65.« jad - hope it was a beautiful christmas

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Jad's pov
9 gennaio 2015

Come cambiano le cose.
Ora che sono stata "rifiutata", per così dire, capisco davvero di aver gettato via la fortuna che avrei potuto avere.
Ma ho capito anche che non c'è altro da fare. Per quanto io sia arrivata in ritardo ormai le cose non possono più tornare ad essere come prima. Il fatto che Ashton prima mi cercasse e fosse, con tutte le probabilità, innamorato di me ora sono del tutto azzerate.

La verità è che non sai mai cosa c'è nella testa di una persona e quindi vai a gattoni, vai a tentativi e cerchi di capire cosa possa passargli per la testa. Immagino quanto sforzo abbia fatto lui per cercare di fare questo, e immagino anche che davanti a sé abbia trovato un muro alto milioni di metri nei miei riguardi.
Ora che ho davvero capito che quel muro lui ha cercato di scavalcarlo ho capito anche che quando è arrivato dall'altra parte è precipitato nel vuoto, non trovando niente da parte mia, solo resistenza e indifferenza.

L'ho capito ora che ho provato lo stesso,
ed è troppo tardi.

***

Sono quasi le otto di mattina e sono davanti al cancello di scuola già da almeno mezz'ora.
Sta nevicando ancora e sembra che l'incanto non sia ancora finito. Quest'aria di Natale che ancora c'è e non è svanita, anche se quest'anno l'ho sentita di meno.

Intorno a me sono tutti con i loro gruppi di amici, alcuni si scambiano ancora dei regali, altri parlano, si abbracciano, delle coppie si baciano.
Io mi rendo conto che non ho niente di tutto questo.
La maggior parte dei ragazzi mi guarda con desiderio: dicono io sia la più bella della scuola, e io non mi sento per niente bella in questo momento.

Una canzone dice "everybody wants a ride", e nel mio caso è proprio così. Tutti pensano che il più bello o la più bella della scuola sia una persona piena di amici, di compagnie, che faccia delle grandi feste e che sia il solito stronzo che odia tutti e se la tira perché è più bello degli altri e ne è consapevole.
Credo che però esisti anche qualche eccezione, qualcuno che si sente inadatto. Qualcuno che ha una cerchia enorme di persone ma che quando torni a casa sia solo, e non è una cosa solo dei ragazzi e delle ragazze più belle della scuola o di non so cos'altro, ma di tutti. Perché alla fine siamo tutti uguali.

Cerco disperatamente nella folla sia Ashton, sia qualche faccia che mi dia la sensazione che sia il ragazzo dei post it, anche se di lui alla fine non so niente se non l'altezza, che frequenta il corso di filosofia con me e con molta probabilità anche il corso di pittoriche, per via del ritratto.

Vedo Ashton arrivare, come se lo avessi chiamato.
Manca solo il ragazzo dei post it a questo punto.
Arriva sulla sua solita bici e con il suo zainetto nero sulle spalle.
Sorrido a pensare che per la prima volta sono io che aspetto lui fuori da scuola.
Smetto di farlo quando penso anche che per la prima volta lui non aspetta me.
Scende dalla bici e la lega dentro il giardino della scuola.
Mi lancia un'occhiata vedendomi e io giro lo sguardo, sapendo ora di essere inadatta, ma so benissimo che lui ha visto che lo guardavo.

Mi avvicino spedita, devo entrare a scuola ma voglio stargli vicino il meno possibile, quindi affretto il passo.
<<Jad>> mi sento chiamare.
Non pensavo avrei più sentito la sua voce chiamare il mio nome.
Mi giro e lo guardo.
<<Irwin.>> rispondo semplicemente.
<<Puoi chiamarmi Ashton>> mi guarda.
<<Ok, dimmi Ashton>>
<<Volevo chiederti... scusa per l'altro giorno ecco.>>
Fa un passo verso di me.
<<Tutto a posto.>>
<<Ho rifiutato solo perché... ecco... non mi andavano le caramelle e basta, tutto qui.>>
Io lo guardo.
Potevi prenderne almeno una e poi gettarla anche via. Potevi farlo solo per il coraggio che ci ho messo a presentarmi davanti a te.
<<Perfetto. Chiaro. Ora scusa ma ho lezione>>
Vedo che apre la bocca per cercare di parlare ma me ne vado lo stesso, e in fretta, anche se lo sento seguirmi e dal vetro della porta d'ingresso vedo entrare anche lui a scuola.

Tieniti le tue stupide pizze.
Potessi ti darei io una pizza in faccia, coglione.
Sarei stata disposta anche ad ascoltarlo, ma il "non mi andavano proprio le caramelle" poteva risparmiarselo.
Molti già sono entrati a scuola, e così faccio anche io.
Vado direttamente nell'aula di filosofia per lasciare il mio post it, e prima di andarci faccio il giro poi lungo, in modo che nessuno potesse vedermi, ma quando vado ne trovo già uno.
Sorrido non appena lo vedo.
Tu, sconosciuto, sei la mia unica consolazione.

Ciao Jad, spero tu abbia passato un buon Natale e delle buone feste.

Prendo un post it e subito mi metto a scrivere.

Spero sia stato un buon Natale anche per te, chiunque tu sia.

𝐏𝐎𝐒𝐓 𝐈𝐓 (ashton irwin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora