CAPITOLO 24

247 8 2
                                    

"ALICEEEEEEE" mi ritrovo ad urlare istericamente, mentre rincorro la mia migliore amica lungo i corridoi. Molti sguardi si girano verso di noi, dev'essere una bella scena da vedere: Io che rincorro la mia migliore amica minacciandola di morte.
Avevo appena finito di raccontare a tutte della mia "tregua" con Malfoy e lei aveva osato fare commenti su come fossimo carini insieme. E da lì è partita la caccia all'uomo, o meglio alla donna.
Basta mi sono rotta di correrle dietro, troppa fatica sprecata, tiro fuori la bacchetta e velocemente dico "Stupeficium!" Non prestando troppa attenzione. Infatti, Alice volta nell'altro corridoio e vado a colpire per sbaglio un'altra persona.
"Rose! Devi smetterla!" Dice Albus esasperato mentre và a vedere se il suo migliore amico è ancora in vita. Non sò se ridere, oppure piangere.
Lo aiuto ad alzare il biondo, ancora mezzo tramortito.
"È questo che tu intendi con tregua?" Chiede massaggiandosi la testa, ha preso una bella botta.
"Ti giuro che non volevo colpire te" penso di star per scoppiare a ridere, non posso, devo resistere.
"Non ridere" mi rimprovera, non ce la faccio e mi metto a ridacchiare.
"Mi dispiace" dico tra le risate.
"Te l'ho detto io!" Sento urlare dal corridoio accanto, mi giro e vedo la mia migliore amica ghignare mentre guarda in qua. La guardo dritto negli occhi e prima che possa muove un muscolo ripeto "Stupeficium!" E questa volta la prendo in pieno.
"Tu devi smetterla con la violenza fisica" mi rimprovera Albus.
"Sei una Troia!" Urla Alice rialzandosi. Ha parlato la santarellina. Roteo gli occhi al cielo. 1-0 per me.
************************************
"Avanti" risponde la voce sonora di Hagrid.
"Rose! Entra pure, accomodati" mi invita, mi siedo su una della sedie non prima di aver accarezzato Zanna. Hagrid versa il thè nelle nostre tazzine e tira fuori dei biscotti, che per esperienza so di non dover mangiare a meno che io non voglia morire intossicata.
"Come posso aiutarti?" Domanda dopo un po' di conversazione.
Io tiro fuori il libro che stò leggendo e la lettera del professor Binns ed inizio a spiegargli il compito che dobbiamo fare, parlandogli anche della mia conversazione con Helena Corvonero.
"Beh vedo che ti sei data da fare" dice scherzoso.
"Sì, solo che non capisco cosa c'entri la foresta proibita con tutto questo" affermo dubbiosa. Vedo Hagrid guardare fuori dalla finestra, precisamente nella direzione della foresta come se stesse pensando a cosa dire.
"Vedi, la foresta è piena di creature magiche. Probabilmente sarebbe da pazzi entrarci per un compito, ma se l'istinto di dice una cosa seguila Rose" dice rivolgendosi di nuovo a me.
"A che punto sei arrivata del libro?" chiede all'improvviso.
"Sono forse al settimo capitolo, me ne mancano ancora cinque" dico.
"Tu leggi, leggi e cerca di essere sempre curiosa Okey?" Risponde il mezzogigante.
"Va bene, ma perchè me lo dici?" Domando incuriosita.
"Sai Helena Corvonero non è una che si fà vedere tanto spesso e sopratutto non è una che parla con i studenti, quindi se ti ha detto quella cosa un motivo c'è. Fai quello che avrebbe fatto tua madre, continua a leggere. Le risposte a volte vengono da sole" conclude.
************************************
La conversazione con Hagrid mi ha aiutato molto, effettivamente se voglio trovare il nesso logico tra le cose devo avere delle informazioni e per averle devo leggere, in più mi sono posta mille domande senza aver letto il libro fino in fondo, la storia la sò a memoria ma avrei comunque dovuto finirlo. Lo continuerò stà sera quando torno in camera, ora ho solo bisogno di una cosa, cibo.
"Dov'eri?" Chiede Fred quando mi siedo al tavolo di Grifondoro.
"Da Hagrid a prendere il thè" risponde riempiendo il piatto.
"Non hai mangiato i biscotti vero?" Chiede James preoccupato.
"Ovvio che no, sarei già in infermeria se no" rispondo. Adoro Hagrid ma i suoi biscotti sono conditi con qualcosa che è peggio del veleno. E non voglio neanche sapere cos'è, posso vivere lo stesso.
"Andiamo ad Hogsmeade questo weekend?" Domanda Roxanne a noi malandrini.
"Certo, ho bisogno di molti scherzi dal Tira Vispi" dice Fred ghigando e battendosi il cinque con James.
"Tu sei dei nostri?" Domanda James mettendomi un braccio intorno alle spalle.
"Ovvio, segnatemi nella lista" rispondo. Finita la cena continuiamo a chiacchierare tra di noi seduti al tavolo e veniamo raggiunti da due serpi indesiderate.
"Ehi grifoncini" saluta Albus.
"Ehi serpe" risponde James.
"Che ci fate in territorio nemico?" Domando. Albus e Malfoy si scambiano uno sguardo d'intesa e poi mio cugino parla.
"Abbiamo bisogno del vostro aiuto" dice guardandoci.
"Quì la situazione si fà interessante" commenta Fred.
"Prince e i suoi amici ci hanno fatto uno scherzo non da niente ieri, e Nott è ancora in infermeria per questo.  Vogliamo la vendetta" conclude Al.
James stà per ribattere, ma Malfoy lo precede.
"E chi meglio dei Malandrini può aiutarci, giusto?" Dice guardandomi. Non sei poi così stupido Malfoy.
"Cosa ci otteniamo noi?" Domanda Roxy. Prima che le serpi possano dire qualcosa, James li precede.
"La possibilità di scelta delle scope prima della partita che ci sarà tra due settimane, rivoglio indietro la mia lacca per capelli, possiamo scegliere noi la vendetta e dieci galeoni...a testa" illustra James, l'ho sempre detto che è fatto per comandare.
Albus e Malfoy si guardano, è incredibile come riescano a capirsi con uno sguardo.
"Va bene, ma dev'essere un ottima vendetta, chiaro?" Domanda Platinette sempre guardando verso di me.
"Cristallino" ghigno prima di alzarmi ed uscire dalla Sala Grande insieme agli altri tre Malandrini.
"Dobbiamo ideare qualcosa di malefico" inizia Roxanne.
"E dobbiamo fare rifornimento al Tira Vispi" aggiunge Fred mentre parlottano felici come due bambini.
"Cosa vuole da te Malfoy?" Domanda a bassa voce James, che ha ancora il braccio attorno alle mie spalle.
"Niente, perchè?" Chiedo stranita.
"Non lo sò ultimamente ti fissa troppo spesso, in più non avete litigato tutto il giorno. Non è che c'è qualcosa sotto?" Chiede il maggiore dei Potter.
"Abbiamo fatto una sorta di tregua, ma questo non vuol dire che siamo amici" rispondo.
"Come vuoi tu, solo stai attenta con lui" mi avverte.
"Lo farò, te lo prometto" dico poco prima di varcare la soglia della sala comune.

𝐃𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora