CAPITOLO 37

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Pov Rose:
Mi reputo una persona abbastanza coraggiosa, non a caso sono stata smistata in Grifondoro, ma ovviamente ci sono delle cose che mi fanno paura. Una di queste è venire letteralmente rapita da Hugo e Lys e trasportata in braccio per metà castello senza una meta precisa, tutto quello da bendata. In poche parole, Ansia.
"Mi volete dire dove mi state portando, non voglio morire così!" Dico dimenandomi dalla presa che riconosco essere quella di Hugo.
"Vuoi stare ferma, mi hai già tirato un calcio nelle palle" si lamenta quest'ultimo.
"Fidati di noi, dopo ci ringrazierai" è la risposta di Lysander, se muoio dite a Roxanne che può avere le mie cioccorane e di non permettere MAI a Dominique di aprire il mio cassetto della scrivania, ho ancora tutte le teste delle bambole che gli ho decapitato quando avevamo cinque anni.
"Ma che cazzo ne state facendo della mia migliore amica" urla Albus dal fondo del corridoio.
"Non fare domande è una sorpresa" canticchia il mio fratellino.
"Se non la vedo più in giro sò chi incolpare!" Urla Al andando via. Aiutatemi.
Finalmente mi appoggiano per terra ed aprono un porta.
"Pronta?" Domanda Hugo.
"A morire?" Domando terrorizzata, quei due bei faccini sono tutto purché angelici. Li sento ridere il che non è un buon segno e poi finalmente mi sfilano la benda.
"Sorpresa" dice sbucando da dietro al pianoforte. Boccheggio un'attimo non sapendo bene cosa dire. Lys ed Hugo si battono il cinque e poi se ne vanno.
"Non mi merito nemmeno un abbraccio?" Domanda ed io non me lo faccio ripetere due volte e gli salto al collo.
"Mi sei mancato Teddy" dico felicissima.
"Che ci fai quì? Non dovresti essere con Vik ti ricordo che è incinta! Dovreste anche organizzare il matrimonio manca poco ad Agos.." inizio a blaterare velocemente mentre lui ride.
"Si lo sò, ma avevo bisogno di parlarti" annuncia lui ed io lo invito a continuare.
"Sono venuto qui solo per parlarti dopo vado subito via. Ma è una cosa molto importante" inizia a dire.
"Praticamente io e Victorie avevamo fatto un patto, in poche parole se il nostro bambino sarà un femmina la mia bella mogliettina potrà scegliere il padrino o la madrina. Invece se sarà un maschietto la madrina o padrino lo sceglierò io" mi spiega brevemente mentre io annuisco.
"Noi sappiamo già il sesso del bambino ed è proprio per questo che sono qui" dice, inarco un sopracciglio non capendo dove vuole andare a parare. Lui mi sorride raggiante.
"Mio figlio avrà la madrina migliore di tutte" conclude sorridendo. Mi fiondo tra le sue braccia. Io sarò la madrina del loro primo figlio. Non potrei essere più felice.
"Pensi che ne sarò in grado?" gli domando sedendomi anche io vicino al pianoforte che c'era nella stanza.
"Sei ancora minorenne è vero, ma sei la persona migliore che conosca. Penso tu sia perfetta" risponde mentre io allargo il mio sorriso.
"Ti và di cantare?" Gli propongo, se c'è una cosa che io e Teddy amiamo fare quella è cantare, è stato proprio lui ad insegnarmi. Quando ero più piccola ci mettevamo in mansarda ed intonavamo tutte le sigle dei cartoni animati che guardavamo la sera prima di dormire.
"Sai che non riesco a dire di no a quel sorriso" risponde e poi inizia a suonare una melodia con lo strumento che ci troviamo davanti. Riconosco subito il ritmo lento della canzone, come quello della mia storia Disney preferita. Frozen.

𝐷𝑜 𝑦𝑜𝑢 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑢𝑖𝑙𝑑 𝑎 𝑠𝑛𝑜𝑤𝑚𝑎𝑛? 𝐶'𝑚𝑜𝑛 𝑙𝑒𝑡'𝑠 𝑔𝑜 𝑎𝑛𝑑 𝑝𝑙𝑎𝑦! 𝐼 𝑛𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑒 𝑦𝑜𝑢 𝑎𝑛𝑦𝑚𝑜𝑟𝑒, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑜𝑢𝑡 𝑡h𝑒 𝑑𝑜𝑜𝑟, 𝑖𝑡'𝑠 𝑙𝑖𝑘𝑒 𝑦𝑜𝑢'𝑣𝑒 𝑔𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑤𝑎𝑦 𝑊𝑒 𝑢𝑠𝑒𝑑 𝑡𝑜 𝑏𝑒 𝑏𝑒𝑠𝑡 𝑏𝑢𝑑𝑑𝑖𝑒𝑠 𝑎𝑛𝑑 𝑛𝑜𝑤 𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑛𝑜𝑡, 𝐼 𝑤𝑖𝑠h 𝑦𝑜𝑢 𝑤𝑜𝑢𝑙𝑑 𝑡𝑒𝑙𝑙 𝑚𝑒 𝑤h𝑦 𝐷𝑜 𝑦𝑜𝑢 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑢𝑖𝑙𝑑 𝑎 𝑠𝑛𝑜𝑤𝑚𝑎𝑛? 𝐼𝑡 𝑑𝑜𝑒𝑠𝑛'𝑡 h𝑎𝑣𝑒 𝑡𝑜 𝑏𝑒 𝑎 𝑠𝑛𝑜𝑤𝑚𝑎𝑛.𝑂𝑘𝑎𝑦, 𝑏𝑦𝑒

Finiamo di intonare l'ultima parola e scoppiamo a ridere e sentiamo degli applausi e solo allora notiamo la presenza di Vanessa sulla porta.
"Scusatemi, ma siete fantastici" dice la serpe mentre noi ridiamo.
"Ti serve qualcosa signorina?" Domanda Teddy in maniera cortese e Vanessa sembra risvegliarsi.
"Oh sì! Rose corri ho bisogno di te è successo un casino" inizia a dire preoccupata. Guardo Teddy in modo dispiaciuto e lui mi rivolge un grande sorriso di incoraggiamento.
"Ci vediamo tra un mese, vai tranquilla" dice, lo abbraccio e poi corro da Vanessa ed insieme iniziamo a correre per tutto il castello per andare in giardino.
"V! Puoi dirmi cosa è successo!" Urlo mentre corro dietro a Vanessa, è la ragazza più pigra che conosco ma quando vuole sà correre.
"Scorpius.. James in giardino.. botte" inizia a blaterare parole a caso che cerco di collegare tra loro, ma appena realizzo cosa è successo siamo arrivate al portone d'ingresso ed abbiamo una completa visuale sulla scena, Vanessa mi guarda ed io la guardo e poi guardiamo la scena. Due gruppi, da una parte di Serpeverde con Malfoy e dall'altra i Grifondoro con James. I due lider sembrano sul punto di ammazzarsi da un momento all'altro, e poi c'è Albus che spera di poter intervenire, quest'ultimo si gira verso di noi ed incrocia il mio sguardo e mi sembra di vedere un bagliore di speranza oltrepassare i suoi occhi verdi, che svanisce subito dopo che James da uno spintone a Scorpius, da lì è partito il bordello.
Io e Vanessa non sappiamo bene cosa fare ma è una cosa è certa, se non facciamo qualcosa si ammazzeranno. Se Albus e Malfoy sono migliori amici, James e Scorpius sono la perfetta rappresentazione dei loro padri da giovani troppo impegnati a voler superare l'altro e orgogliosi per deporre  l'ascia di guerra. Niente contro, anche perché sono la prima che non tollera Malfoy, quello per cui mi dispiace di più è Al che vorrebbe riuscire a far diventare amici il fratello e il migliore amico.
Mentre James e Scorpius, ed anche qualche altro ragazzo, si picchiano, Albus mi lancia uno sguardo ed io annuisco.
"Mi serve la tua bacchetta V" dico a Vanessa che si sfila l'oggetto dal mantello e me lo passa subito. Purtroppo quando sono stata rapita ho scordato di prendere la mia bacchetta, che sarà ancora appoggiata sul mio comodino.
"Stupeficium!"
"Stupeficium!"
Esclamiamo io ed Al all'unesco, io colpisco James e lui colpisce il biondo. Ed è così che abbiamo messo fine ad una possibile seconda guerra magica, ma ci siamo cacciati in un bel guaio.
"Voi quattro con me!" Urla la preside dal portone, era da un po' che non facevo un giretto nel suo ufficio.

𝐃𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora