la mano e scoprendo il letto, la fece sedere e le sfiló le scarpe "Ora devi dormire" continuó spingendola lentamente per farla sdraiare.
"Non serve che rimani" provó a dire Kaylee, aveva paura di avere un'altro incubo e non voleva che lei fosse lì se sarebbe successo.
"Io credo di sì" disse mettendosi sull'altro lato del letto "Ora, perché non smetti di parlare e vieni qui?" disse dopo essersi tolta la giacca e le scarpe e mettendosi a letto.
"Dai Kay, non farti pregare" Kaylee alla fine si arrese e si tuffó tra le braccia sicure di Madison, che subito la strinse.
"Ora chiudi gli occhi e dormi, qualunque cosa io saró qui tutto il tempo" non capiva a cosa si stava riferendo, ma nel giro di pochi secondi tutta la stanchezza venì fuori e Kaylee si addormentó sotto le carezze di Madison.

Il Caos Che Mi Hai Lasciato DentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora