Capitolo 33

337 13 3
                                    

                      Josephine

«Spiegami»mi chiede impaziente mia madre quando Hero sale in camera mia a grandi passi.

«Non c'é nulla da spiegare»mento cercando di essere almeno per un minimo credibile.
Me lo diceva sempre Inanna che non so proprio mentire...

«Non dirmi cavolate Josephine!»fe lei autoritaria«spiegami cosa succede fra te e Hero o te lo tireró fuori con le maniere forti»mi guarda minacciosa.

Sono tentata, tantata di dirle che tra di noi non c'é niente.
Che sta dicendo un mucchio di fesserie e che sta facendo caos per nulla.
Ma quello che c'é tra me e Hero non é nulla.
Hero non é nulla.
Pet niente.

Cosa sarà mai, dopotutto é mia madre.

«Ecco....»comincio a spiegare titubante.
«Non avere timore Josi, cara, se fra di voi...é nato qualcosa voglio semplicemente saperlo perché sono tua madre.»

«Si»dico

«Si cosa?»chiede drizzando le orecchie scivolando leggermente con i gomiti sul bancone della cucina sulla quale si era precedentemente appoggiata.

«Fra di noi c'é qualcosa»sussurro abbassando il capo.
Sarà cosí delusa.

«Lo sapevo!»esulta.
«Sei arrabbiata?»chiedo a bruciapelo.

«Arrabbiata?»dice stranita«Perché dovrei essere arrabbiata tesoro mio?»mi accarezza dolcemente una guancia.
«Davvero?»chiedo sorpresa.

«Tu sei felice?»chiede facendomi spalancare gli occhi.
«Cosa?»faccio stranita.
«Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda tesoro»sorride furba.
«Sono felice con lui»

Una lacrima le scorre sulla guancia.
«Allora io sono felice per te, per voi»sorride«ora peró voglio tutti i dettagli»dice facendomi arrossire.
«Dettagli?»chiedo.
«Si, dettagli»si avvicina guardandomi maliziosamente«ci sa fare a letto»
«Mamma!»urlo scandalizzata diventando rossa dai piedi alla punta dei capelli.

«Oh andiamo bambina mia, vuoi farmi credere che quando tornerai in camera non vj darete da fare sotto le coperte!?»chiede ovvia.
«Io me ne vado»dico imbarazzata ridendo e avanzando verso le scale per andare in camera dal mio ragazzo.
Mi blocco subito.
Sulle scale, fermo come se avesse visto un fantasma e pallido come se lui stesso lo fosse, c'é mio fratello.

«Paul»sussurro.
Si gira a guardarmi.

Ha sentito.
Eccome se ha sentito.
Lo capisco guardandolo negli occhi ma ne ho la conferma quando come un felino, scatta per raggiungere la mia cameretta.
E scatto anche io senza aspettare.
Questo non finirà per niente bene.









Angolo autrice

Eh già, lo penso anche io.
Un pó di suspence non fa mai male su.
Non odiatemi!
Ringrazio come sempre chi legge e vota la storia.
Probabilmente aggiorneró già verso fine settimana!
Al prossimo capitolo.

Sciauuuuu💖

Suddenly You:all'improvviso tu -Herophine-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora