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Stava evitando i suoi amici da diversi giorni, doveva pensare e per farlo doveva essere sola, ma non sempre va come si vuole. Infatti quella mattina, uscì dalla doccia e appena entró in camera trovó Dylan sul suo letto.
"Cristo Dylan, ma ti pare il modo" sussultó Kaylee.
"Visto che ci eviti si, mi pare il modo" disse lui senza scomporsi.
"Dylan dovrei vestirmi" le fece notare.
"Nulla che non ho già visto" rispose tranquillamente, Kaylee lo fissò negli occhi.
"Va bene" lasció cadere l'accappatoio a terra rimanendo nuda davanti al suo migliore amico gay. Kaylee era una persona timida, molte volte anche con Madison quando stavano insieme si sentiva in imbarazzo, ma in quel momento non ci pensó. Sapeva che lui non se ne sarebbe andato e tanto valeva non dargliela vinta.
"Allora Kay, cos'è questa storia?" domandó Dylan seguendola con lo sguardo mentre cercava l'intimo nel cassetto.
"Dylan non c'è nessuna storia, mi hanno solo fatto una richiesta"
"Richiesta che tu dovevi subito declinare, invece non lo hai ancora fatto" in quel momento la porta della camera si aprì ed entró Amber.
"Ma che?!" borbottó vedendola nuda davanti al comó.
"Ma prego, entra pure senza bussare. Devo ricordarmi di riprendermi le chiavi" fece Kaylee infilandosi l'intimo.
"Kay, non starai mica pensando ti tornare laggiù?" domandó Amber sedendosi accanto a Dylan, ma Kaylee non rispose perché si ci stava pensando e già da diverse settimane.
"Kay" la richiamó Amber e la porta di riaprì di nuovo, stavolta era Taylor. Kaylee alzó gli occhi al cielo.
"Chi altro ci sta? Avete chiamato pure mio padre? O i vicini?" sbottó Kaylee, andando verso l'armadio e tirando fuori una gonna e un maglioncino.
"Ragà se potete smetterla di fissarmi il culo ve ne sarei grata" disse sentendosi tutti quegli occhi puntati.
"Oh già scusa" disse Taylor "Da quant'è che hai un tatuaggio" aggiunse poi notando il tatuaggio sul costato.
"Da quando me lo sono fatta" non voleva essere acida, ma quella mattina l'avevano presa d'assalto.
"Divertente, comunque tornando a noi. Tu non partirai, devi esserci quando questo bambino nascerà" disse indicandosi la pancia.
"Tay, non farmi sentire in colpa" disse Kaylee infilandosi la gonna.
"Se è l'unico modo per farti rimanere allora userò la carta della povera donna incinta" Kaylee le passó accanto, con il maglioncino tra le mani e vide Madison fuori in corridoio insieme a Rachel.
"Ora si che siamo al completo" sbuffó afferrando un paio di scarpe, si allontanó un pó dallo sguardo di Madison e si infiló il maglioncino finendo di vestirsi.
"Bene, se avete finito il terzo grado io dovrei uscire" disse oltrepassando tutti e scendendo le scale.
"Papà?" disse incrociando lo sguardo del padre seduto sul divano.
"Kaylee quando avevi intenzione di dirmelo? Sai chi ho visitato l'altro giorno?" domandó ma non aspetto che la figlia rispondesse "Fish. Lo conosci per caso?" Kaylee sbarró gli occhi.
"Sai è stato abbastanza divertente quando mi ha chiesto se per caso ti conosci dato che avevamo lo stesso cognome" prese a raccontare "Ha iniziato a raccontarmi di come ti sei ambientata, di come sei divertente e sempre pronta ad aiutare il prossimo" disse in un tono triste ma nello stesso tempo fiero, poi il suo sguardo si possó a terra ma Kaylee notó gli occhi lucidi.
"Poi mi ha detto di come sei riuscita a salvare tutto un commilitone, da sola"
"Non tutti" mormoró Kaylee.
"8 persone Kaylee, ci sono 8 persone vive grazie a te. 8 persone a cui hai salvato la vita. 8 persone che si sono stupite di come un semplice civile con una ferita abbastanza grave abbia trovato la forza di mettere tutti in salvo. 8 persone che sono tornate dalle loro famiglie, le hanno riabbracciate. Tutto grazie a te Kaylee... E di questo sono così orgoglioso che mi scoppia il cuore" disse prendendo una pausa.
"Ma questo non toglie il fatto che sei quasi morta. Kaylee sei quasi morta, per la seconda volta. Io non posso e non c'è la potró fare se so che sei lì. Sarà da egoisti, ma tu sei l'unica famiglia che mi rimane Kaylee e non posso pensarti lì e sapere che forse non tornerai. Perché ti conosco, metti la vita degli altri davanti la tua. Lo hai sempre fatto ed è una cosa bellissima se non fosse che se ti perdesse, se perdessi anche te ne morirei" Kaylee aveva le lacrime agli occhi, così come il padre. La ragazza si buttó tra le sue braccia ed entrambi piansero. Vedere il padre piangere era una cosa rarissima e in quel momento si sentì terribilmente in colpa.
"Non ti sto dicendo di non partire Kay, è la tua vita, sono le tue scelte e se è quello che vuoi ti appoggeró, sempre. Ma sappi che se vai via non lasci solo me, ma anche loro" e solo in quel momento vide tutti i suoi amici alle sue spalle.
Il suo cellulare squilló e anche se non voleva doveva rispondere.
"C'è un'emergenza in ospedale, devo... devo andare" disse uscendo di casa.

Il Caos Che Mi Hai Lasciato DentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora