CAPITOLO 44

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Sapete cosa succede quando mettete in una stanza, sei ragazze adolescenti in piena crisi esistenziale pre-ballo di fine anno, succede che due di queste sono completamente indifferenti alla situazione catastrofica che si stà per generare e osservano il tutto sdraiate sul letto mangiando patatine alla paprika mentre, da un lato della stanza troviamo, tre ragazze che si contengono una tinta labbra apparentemente del "colore perfetto" rotolando a terra una sopra l'altra e rovinando tutto il lavoro fatto fino ad ora, nel frattempo, l'ultima di questa sei ragazze, probabilmente quella più sana del gruppo, si ripassa la piastra per la nona volta sulla stessa ciocca alzando il volume della musica che ha nelle cuffie per evitare di sentire il frastuono che c'è in torno a lei. Bene, questa è la mia vita.
"Lily ti ho detto di lasciare immediatamente quella Tinta! Sei piccola, se dobbiamo litigare lo faremo io e Alice" urla Dominique alla piccola di casa Potter.
"Vieni a prenderla se la vuoi" dice Lily saltando sul MIO letto e stava anche per cadere addosso a Vanessa.
Non le sopporto più, mi alzo e mi infilo un paio di jeans ed una maglietta a maniche corte, le mie scarpe da ginnastica.
"Voi avete dei problemi mentali parecchio sviluppati" dico uscendo dalla stanza degli orrori. Stavo per varcare il ritratto della signora grassa per andare al campo di quidditch a fare qualche rondata, giusto per non passare tutta la serata in camera, ma mi si para davanti la bella figura di James in giacca e cravatta.
"Dove và la mia regina?" Domanda inchiandosi in modo teatrale.
"La tua regina và a fare un giretto al campo di quidditch e tu sei un figo in giacca e cravatta" affermo sorridendo, e James mi abbraccia.
"Grazie, mi sento un po' un maggiordomo ma se dici che sono figo allora è vero" dice sistemandosi i capelli, per modo di dire, se li scompiglia ancora di più facendo così.
"Alla fine con chi vai al ballo?" Domando.
"Con Juliette Vector" risponde.
"Con quella Serpeverde con la voce stridula?" Chiedo terrorizzata per lui.
"Già però è una gran figa, se proprio vedo che parla troppo o le infilo la lingua in gola oppure ti raggiungo al campo" risponde ridendo.
"Preferirei che mi raggiungessi al campo" rispondo unendomi alle sue risate. Mi da un bacio sulla guancia e sale fino al suo dormitorio per finire di prepararsi, effettivamente sono solo le sei di sera, il sole stà tramontando solo ora quindi immagino che il ballo inizi tra una mezz'oretta, ma approfitterò per fare qualche esercizio godendomi il tramonto e con questo bel pensiero mi incammino verso il campo di quidditch pensando di trovarlo completamente deserto, dato che tutti dovrebbero essere a prepararsi per andare al ballo, ma in lontananza scorgo una figura intenta a tirare bolidi contro le anelle. "Che ne dici di una gara di velocità?" Urlo attirando la sua attenzione, si gira e si guarda attorno disorientato ma poi appena punta il suo sguardo nel mio sorride e lo faccio anche io.
"Se ci tieni a perdere Rossa" dice scendendo dalla scopa. Passiamo una buona mezz'ora a fare diverse gare ed esercizi che di solito fà fare alla sua squadra quando si allena.
"Non sei male come portiere" urla dopo il terzo bolide di fila che gli paro.
"Sei tu che sei scarso" affermo mentre lui ride. Ormai il sole è tramontato da un po' e il ballo sembra essere nel pieno del movimento, eppure lui non sembra intenzionato ad andare via. Ho sentito dire che ha invitato Emily Parkinson e pensavo che fosse l'ultima persona che sarebbe potuta venire al campo invece di prepararsi.
Scendiamo dalle scope e ci sediamo per terra sul morbido prato del campo.
"Non ti piacciono proprio i balli?" esordisce lui dopo un po' di silenzio.
"Già, in più non sò ballare i lenti quindi se posso evito" affermo girandomi verso di lui.
"Ti insegno io" dice alzandosi e porgendomi la mano, esito un attimo ma poi l'afferro e lui mi tira in piedi.
Mi mette le mani sui fianchi e questo contatto mi fà rabbrividire.
"Non è difficile, prima un passo a destra poi due a sinistra ed in fine giri. E poi ricomincia cambiando lato" dice.
"Se ti pesto i piedi è colpa tua sappilo" lo avverto mettendo le mani attorno al suo collo mentre lui ride della mia affermazione. Non diciamo una parola, balliamo per qualche minuto guardandoci negli occhi, ma a me sembrano ore lo vedo cercare di avvicinarsi alle mie labbra ma poi torna alla distanza di prima, come se non volesse oltrepassare quella piccola soglia che ha già oltrepassato più volte, ma io non ce la faccio più è il mio turno di oltrepassare la soglia, quindi senza pensarci due volte lo bacio. Un bacio semplice, vero e tanto atteso sia da me che da lui. Mi tiene stretta a lui, tenendomi per i fianchi per paura che io vada via, ma in realtà non lo avrei fatto, non questa volta. Ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi ed ogni volta rimango ipnotizzata come se fosse la prima volta.
"Sai Albus ha ragione siamo uno peggio dell'altro" afferma facendomi ridere.
"Però voglio che tu sappia che ciò che ti ha detto sulla torre è completamente vero, e forse tu non l'hai ancora realizzato ma io sì. Sono perdutamente innamorato di te e mi ci sono voluti cinque anni di litigi per capirlo" ammette guardandomi negli occhi e in quegli occhi ci vedo tutta la sincerità delle sue parole, il Professor Bills aveva ragione, se una cosa viene dal cuore è giusta per forza.
"L'ho capito anche io, più tardi di te ma l'ho capito" dico semplicemente e lui mi bacia di nuovo. Ci stacchiamo dopo pochi secondi per un rumore che proviene dall'ingresso del campo e lì trovo la figura di James che guarda nella nostra direzione, il suo sguardo è sconcertato quasi affranto. Faccio scattare lo sguardo da lui a Scorpius che si trova ancora accanto a me. Pensavo al peggio ma non che James se ne andasse cosi senza dire niente.
"Mi dispiace io.." interrompo Scorpius, probabilmente si sente in colpa ma non è colpa sua. Io ho detto a James di venire al campo.
"È tutto Okey, ci parlo io" dico seguendo mio cugino ma Scorpius mi ferma.
"Dopo torna qua, ti devo chiedere una cosa veramente importante" dice guardandomi negli occhi, annuisco e poi seguo James.

𝐃𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora