CAPITOLO 41

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Pov Rose:
Non mi ricordo molto di quello che è successo dopo che mi sono ritrovata l'unicorno vicino, solo una voce e poi buio più totale.
"Si stà svegliando" sento dire da quella che riconosco essere la voce di Alice, presumo di essere in infermeria e devo aver dormito veramente tanto se anche lei è quì.
"Rose tutto bene?" Mi domanda James seduto accanto a me mentre Al mi stringe la mano. Nella stanza ci sono anche Vanessa e Dominique probabilmente accorse quì insieme ad Alice.
"Sto bene" dico piano alzandomi per mettermi a sedere con la schiena appoggiata allo schienale del letto.
"Ci hai fatto spaventare" dice Al guardandosi attorno, scusami cuginetto ma non decido io quanto svenire gli avrei voluto dire, ma direi che non è il momento di scherzare.
"Beh! Cos'è tutto questo baccano. Fuori tutti la signorina deve Riposare!" Esordisce l'infermiera uscendo dal suo ufficio. Le sono immensamente grata, amo i miei cugini ma mi stà scoppiando la testa.
"Cos'ha?" Chiede James preoccupato guardando verso Madame Chips.
"Niente di grave signor Potter, solo stanchezza. Hai mangiato ieri sera a cena?" Domanda gentilmente, mi affretto a rispondere ma boccheggio per un attimo rendendomi conto che ieri ero cosi presa a pensare alla punizione che a cena non ho toccato cibo.
"Come immaginavo. Le farò portare un'abbondante colazione, ma prima deve bere questa" dice passandomi un bicchierino con dentro un liquido azzurrino dal quale esce uno strano fumo, non voglio sapere cosa sia.
"Se mi avvelena vi ho voluto bene" dico iniziando a bere non appena la donna è rientrata nel suo studio.
"Non potrebbe mai farlo, praticamente siamo noi che le paghiamo il lavoro" dice Dominque tutta fiera mentre noi altri scoppiamo a ridere.
"Noi andiamo a fare colazione, ti serve qualcosa?" Mi chiede Vanessa dolcemente.
Mi guardo un attimo attorno e proprio a un paio di comodini più in là vedo quello che cercavo.
"Mi presteresti un foglio di pergamena?" Le chiedo, mi guarda un po' stranita ma poi tira fuori un rotolo di pergamena dalla sua borsa a tracolla.
"Dopo vi spiego" dico in fretta, mi abbracciano e poi escono dall'infermeria, mi affretto ad andare a prendere la piuma d'oca e l'inchiostro che avevo intravisto prima ed inizio a scrivere.
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Pov Scorpius:
"È possibile che tu legga sempre?" Devo averla spaventata, ma sembra rilassarsi quando mi vede anche se non ottengo una risposta.
Entro a mi siedo sulla poltrona di fianco a lei e continuo a guardarla scrivere, vedo i suoi occhi schizzare da una parte all'altra del foglio intenta a ragionare. Si vede che è la figlia di Hermione Granger.
"La smetti" dice senza smettere di scrivere.
"Perché ti dà fastidio?" Domando prendendola in giro. Sbuffa.
"Cosa scrivi?" Le domando cerco di leggere ciò che c'è sulla pergamena.
"Stò finendo il compito di Storia della Magia bisogna consegnarlo entro oggi" dice tranquillamente.
"Tu invece non dovresti essere a lezione?" Domanda.
"Dovrei, ma io e te dobbiamo parlare di quello che è successo" dico e lei si blocca un'attimo e poi riprende a scrivere.
"Non credo ci sia niente da dire" afferma senza distogliere lo sguardo dalla pergamena.
"Che c'è ti dà così fastidio parlarne?" Domando ma non ottengo risposta così decido di continuare.
"Perché se è così allora vuol dire che quel che è successo per te vuol dire qualcosa se no non avresti problemi a parlarne, non ti importerebbe" affermo alzando un pochino la voce e me ne pento subito.
"Certo che mi importa" dice a bassa voce e per la prima volta dal mio arrivo mi guarda negli occhi e solo allora mi accorgo che sono lucidi.
"Sai non siamo tutti come te, ci sono persone che danno parecchio peso ai gesti e alle parole quindi prima di parlare informati" dice lei alzando la voce, sò che vorrebbe piangere ma non lo farà è troppo orgogliosa per farlo di nuovo davanti a me. Ora che ci penso il nostro rapporto è cambiato proprio dalla sera di Natale, probabilmente lì mi sarei dovuto accorgere di tutto ma sono stato troppo lento a realizzare.
"Se dici di conoscermi quanto credi allora saprai anche che in questo momento l'ultima cosa che voglio fare è parlare con te, dato che se lo avessi voluto fare ieri sera in quella cazzo di foresta non mi sarei allontanata, quindi invece di dire tanto che mi conosci cerca di capire quando è il momento di parlare e quando invece di stare zi..." non la faccio finire, non l'avrei mai baciata in un momento del genere, sarebbe come firmare la mia condanna a morte. L'abbraccio. È così piccolina e fragile. Rimane un po' spaesata, quasi pietrificata ma non importa, l'importante è che si senta al sicuro. Probabilmente non sarei mai dovuto venire quì e cercare di forzarla a parlare, ma almeno ho ottenuto quello che speravo, a lei importa, l'ha confessato e a me basta questo per ora.
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Pov Rose:
Non sò come un abbraccio mi possa aver provocato tutte quelle emozioni, ho lo stomaco sotto sopra, non riesco a muovermi. Si stacca dall'abbraccio ed esce dall'infermeria lasciandomi lì immobile come una deficente. È come se fosse andato via un pezzo di me, mi piaceva quell'abbraccio era così semplice e vero.
Continuo a scrivere prese da tutte le cose che frullano nella mia testa, penso di non aver mai avuto cosi tanto disordine accumulato insieme, è come se tutto quello che penso abbiamo anche un controsenso opposto che mi impedisce di pensare ad una cosa invece che all'altra, ma ci sono cosi tanti controsensi nella mia testa al momento che, non riesco più nemmeno a pensare, ho un vuoto. Ogni volta che mi impegno a pensare a qualcosa, nella mia testa appaiono due occhi grigi che mi mettono in suggestione e mi impediscono di pensare ad altro, se non a lui.
Cosa mi stai facendo Scorpius Malfoy?

Cosa mi stai facendo Scorpius Malfoy?

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𝐃𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora