Rifugio, Bacio - Fuga nel Wakanda.

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Wakanda. Era questa la destinazione di Steve. Crede che il re T'Challa potrebbe aiutarlo grazie ai loro macchinari ad alta tecnologia e all'esperienza della sorella Shuri.
"Sei sicuro che vi accoglierà?" Steve è difronte a me, affacciato alla finestra e con lo sguardo fisso nel vuoto.
"Insomma, poco fa voleva ucciderlo perché credeva che avesse agito a Vienna".
"Proprio per questo ci aiuterà. Ci deve un favore". Evita il mio sguardo.
"Senti, non abbiamo avuto modo di parlare. Com'è andata a Londra?". Sgrana gli occhi.

"È stato difficile

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"È stato difficile. Credevo di averla persa non appena mi hanno tirato fuori dal ghiaccio. L'ho ritrovata e ci ho potuto parlare. Purtroppo era anziana. Solo perché io dimostro ancora trent'anni avendone però cento, non vuol dire che lei avrebbe dovuto vivere allo stesso modo. Inizierò a convivere con questo". Gli poso la mano sulla spalla, confortandolo. Lui ci posa la sua sopra.
"Grazie, Wanda. Adesso devo aiutare Bucky. Lui merita una seconda chance".
"Sono d'accordo". È senza scudo ormai. L'ha restituito a Stark perché non lo credeva degno di maneggiare un'arma creata da suo padre.
"Non riesco ad immaginarti senza divisa e senza scudo" gli dico, dopo aver compreso la sua intenzione di non voler più rappresentare l'America.

"Purtroppo, era una decisione che avrei dovuto prendere da tempo"

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"Purtroppo, era una decisione che avrei dovuto prendere da tempo".
"Credi che Stark ci perdonerà mai?".
"È lui a doverci perdonare o viceversa?" faccio spallucce. Bucky torna da noi, pronto a partire.
"È il momento" Steve fa di sì con la testa, raggiungendolo.
"Ehi Steve?" lo blocco, prima che possa andare via.
"Appena torni, cercami. Devo parlarti" mi sorride, alzando la mano in segno di saluto.
James dice qualcosa al suo amico.
"Ti aspetto sul jet" gli dice mentre Bucky si avvicina a me.
"Come va la testa?" lui forza un sorriso.
"Adesso va meglio. Negli ultimi due anni in cui mi sono tenuto lontano dall'Hydra, credevo di aver riacquistato la mia indipendenza, ma poi è arrivato Zemo e in pochi secondi ha fatto riaffiorare la parte peggiore di me. Finché non so di cosa potrei essere capace, è meglio che mi tenga alla larga" mi preparo a rispondergli ma lui mi blocca, posando le sue labbra sulle mie.

La barba ispida mi punge il viso e percepisco il sapore metallico del sangue sulla lingua

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La barba ispida mi punge il viso e percepisco il sapore metallico del sangue sulla lingua. Aveva ancora un piccolo taglio alla bocca.
"Avrei voluto conoscerti meglio. Magari quando ci rivedremo" si stacca da me, facendomi un occhiolino. Va via ed io non riesco ad aggiungere altro. Resto immobile a fissare il punto in cui era fino a poco fa.

"Allora? L'ha fatto?" domanda Sam raggiungendomi nella stanza.
"Cosa?" chiedo, ancora turbata riguardo quello che è successo con il migliore amico di Steve.
"Se ne sono andati?" annuisco, tirando un grosso respiro di sollievo. Credevo di essere stata scoperta.
"Non sei andato con loro questa volta?".
"No, è una cosa che Steve deve fare da solo. Sa che mi troverà qui al suo ritorno".
"Ci troverà tutti. Non rinunceremo alla nostra causa". Sam mi stringe la mano, congratulandosi con me per il mio lavoro sul campo a Berlino.
"Sei una tipa tosta. Gli Avengers aspettavano da tempo una persona come te".
"Una ragazza stramba che fa giochi di mente?".
"No" Sam soffoca una risata, offrendomi del caffè in un thermos "...i tuoi poteri sono eccezionali. Potresti usarli per salvare il mondo".
"Credo che si presenterà presto l'occasione giusta".

"Che cosa intendi?" ricordo il sogno fatto, le accuse di Ultron e il suo consiglio di guardarmi le spalle, di aspettarmi qualcosa di grosso nei prossimi anni

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"Che cosa intendi?" ricordo il sogno fatto, le accuse di Ultron e il suo consiglio di guardarmi le spalle, di aspettarmi qualcosa di grosso nei prossimi anni.
"Mi reputerai una pazza..".
"Prova". Prendo tempo, sedendomi sul materasso sudicio nell'angolo.
"Quando eravamo in quella cella, ho fatto un sogno. Era un incubo più che altro, ma sembrava così reale da farmi domandare se non fosse un ricordo. Ho rivisto Ultron".
"Lo abbiamo sconfitto l'anno scorso o meglio, lo avete sconfitto".
"Si, lui è morto, lo so. Però credo che arriverà qualcosa di peggiore".
"Quanto peggiore?" domanda, preoccupato.
Faccio spallucce, incapace di spiegargli quello che ho provato. In pochi capirebbero, forse nessuno.

𝐁𝐨𝐫𝐧 𝐭𝐨 𝐛𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐒𝐜𝐚𝐫𝐥𝐞𝐭 𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 | Libro Secondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora