CAPITOLO 32

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Non ho mai visto la Sala Grande talmente silenziosa, solitamente è sempre piena di persone che fanno casino sopratutto durante la settimana, invece questo Mercoledì mattina non vola quasi una Mosca e la cosa terrificante e che non vedo nessuno della mia famiglia, il che è inquietante dato che metà Hogwarts è composta dalla mia famiglia, il che può vuol dire solo tre cose:
O la McGrannit si è stancata di vedere Weasley-Potter in giro per la sua scuola e quindi ha deciso di buttarli uno ad uno dalla Torre di Astronomia, risparmiando la sottoscritta perché porta il suo nome.
O stanno organizzando qualcosa alle mie spalle, il che potrebbe portarli a una morte lenta e dolorosa.
O sono tutti morti nel sonno.
Tutte e tre le opzioni sono molto plausibili, ma ormai non ho tempo per cercare la mia famiglia dato che tra 5 minuti inizia la lezione di Erbologia mista tra casate.
Anche in classe, non ci sono Roxy, Domi e nemmeno Al stò iniziando a preoccuparmi in più non ho nemmeno il sostegno di Alice dato che è in infermeria per uno strano mal di pancia e Vanessa non frequenta il corso di Erbologia.
La lezione viene interrotta da Gazza, il custode, che sussurra qualcosa al Professor Neville.
"Signorina Weasley, signor Malfoy in presidenza" annuncia Gazza per poi uscire dall'aula.
"Non ho fatto niente questa volta" dico a Neville, vedendo il suo sorrisetto divertito.
"Chissà perché non ti credo" dice mentre mi alzo, è così difficile per lui mantenere un comportamento professionale con noi, ci vuole troppo bene.
"Hai visto Al è da stà mattina che non lo vedo" domando a Scorpius mentre andiamo in presidenza.
Lo vedo esitare un attimo.
"No non l'ho visto" risponde. Quando apro la porta dell'ufficio mi si para davanti una scena a dir poco strana. Perché tutta la mia famiglia è quì?
"Ciao" attira l'attenzione su di noi Scorpius, che è ancora in piedi dietro di me.
"Perché tutto l'albero genealogico si trova il questa stanza?" Domanda Roxanne guardandosi attorno.
"E perché Albus oggi è più brutto del solito?" Domanda James squadrando il fratello.
"Lasciatelo stare è ancora sotto l'effetto di alcolici" commenta Fred e il coppino che riceve da Domi gli fà capire che molto probabilmente non doveva dirlo.
"Ma sopratutto perché voi siete quì?" Domando Malfoy riferendosi ai suoi genitori ed anche a tutti i nostri.
"Non ho fatto nulla questa volta" mi giustifico vedendo mia madre che mi guarda insistentemente.
"Chissà perché non ti credo" commenta papà, e gli rivolgo un sorriso malandrino che ricambia, mossa sbagliata dato che il gomito di mamma si affretta a colpire il suo fianco destro, è proprio la strega migliore della sua età.
"Abbiamo una cosa da dirvi, oggi verrete alla Tana per tutto il giorno, tornerete stà sera" annuncia zio Harry, e le esclamazioni di James e Fred mi fanno intendere che oggi avevano una verifica che salteranno.
"E voi?" Domanda Scorpius dopo essersi avvicinato ai suoi.
"Volevamo solo salutarti" lo rassicura Astoria.
Per tornare alla Tana useremo la metropolvere e mentre tutti iniziano ad andare vengo fermata dalla McGrannit.
"Avrei bisogno della signorina un paio di minuti" rassicura i miei familiari che acconsentono, e poi uno ad uno spariscono nel camino fino a che non restiamo solo io e la preside. Mi siedo nella sedia di fronte alla sua scrivania, sono stata quì così tante volte che ormai ricordo anche quanta polvere c'è sulla libreria accanto alla porta.
Mi prendo qualche secondo per ammirare i quadri dei vecchi presidi.
"Era da un po' che non la vedevamo ci stavamo preoccupando" sorride Albus Silente, ricambio con uno dei miei sorrisi.
"Mai visto sorriso più bello" mi giro e noto che non se n'erano andati tutti, infatti accanto alla porta in tutta la sua eleganza c'è il signor Malfoy, lo ringrazio con un sorriso.
"Quanto spesso sei qui?" Domanda lui, probabilmente riferendosi a quello che ha detto il quadro dell'ex-preside.
"Più spesso di quanto mia madre vorrebbe che io fossi qui" rispondo cercando di non ridere, invece lui non si trattiene.
"Posso farti una domanda Rose?" Chiede gentilmente il signor Malfoy, io annuisco.
Lo vedo aprire la bocca per parlare ma poi si blocca improvvisamente, come se avesse cambiato idea.
"Lascia stare, l'ho scordato. Ti lascio parlare con la McGrannit. Ci vediamo" dice velocemente per poi uscire dell'ufficio. Lasciandomi un po' perplessa. Mi giro nuovamente verso la scrivania trovandomi faccia a faccia con la preside, stranamente non sembra arrabbiata quindi deduco di non aver fatto niente d'avvero.
"Non si preoccupi signorina, questa volta non ha fatto niente che io sappia" incomincia a dire, mi viene da ridere alla sua affermazione ma preferirei evitare e quindi cerco di trattenermi.
"Volevo parlarle di suo cugino Albus" afferma, e adesso che cazzo ha fatto quel cretino. Spero solo che non mi chieda di dargli ripetizioni, l'ho fatto una volta l'anno scorso e mi è bastato. Mai più. Quanto è vero che mi chiamo Rose Minerva Weasley.
"Sono diverse volte che lo becco a scambiarsi effusioni amore nei corridoi e vorrei che cercasse di contenersi" penso di essere dello stesso colore dei mie cappelli, come ho fatto a ritrovarmi a parlare di queste cose con la McGrannit.
"Dopo la terza volta che li ho visti gli ho fatto una bella ramanzina, ma non mi sembra un argomento da affrontare tra preside e studente quindi confidavo nel suo aiuto" ecco lo sapevo ora devo anche andare a dire ad Albus di non limonare nei corridoi.
"Naturalmente ho già ripreso la ragazza quindi le volevo chiedere solo questo favore" Aspetta un attimo, Al non limona mia con la stessa ragazza più volte, per lui sono tutte una volta e via.
"Mi scusi, se si può sapere. Chi è la ragazza?" Eccola, la Domanda che non dovevo assolutamente fare, perché è proprio lì che mi è caduto il mondo addosso.
"Emily Parkinson".

𝐃𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora