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Natale era arrivato, Kaylee aveva deciso di fare il turno in ospedale per permettere a chi aveva famiglia di passarlo a casa. Non le pesava affatto, preferiva lavorare che stare a casa da sola. Si, avrebbe cenato dal padre ma alla fine sarebbe tornata a casa da sola e così aveva preso quella decisione.
Per il capodanno, con gli amici, avevano deciso di passarlo tutti insieme, dato che era la prima volta dopo anni che tutti vivevano nello stesso posto. Avevano affittato una baita in montagna e ci sarebbero rimasti per tre giorni.
Con Madison le cose sembravano andare bene, erano amiche in un certo senso. Kaylee si era fermata diverse volte a pensare all'eventualità di una storia con lei, ma aveva paura e non riusciva ancora a fidarsi completamente.
Nel frattempo continuava ad avere gli incubi, non tutte le notti ma quasi ed era perennemente esausta. Aveva anche pensato di parlarne con qualcuno, ma anche lì aveva paura. Paura che se avesse scavato troppo a fondo sarebbe rimasta sepolta da tutto quello che si teneva dentro.

In quel momento era in macchina con Amber, Dylan e Rachel per andare a pranzo insieme a Madison e Taylor.
"Oggi si gela" si lamentó Amber.
"Non lo so io è il 27 di dicembre che ti aspetti? Il sole cocente dell'estate?" fece Dylan.
"Dio, ma io dico come ho fatto a sopportarti tutti questi anni?" mentre i due continuavano a battibeccare, Kaylee guardava fuori dal finestrino fino a quando non si ritrovó con la faccia sbattuta contro il sedile davanti perché Dylan inchiodó di colpo.
"Dylan" lo richiamó Kaylee che spostando lo sguardo in avanti si accorse del motivo. C'era stato un'incidente tra due auto poco più avanti, senza pensarci un secondo di più scese dall'auto correndo verso l'incidente.
Controlló la prima auto e dopo aver visto che tutto sommato stava bene, corse verso l'altra che si era ribaltata si accucció a terra per guardare all'interno.
"Signora, mi sente? Sono un medico, sta arrivando un'ambulanza" disse Kaylee.
"Io.. Io credo di sì... Mio figlio, dov'è mio figlio?" Kaylee si guardó intorno poi spostó mo sguardo sui sedili posteriori e lo vide. Poteva avere al massimo 6 anni era rannicchiato su un'angolo sembrava avesse perso i sensi, ma da lì non riusciva ad esserne certa.
" Ora entro a controllare, lei mi continui a parlare e mi dica cosa sente" disse Kaylee che si sfiló il cappotto, ruppe il resto del vetro con esso e camminando a carponi entró, nel frattempo sentì il rumore delle ambulanze. La donna continuava a parlare e Kaylee cercando di farsi il meno male possibile con i vetri sparsi nell'auto arrivó dov'era il bambino. Aveva diverse ferite, ma non sembrava stesse messo troppo male, ovviamente in ospedale avrebbero dovuto fare tutti gli accertamenti perché internamente non sapeva come stava messo. Arrivarono i paramedici e i vigili del fuoco, Kaylee riparó il bambino mentre questi ultimi tagliavano lo sportello, dopo quello che sembró un'eternità riuscirono a tirare fuori la donna e poco dopo Kaylee che aiutata da un paramedico mise il bambino sulla barella. Quando uscì dall'auto vide tutte le persone lì intorno e il suo sguardo si fermó su una persona in particolare, la guardava sembrava arrabbiata ma anche orgogliosa non lo capì del tutto quello sguardo, ma la sua attenzione si spostó sul paramedico che le stava parlando.
"Fate fare una tac totale al bambino, per quanto riguarda la donna credo che abbia una gamba fratturata ma oltre qualche altra ferita dovrebbe stare bene. Appena arrivi dì che la dottoressa Evans vuole sapere i risultati"
"Si dottoressa, vuole che la medichiamo?" Kaylee lo guardó non capendo, poi vide le sue braccia e aveva ancora dei vetri attaccati.
"Non preoccuparti, andate" in quel momento arrivó Dylan di corsa.
"Ma che diavolo Kay" sbraitó, Amber le raccolse il cappotto lasciato a terra e Madison continuava a fissarla.
"Scusate, mi sa che vi ho fatto saltare il pranzo"
"Ma chi se ne frega del pranzo, Kay ora ti porto in ospedale così medichi quelle braccia" disse Dylan.
"Ma che ospedale" minimizzó Kaylee.
"Tu ora sali in macchina e vieni in ospedale" si intromise Madison in un tono che non ammetteva repliche e andando verso la sua auto che era lì vicino.
"Dai su" disse Amber spingendola. Si ritrovó in auto con Taylor, Amber e Madison, la quale guidava così veloce e con uno sguardo così serio che più volte Taylor le aveva provato a dire di rallentare, ma l'unica cosa che otteneva era uno sguardo omicida da parte di Madison. Nessuno fiató, Kaylee non capiva quel comportamento da parte sua e sinceramente in quel momento non lo voleva neanche sapere.

Si ritrovó in una stanza dell'ambulatorio ad aspettare un medico, Amber era fuori insieme a Dylan e Rachel mentre Madison e Taylor erano dentro con lei e nessuno sembrava intenzionato a parlare.
"Kay ma che ti è venuto in mente? Perché non hai aspettato che arrivassero i soccorsi" spezzó il silenzio Taylor.
"Tay, fino a prova contraria sono io il soccorso e poi ho fatto solo il mio lavoro" Madison fece una risata.
"Io tuo lavoro Kaylee? Davvero?" le disse con rabbia.
"Si Madison, il mio lavoro qualche problema?" disse nello stesso tono, odiava quell'atteggiamento e poi era già dalla macchina che si comportava così.
"Il tuo lavoro consiste nel procurarti ferite? Dovresti curare le persone e non farti male facendolo" lì Kaylee non ci vide più, si alzó in piedi e le andó davanti.
"È quello che faccio e se mentre lo faccio mi faccio dei stupidi graffi non mi importa, lo rifarei altre mille volte. Mi è successo di peggio, ho visto di peggio e non saranno dei fottuti vetri a farmi desistere"
"Può essere che per te la tua vita vale così poco? Che diavolo ti passa in quella testa?! " questa volta le urló contro.
"È proprio perché so quanto vale la vita che faccio tutto questo" urló anche Kaylee. La porta si aprì ed entró Jack.
"Vi sentite dal corridoio" disse guardandole in modo severo, Madison uscì senza dire una parola e Taylor la seguì.
"Kaylee che succede?" disse Jack addolcendo la voce una volta che ebbe richiuso la porta.
"Niente, a volte sembra che Madison non capisca l'importanza del mio lavoro" quasi sospiró. Lamentarsi con il padre della tua ex non era il massimo, ma lui le era stato vicino anche dopo la loro rottura.
"Vediamo queste ferite, dai" la invitó. Kaylee si sfiló il maglioncino rimanendo in reggiseno, poi si risedette davanti a Jake che prese ad esaminargli le braccia.
"Sai che tra di voi non mi sono mai intromesso, però posso dirti che Madison ha solo paura" cominció a dire mentre toglieva i pezzatti di vetro.
"Paura di cosa?" chiese Kaylee non capendo.
"Di perderti Kaylee è così ovvio. So che ti ha lasciato lei, e so che ha sbagliato, le sue motivazioni non si reggevano in piedi io e sua madre più volte le abbiamo detto che aveva fatto una cavolata visto che poi era stato tutto un malinteso... Ora lasciamo perdere il passato comunque " disse passando un pó di disinfettante" Quello che ti voglio dire è che durante tutto il tuo anno fuori, lei non ha fatto altro che chiedere di te. Sapeva che non poteva riaverti indietro ma saperti il quel luogo, con la guerra e tutti i pericoli l'ha terrorizzata. Lei ti amo, per colpa del suo orgoglio ti ha allontanato, ma i suoi sentimenti sono sinceri... Questo farà male"disse poco dopo togliendo una scheggia più grande.
"Ovviamente non ti sto dicendo di tornare insieme a lei, ti voglio far capire che se si comporta così è solo perché ci tiene a te" Kaylee non rispose pensando a quelle parole e Jack continuo a togliere pezzi di vetro, quando ebbe finito si alzó in piedi seguita da Kaylee.
"So quello che è successo in quei due mesi che non ti sei fatta più vedere su Skype" disse guardando la cicatrice che aveva sul fianco, Kaylee subito lo guardó preoccupata.
"Non lo sa nessuno a parte me, questo sta a te decidere di dirlo o meno, ma fatto sta che sono davvero orgoglioso di te.. Ora dico ad un'infermiera di prenderti il cambio nell'armadietto aspetta pure qui" Kaylee annuì e Jack uscì.

Dopo un pó sentì la porta aprirsi, convinta che era l'infermiera si voltó e si ritrovó Madison e alle sue spalle vide Dylan e Taylor. Kaylee cercó di coprirsi velocemente, ma il danno ormai era fatto per fortuna che ci pensó Dylan a dire qualcosa.
"Ragazze per favore uscite, so che la mia amica è tremendamente sexy, ma devo farle la ramanzina e ho bisogno di privacy" disse lui spingendo le due ragazze fuori e chiudendo la porta.
"Grazie Dy" le disse Kaylee rilassandosi leggermente.
"Ora veniamo a noi, non scherzavo prima. Fatto sta che ci ha pensato Madison quindi evito" disse ridendo.
"Idiota" le rispose lei tirandole un pugno.
"Ai, ma sei violenta" continuó ridendo.
"Mi racconterai mai cos'è successo laggiù?" disse tornando serio mentre guardava la cicatrice su un fianco.
"Vorrei, ma non ci riesco" disse abbassando lo sguardo.
"Sappi che quando sarai pronta io saró qui pronto ad ascoltarti" Kaylee l'abbracció e arrivó l'infermiera con il cambio.
Quando fu pronta uscì insieme a Dylan e si fece riaccompagnare a casa.

Il Caos Che Mi Hai Lasciato DentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora