Praga, Ricerca - Ritorno in patria.

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Il mattino arriva troppo in fretta ed io non ho chiuso occhio. Steve è di nuovo nella mia camera ancor prima che possano cinguettare gli uccelli o che i proprietari dell'ostello annuncino la colazione. 
"Dobbiamo andare. Se dovessimo perdere ancora le sue tracce, saremmo spacciati". Li seguo fuori dalla porta, portandomi la borsa in spalla. Restiamo in giro per la città fino al tramonto e di Bucky non c'è alcuna traccia. "Sei sicuro che fosse qui?" domando al capitano, vedendolo preoccupato. "Sì. La mia fonte è attendibile".
"E chi sarebbe?" non ricevo risposta, quindi guardo Sam che si mostra più scettico di me. "Cosa facciamo adesso? Insomma, non possiamo mica aspettarlo qui per sempre". Cap si allontana, facendo una chiamata con il telefono a conchiglia. Mi avvicino a Sam. "Sembra molto turbato". 
"Non vedeva l'ora di ritrovarlo. Si dà la colpa per quello che gli è successo. L'Hydra, il lavaggio del cervello, la caduta nel vuoto dal treno nel '44".

 L'Hydra, il lavaggio del cervello, la caduta nel vuoto dal treno nel '44"

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"Ma non è colpa sua" dico, dispiaciuta per lui. In qualche modo capisco come si sta sentendo nei confronti del suo migliore amico. E' dura sentirsi colpevole e non avere un supporto morale. Steve torna da noi, serrando le labbra. "Non è più qui. E' sparito dai radar stamattina". 

"Il che vuol dire?" Steve scuote la testa. "Dovremmo tornare a Washington adesso" ci supera, camminando da solo verso il nostro ostello. Prendiamo le nostre cose e andiamo via. Sam si mette alla guida del quinjet, perché è l'unico che ha competenza. Io siedo dietro, osservando Steve rimanere in silenzio per tutta la durata del volo. Mi sporgo su di lui, dandogli un buffetto sul braccio. "Stai bene?" si limita ad annuire, forzando un sorriso. Siamo a casa dopo sole quattro ore. Casa. Devo ancora abituarmi a chiamarla così. Troviamo Stark e Visione in cucina, Natasha seduta sul divano in soggiorno. "Già di ritorno?".

"Nessun riscontro" risponde Steve andando verso la sua camera. Dopo un po' lo vedo uscire con giacca in spalla e berretto. "Starà andando da Peggy" dice Natasha notando il mio sguardo.

"Peggy?" lei annuisce, alzandosi. "Sta peggiorando. Ha più di novanta anni ormai. Quando Steve non pensa a Bucky, pensa a Peggy e viceversa. Sono le due persone più importanti per lui". Le sorrido, decidendo di usare finalmente la piscina olimpionica. Mi infilo il costume, sciolgo i capelli e salgo sul trampolino, tuffandomi. Faccio quattro vasche prima di uscire dall'acqua.

Mi ci voleva. Cammino lungo il corridoio per raggiungere i camerini ed incontro Steve che sembra aver avuto la mia stessa idea. Indossa il costume. "Sei già tornato?" domando, con lo sguardo fisso nei suoi occhi. Non mi azzardo a guardare altrove. "Sì e avevo bisogno di fare un po' di movimento".
"Giusto, l'allenamento notturno" lo vedo sorridere, finalmente. "Tu hai già fatto?".
"Sì, quattro vasche. Non riesco a farne di più". 
"Ti chiederei di restare, ma io ci metto molto di più. Ti addormenteresti sugli spalti".

"Ho già sonno adesso" mi porto l'asciugamano intorno al collo, preparandomi a tornare in camera mia. "Ci vediamo domani". Lo saluto con un cenno della mano e, appena mi supera, lo guardo avanzare verso la piscina osservando la larghezza delle sue spalle e i bicipiti gonfi.

Ho quasi diciannove anni e non ho mai avuto una relazione seria. Pietro è sempre stato il mio tutto, la mia famiglia. Cercare qualsiasi altra cosa in qualcun'altro mi sembrava fuori luogo. Ma adesso mio fratello non c'è più e, parlare con Steve stanotte, mi ha aiutata molto a cercare un punto di riferimento. Torno in stanza, mettendomi a letto. Mi meraviglio nell'addormentarmi presto, senza sforzi. Qualcosa è cambiato dentro di me. Mi sento sollevata, pronta a ricominciare tutto da capo. Il giorno dopo inizio un nuovo allenamento intensivo, mettendo su massa muscolare e rafforzando i miei poteri. Cap mi aiuta nell'addestramento, simulando situazioni nelle diverse ambientazioni. Siamo rimasti in pochi, considerando che Clint ha scelto di stare con la famiglia e il nuovo arrivato, mentre Hulk e Thor sono dispersi. 

𝐁𝐨𝐫𝐧 𝐭𝐨 𝐛𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐒𝐜𝐚𝐫𝐥𝐞𝐭 𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 | Libro Secondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora