Capitolo 5 - Il bacio sotto la luna

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Passò la notte. All'alba del giorno dopo, passai davanti al giornalaio e presi il giornale. L'articolo diceva questo: "Rapina a casa Dario! I proprietari non sanno come i ladri siano entrati, ma una cosa è certa: centreranno i giullari di Piazza San Marco?"

Ero soddisfatta, ma allo stesso tempo ero anche un pò preoccupata. Temevo che prima o poi la polizia mi avrebbe scoperta e arrestata. Mi diressi a scuola, ed incontrai qualche mio compagno. Mentre cominciava la lezione su psicologia, guardai fuori dalla finestra, e vidi un piccolo giullare che mi salutava con la mano. Io, ricambiai il favore, ma salutai di nascosto. 

Finita la lezione, uno dei miei compagni si avvicinò a me e mi diede un biglietto

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Finita la lezione, uno dei miei compagni si avvicinò a me e mi diede un biglietto. Mi disse soltanto: "L'ordine dei giullari vuole vederti dopo la scuola". Presi il messaggio e lessi: "Incontriamoci sul tetto di San Marco, e mi raccomando, porta qualche snack". Quando finì di leggere, nascosi la lettera nella tasca dei pantaloni e feci finta di niente. 

Quando finì l'intervallo, ritornai in classe e misi il biglietto dentro la cover del telefonino. In quel momento, entrò il professor Castanstri e disse alla classe: "Ragazzi, oggi interrogo la signorina Beatrice e Paolino. Forza, venite pure qui alla cattedra". Mi alzai dal mio banco e mi avvicinai al professore. "Va bene. Allora, signorina Beatrice, in che hanno morì Giulio Cesare?" mi chiese il professore, ed io risposi: "Il 44 a. C. morì Giulio Cesare, e per essere precisi, nelle Idi di Marzo". 

Il professore mi fece cenno con la testa che era giusto. Ora, toccava a Paolino: "Allora, Paolino. Spero che stavolta tu abbia studiato. Dimmi...in che anno Cesare conquistò la Gallia?" Il ragazzino, spaurito, disse balbettando al professore: "Allora...Cesare..conquistò la Gallia...ecco...nel...121 a. C.". Il professore lo guardò in modo cagnesco, ma alla fine disse: "Giusto. Paolino, devi stare tranquillo, ti ho fatto una semplicissima domanda". 

Il professore ci rimandò a posto. Quando finì la scuola, presi le mie cose e mi diressi verso l'uscita del liceo. Mentre camminavo, lo stesso ragazzino che mi aveva dato il bigliettino mi stava seguendo. Cercai a un certo punto di cambiare strada, ma quel ragazzo mi continuava a seguire. Allora, mi girai di colpo, ma non lo ritrovai più alle mie spalle. Quando mi girai, me lo ritrovai davanti, e caddi a terra dallo spavento.

"Che cosa vuoi?" domandai al ragazzino, e lui mi rispose: "Mi manda Marachella. Ti vuole vedere". Mi alzai da terra ed iniziai a seguire quel tipo. Non sapevo dove stessi andando, ma una cosa era certa: Marachella sa che ero a scuola, e ciò significa che sapeva dove mi trovavo. Alla fine, raggiungemmo una specie di chiesetta abbandonata. Lui se ne andò, ma io, entrai in quel posto lugubre. Tra le vecchie travi, sbucarono dei piccioni. 

 

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Beatrice, regina dei ladriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora