Capitolo 10.

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Due ore dopo, il letto della mia camera è stracolmo di sushi e pietanze giapponesi. Sierra è sul letto dopo aver tolto le scarpe, e il suo abito , abbastanza corto , mi lascia intravedere le sue stupende gambe . Ha alzato i capelli in una piccola crocchia disordinata , lasciando che alcuni dei ciuffetti le ricadessero sulle guance paffute, facendosi aiutare da una delle due bacchette giapponesi che ci hanno lasciato nelle confezioni del take-away. So che la sto fissando , ma non so perché , adesso , in questa stanza , vorrei perdermici per qualche giorno; forse svegliandomi con lei accanto. Da quando abbiamo iniziato a mangiare, non c'è stato un attimo in cui non abbiamo riso , e quando la guardo, il suo volto avvampa e le sue lentiggini si accentuano , scatenando dentro di me delle sensazioni a cui adesso non so dare spiegazione. Vorrei trovarle dei difetti per mandarla via e non rivederla mai più, ma i suoi occhi , sembrano un qualcosa che ho sempre cercato e che non me ne da la forza; è davvero perfetta.

Adesso voglio conoscerla meglio; voglio sapere il motivo per il quale ancora oggi , sta male per una persona.

<<Vuoi raccontarmi un po' della storia che ti tormenta?>> la osservo senza avere possibilità di toglierle gli occhi di dosso, mentre New York alle sue spalle, è del tutto illuminata , e il ponte di Brooklyn è una perfetta cornice a di quanto stupendo io abbia avanti. Nonostante l'immensità , e la bellezza del posto , la cosa più bella adesso, è lei.

<<E' una storia molto poco entusiasmante... Non so se ti faccia piacere ascoltarla>> abbassa lo sguardo , mentre con le bacchette rovista nella scatola dei noodles con le verdure.

<<Mi piacciono le storie molto poco entusiasmanti>> sorrido e lei ricambia.

<<D'accordo>> sospira <<Ma ti racconterò solo il cuore di tutto, senza scendere nei dettagli>> sottolinea puntando le bacchette sporche nella mia direzione.

<<Va bene>> ammetto curioso bevendo l'ultimo goccio di ramen nella mia scodella da asporto.

<<Cinque anni fa, ho conosciuto per la prima volta Will...>>gli occhi le si riempiono di lacrime non appena pronuncia quel nome. Odio vedere le ragazze piangere, soprattutto se non conosco la loro storia. Mi avvicino sempre più a lei; prendo un grosso respiro e le poggio la mano sulla sua sottile spalla, iniziando leggermente ad accarezzarla. La sua vicinanza non mi è indifferente; lo capisco dal fatto che il mio cuore ha iniziato a battere in modo discontinuo e sempre più veloce , mentre le mie mani tremano sulla sua calda schiena. Non si ritrae , ma non mi guarda neanche negli occhi; continua a guardare un punto non ben preciso avanti a lei.

<<Se non ti va di parlarne non devi farlo>> la osservo portarsi la mano agli occhi e buttare via le lacrime oramai cadenti.

<<Non ne ho mai parlato con nessuno Shawn, ma non so perché , mi fido di te adesso , e ho voglia di raccontartelo>> ammette abbozzandomi un piccolo sorriso e lasciandomi senza parole.

Lei si fida di me , e io? Io le sto raccontando solo cazzate da quando la conosco; dovrei dirle tutto! Lei si sta aprendo con me raccontandomi le cose più intime della sua vita, mentre io la sto solo prendendo in giro nonostante il fatto che in fondo in fondo forse, un minimo mi piace.

<<Sierra devo dirti una cosa...>> dico .

<<Shawn ti prego... Fallo dopo, altrimenti non ci riuscirò più>>mi interrompe alzando lo sguardo dolcemente ; e quando i suoi occhi lucidi e pieni di speranza incontrano i miei , non posso che annuirle. <<A nessuno della mia famiglia Will è mai piaciuto. Io cercavo costantemente di prenderci tutti i lati positivi , ma la maggior parte delle volte, la mia famiglia è stata male per me. Will era quella relazione che non sai come andrà a finire, perché tu stesso non puoi immaginarlo. Ho lottato per lui , andando contro tutti , fin quando un giorno , non mi ha lasciata>> prende un grosso respiro per non mostrarsi debole e iniziare a piangere ancora.

Alone - Harry Styles , Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora