Ritorno, Recupero - Fuggitivi.

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Un lampo di luce mi si fionda davanti agli occhi e Ultron riappare nella mia vita, più forte che mai, tornato per mettere fine una volta per tutte alla vita di Stark, alla mia.
"Non ti basta avermi portato via l'unica persona di cui mi importava?" gli urlo contro, reprimendo le lacrime.
"No, mia cara Wanda. Non hai sofferto abbastanza. Quello è stato solo l'inizio. Di molto peggio capiterà d'ora in avanti".
"Che intendi dire?".
I suoi occhi rossi si avvicinano ai miei, posa le mani cibernetiche sul mio viso e sussurra: "Svegliati, piccola Wanda". Strabuzzo gli occhi, ritrovandomi nella mia cella. È stato tutto un sogno, ma ho percepito qualcosa di più grande. Balzo in piedi, le braccia ancora legate e le tempie che pulsano. Clint è accanto alla mia cella. Le mani sul viso, i piedi che tamburellano nervosamente sul pavimento di cemento. Si starà pentendo di essere tornato per aiutarci. Ormai aveva scelto una vita normale, nella sua casa in campagna con la famiglia.
"Che ore saranno?" chiede Scott camminando avanti e dietro.
"E chi lo sa. Qui il tempo sembra non trascorrere mai" risponde Sam affacciandosi alle sbarre. All'improvviso, udiamo tutti dei rumori e un'ombra lontana si avvicina piano alla cella di Sam. È Steve, in compagnia del suo amico. Sono venuti a salvarci.

Bucky sblocca la serratura della mia cella con un fucile, mantenendolo ben stretto sotto il braccio destro

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Bucky sblocca la serratura della mia cella con un fucile, mantenendolo ben stretto sotto il braccio destro. Non ha più il braccio di vibranio, gli è stato strappato via.
"Cosa ti è successo?" gli domando, appena viene a soccorrermi.
"Incidenti di percorso, cose che capitano".
"Si, ma..." inizio a dire ma l'arrivo di Steve ci interrompe.
"La aiuto io, tu va da Sam e aiutalo a liberare gli altri". Bucky mi rivolge uno sguardo prima di andare via.
Steve si sporge sulla mia camicia di forza.
"Come stai?".
"Ho sentito la mancanza della prigionia nel complesso" lui soffoca una risata e nel contempo noto che ha dei lividi su tutto il viso, il labbro spaccato.
"Cosa vi è successo? Sembra che siete passati attraverso l'inferno".
"Ne riparliamo sul jet" Mi libera della camicia e infine raggiungiamo gli altri.

"Ne riparliamo sul jet" Mi libera della camicia e infine raggiungiamo gli altri

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"E il segretario Ross?" chiede Sam salendo sul quinjet.
"Sarà fuori gioco per un po'. Il tempo di portarvi in salvo".
"Non credo che potremo ritornare al complesso" inizio a dire.
"No, infatti. Dovremo trovare un posto in cui nasconderci. Da questo momento, siamo dei ricercati" riprende il capitano, mettendosi alla guida. Dopodiché ci spiega cosa è capitato a Mosca.
"Zemo era lì, si è nascosto dietro una parete di acciaio indistruttibile, costruita dai sovietici durante la guerra" è Bucky a parlare, ancora sconvolto e con il braccio penzoloni.
"Ci ha mostrato un video".
"Quale video?" domando, finalmente libera dalle catene.
"La notte dell'omicidio dei genitori di Tony. Stark ha scoperto che è stato Bucky ad ucciderli" tutti lo guardiamo, sconvolti.
"Era sotto il totale controllo dell'Hydra. Non poteva opporsi e...".
"Quindi è stato Stark a ridurti così?" chiedo al soldato, mentre lui fa di sì con la testa. Sembra dispiaciuto, serra le labbra e aggrotta la fronte, come se volesse scacciare qualcosa.

"C'è stato uno scontro. Eravamo noi due contro lui. E il re T'Challa ha fatto arrestare Zemo, dopo aver scoperto che era stato lui a mettere la bomba a Vienna".
"Figlio di puttana" impreca Sam.
"Già". Arriviamo negli Stati Uniti, però non ci azzardiamo a tornare a Washington. Troppe persone ci danno la caccia ora.
Non appena siamo giù, Steve si avvicina a me.
"Devo chiederti un favore..." dichiara, indicando il suo amico "...credi di riuscire a fare qualcosa per la sua memoria? Scoprire cosa l'Hydra gli ha messo nel cervello?".
"Non l'ho mai fatto, ma posso provarci". Troviamo un magazzino abbandonato. Ci sistemiamo mentre io mi sposto in una camera per aiutare Bucky. Gli altri restano in attesa nella stanza principale.
"Se ci riuscissi, ti porterei fuori a cena" lui scherza, mettendosi seduto accanto a me.
"Solo se dovessi riuscirci?" mi ritrovo a flirtare con lui, posando le mani sulle sue tempie.
"Vediamo cosa sai fare, ragazzina". Guardo nella sua mente, percependo dolore, angoscia, rimorso. Vado più in profondità, trovando ricordi d'infanzia, momenti felici insieme a Steve, vedo una ragazza, una stanza rossa, Rumlow. Ritrovo il lampo di luce che ho sognato nella cella, percependo un fischio nelle orecchie.

Mi sento come quando Clint mi ha puntato la freccia sulla fronte l'anno scorso. Ha mandato in corto i miei poteri per un po', facendomi contorcere dal dolore.
Torno a mettere le mani sulle gambe, liberando Bucky dalla manipolazione mentale.
"Ti ho restituito la memoria, o almeno quello che sono riuscita a trovare. Per il controllo da parte dell'Hydra non posso fare molto, almeno non qui...". Lui fa di sì con la testa, afferrandomi la mano e stringendo le dita nelle mie.
"Ti ringrazio. Dopo settanta anni in bilico tra la mia vera vita e quella collegata al soldato d'inverno, riacquistare semplicemente la memoria mi aiuterà ad andare avanti".
Mi sorride e lo guardo negli occhi di ghiaccio, trovandolo dolce e smarrito.

Veniamo interrotti da Steve e, repentinamente, sfilo la mano da quella di James, balzando in piedi.
"Com'è andata?" chiede, guardandomi di sottecchi.
"Memoria recuperata, ma non sono riuscita a liberarlo da quella lista di parole russe che lo fanno scattare. Abbiamo un'altra soluzione?" gli chiedo.
"Forse si, però dovremmo fare un altro viaggio".

𝐁𝐨𝐫𝐧 𝐭𝐨 𝐛𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐒𝐜𝐚𝐫𝐥𝐞𝐭 𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 | Libro Secondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora