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Avevano iniziato i festeggiamenti per capodanno, i ragazzi afferrarono le bottiglie da stappare durante il conto alla rovescia per l'anno nuovo. Avevano già cenato, anche se c'era talmente tanto cibo da sfamare un esercito. Kaylee era in piedi vicino alla finestra che guardava tutti i suoi amici, pensando che non poteva chiedere niente di meglio di loro. Poi il suo sguardo si posó su Madison, in quel momento stava ridendo di qualcosa con Nathan e Amber. Durante la giornata avevano fatto qualche passo in avanti e avevano scambiato più di quattro parole.
"Secondo me dovresti ripartire da zero Kay, anno nuovo vita nuova, non è così che si dice" si spaventó leggermente a sentire la voce di Dylan.
"Che vuoi dire?"
"Voglio dire che continuate a farvi del male, cercate di essere amiche quando in realtà sapete che voi due non potete essere solo amiche, vi urlate contro quando invece vorreste saltarvi addosso. Quando si sta in una stanza dove siete solo voi due si percepisce lontano un miglio la tensione sessuale, cavolo a volte fa talmente caldo che vorrei spogliarmi"disse l'ultima parte sventolandosi il collo della camicia "Kay ammettilo, almeno con te stessa, tu la ami, ma ti ostini ad avere paura".
Kaylee neo frattempo era tornata a guardare Madison, la quale appena si accorse del suo sguardo le sorrise tornando poi a parlare.
"Si forse hai ragione, ma come pretendi che inizio una storia quando sono così incasinata dentro?"
"Lo eri anche al liceo, ma lei è riuscita ad aiutarti. Io, Amber, Rachel persino Taylor cerchiamo di aiutarti, ma sai che lei è l'unica in grado di riuscire a farti dormire la notte senza incubi, a farti sentire meglio con te stessa, a farti tornare viva come lo eri un tempo"
"Ho bisogno ancora un pó di tempo"
"Ma non aspettare troppo Kay, non sai mai cosa può succedere domani" e detto questo si allontanó lasciando Kaylee in balia di mille pensieri. Iniziarono il conto alla rovescia, si diedero tutti gli auguri ma Kaylee era come se fosse assente, si rispondeva agli auguri, sorrideva e festeggiava ma era un guscio vuoto.
Infatti, appena la piccola festicciola si placó sgattaioló fuori per prendere una boccata d'aria. Si sedette sugli scalini del portico e guardó dritto avanti a sé.
"Si congela qui fuori" Senti dire da Madison, che avvolgendole una coperta sulle spalle si sedette accanto a lei. Kaylee voltó il viso per guardarla, e vedendola senza giacca divise quella coperta mettendoglielo sulle spalle.
"Grazie"
"Grazie a te" le rispose Kaylee. Rimasero in silenzio per diversi minuto, poi Kaylee decise di parlare.
"Credi che riusciremo a superare tutto questo?"
"Io credo che tu possa superare tutto, non puoi renderti conto di quanto tu sia forte Kaylee. E qualunque cosa tu stia passando in questo periodo la supererai"
"E per quanto riguarda noi due invece?" a quella domanda Madison la guardó fisso negli occhi.
"Io e te? Io e te siamo destinate a stare insieme, che sia oggi, domani o fra qualche anno so per certo che staremo insieme" Kaylee sorrise a quell'affermazione così sicura.
"Vedo che hai molta fiducia in te stessa" disse ridendo.
"Lo sai" le rispose ridendo anche lei "E comunque lo so, riusciró in un modo o nell'altro a riconquistarti e quando succederà sarà il giorno più bello di tutta la mia vita" Kaylee la guardó, trasudava sicurezza da tutte le parti.
"E se non riusciró a perdonarti?"
"Vorrà dire che aspetterò"
"Ei ragazze abbiamo preparato la cioccolata calda" le interruppe Amber.
"Si, arriviamo" detto questo Madison si alzó e allungó una mano per aiutare Kaylee. Poi rientrarono in casa.

Quella notte rimasero tutti svegli attorno al camino e poi dopo essersi coperti per bene uscirono a guardare l'alba. Madison si avvicinó alle spalle di Kaylee.
"Nessuna alba e nessun tramonto sarà mai paragonabile alla tua bellezza" le sussurró all'orecchio, Kaylee arrossì abbassando lo sguardo e Madison fu richiamata da Amber e Taylor per preparare la colazione.
"Quello si che era un complimento con i fiocchi" le disse Dylan appena Madison fu rientrata, Kaylee si voltó verso di lui spingendolo leggermente e ridendo.
"Scemo".
"Scemo a me? Ma come osi?" rispose indignato prima di afferrarla come un sacco di patate e iniziando a correre,ma la strada fu breve perché Dylan inciampó sulla neve ed entrambi si ritrovarono a terra ridendo come due idioti e facendo ridere anche gli altri che avevano assistito alla scena.

Il Caos Che Mi Hai Lasciato DentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora