Dopo aver sconfitto Ultron e perso suo fratello gemello, Wanda decide di restare a Washington con gli Avengers. Un insolita condizione per una ragazza come lei abituata a stare da sola. Allaccerà un rapporto con ognuno di loro, ma qualcuno in partic...
Dopo che Sokovia è sprofondata nell'entroterra, i cittadini sopravvissuti hanno scelto di ricreare una nuova Sokovia, costruendola dalle fondamenta. Questa si trova in Nuova Zelanda, circondata da un vasto prato verde e si affaccia sull'oceano pacifico meridionale. Un paradiso.
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Ho trascorso qui gli ultimi tre anni e non me ne sono pentita, considerando che ho ritrovato delle persone che credevo di aver perso. Loro si ricordano persino di Pietro e hanno allestito un altare in sua memoria e in memoria delle persone che Sokovia ha perso, prima e dopo Thanos. Qui non ho modo di usare i miei poteri. Sono semplicemente Wanda Maximoff, una ragazza di ventisette anni che ha deciso di smettere di comportarsi come una vittima.
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Il primo venerdì del mese la città ospita un mercato dove, principalmente i bambini, non vedono l'ora di partecipare. In questo giorno, chi mi conosce, mi chiede di mostrare ai piccoli che cosa so fare, per farli divertire. La maggior parte di loro ha perso un genitore, altri persino entrambi, dopo lo schiocco di dita di Thanos. Quindi ho deciso di farlo solo per renderli felici, così come vorrei che qualcuno facesse con me. Non ho più sentito nessuno della squadra. Da un lato sono contenta. Steve ha rispettato la mia richiesta, lasciandomi andare. Dall'altro lato però, avrei voluto che mi rincorresse, per farmi capire che tiene davvero a me e che non sono una delle tante. Qualche minuto prima di salire sul palco e mostrare i miei poteri ai bambini, mi richiamano nella tenda. "Wanda, hai un fax". "Un fax?" domando, perplessa. "Impossibile. Nessuno sa che sono qui" Leonardo fa spallucce, lasciandomi sola. Mi avvicino al fax, leggendo che cosa c'è scritto.
- TELEGRAMMA URGENTE PER WANDA MAXIMOFF. CHIAMARE A QUESTO NUMERO. NAT -
Me lo manda Natasha. Immagino sia una cosa grave,quindi non perdo tempo facendomi prestare un cellulare. Io non ne posseggo uno. Lei mi risponde dopo un solo squillo. "Wanda, sei tu?". "Cos'è successo?". Non aggiungo altro. Non volevo essere contattata. "Abbiamo un problema al complesso. Si tratta di Steve...". "Steve?". "Sì. Avrei dovuto chiamarti prima, ma credevamo che la cosa si risolvesse da sola. E' molto depresso, si lava sporadicamente e mangia poco. Ultimamente prende pure dei farmaci".
