Vita, Steve - Colpo di scena.

510 20 10
                                    

Un anno dopo.

Arredata completamente la nostra nuova casa nel New Jersey, abbiamo salutato definitivamente il complesso dove adesso vive solamente Bruce Banner, mentre Rhodey va a fargli visita un paio di volte al mese. Rocket e Nebula sono tornati nella galassia insieme agli altri guardiani. Ci siamo sparpagliati per il mondo, giurando a noi stessi che non ci saremmo persi di vista. Barnes ci chiama una volta o l'altra, ma adesso sono due mesi che non si fa sentire. "Starà inseguendo qualche criminale..." spiega Steve, prendendo le sue difese "...sai che sta lavorando con la Task Force di Berlino". "Già" brontolo, preparando un dolce per il mio imminente compleanno "...c'è anche Sharon, dico bene?".

Lui annuisce. "Barnes mi ha parlato di un vostro bacio". Steve soffoca una risata. "Amore, sono passati sette anni. Nemmeno me lo ricordo. È stato alquanto imbarazzante". "Non me ne avevi parlato, però". Evita il discorso, venendomi alle spalle. Mi cinge a sé, baciandomi dietro la nuca. "Io amo solo te" mugugna, infilando le dita nell'impasto al cioccolato e portandosele alla bocca. "Ottimo, come sempre". Gli do una gomitata, spingendolo via. "Se lo mangi adesso, non sarà abbastanza per quando arriveranno gli ospiti". "Giusto" si appoggia alla penisola, le braccia conserte. "Chi hai invitato?". "Tutta la squadra, eccetto Sam e Bucky. Loro si sono dati latitanti, a quanto pare".

Steve torna ad abbracciarmi. "Bucky ti vuole bene, è soltanto parecchio impegnato". "Secondo te ha la ragazza?" Steve fa una smorfia. "Sincero?" faccio di sì con la testa. "Conoscendolo, ne avrà almeno cinque". "Non scherzare!" ride di gusto, grattandosi il mento. Si è fatto ricrescere la barba e in abiti civili è persino meglio che con la divisa. La camicia azzurra rimanda ai suoi bellissimi occhi. Resta immobile, gli occhi fissi su di me. "Che stai guardando?". "Te!" si fa serio, inumidendosi le labbra. "Questo lo vedo. Dico, che cosa stai guardando?". "Ho realizzato che ho la ragazza più bella del mondo". Mi sento avvampare e arrossisco come se fosse il suo primo complimento.

Non lo è, in effetti. Nell'ultimo anno, mi ha riempito di attenzioni, rendendomi felice come non lo sono mai stata. "Amore, sembra che tu stia usando i tuoi poteri. La tua faccia è completamente rossa" dichiara con ironia. Quindi gli getto un panno sulla faccia. "È solo colpa tua, devi allontanarti. Devo finire di preparare il dolce". Giro l'impasto in senso antiorario, montando gli ingredienti tutti insieme. "E se io non volessi?". "Ti farei andare di sopra con la forza. Sai che potrei". "No, non lo farai..." si mette vicino a me, mette le dita nella farina e me le passa dolcemente sul naso. "Sei adorabile" commenta, socchiudendo le labbra. "Steve, il dolce deve essere pronto entro tre ore e così non mi faciliti le cose". Non mi dà ascolto, poiché mi prende per i fianchi per potermi sollevare sulla penisola. "Steve!" mugugno, mentre lui mi bacia nell'incavo del collo.
Quest'uomo mi farà uscire pazza. Prendo la farina e gli riempio la faccia, facendolo ridere. "Vuoi la guerra?". Mi prende ancora una volta per i fianchi, questa volta per potermi far stendere sul divano. Siamo in pieno giorno e ci sono le porte finestre spalancate. "Non qui. Potrebbero vederci". "Dovrebbero vederci". Sorrido, comprendendo che io non avevo mai conosciuto questa sua parte maliziosa. 

Steve Rogers, quello che ho incontrato quasi dieci anni fa e che si dimostrava onesto e gentile con tutti, ora è diventato un perfetto uomo di casa, il partner giusto. Mi sfila il grembiule e i pantaloni, standomi sopra. Le sue spalle larghe, sembrano stare perfettamente nella camicia. I pantaloni scuri gli avvolgono i fianchi stretti. "Sei così sexy..." commenta, alzandomi le braccia sulla testa. "Senti chi parla!" rispondo, sbottonandogli la camicia. Prima di poterci svestire del tutto, bussano alla porta d'ingresso. Steve brontola sulle mie labbra. "Non aprire, sarà qualche vicino rompiscatole che vuole altro zucchero". Non lo ascolto, quindi lo faccio allontanare, andando alla porta. Mi ricompongo, vedendo anche Steve abbottonarsi la camicia.

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𝐁𝐨𝐫𝐧 𝐭𝐨 𝐛𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐒𝐜𝐚𝐫𝐥𝐞𝐭 𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 | Libro Secondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora