CAPITOLO 38

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Pov Albus:
Mi aspettavo di finire nei guai ma di sicuro non mi aspettavo che per uno schiantesimo mi sarei trovato in presidenza con i miei genitori. La tranquillità di Rose mi fà capire che ormai per lei è una routine stare dentro questo ufficio, eppure la sua media è impeccabile.
"Ma te guarda se dobbiamo andare in punizione per aver evitato un disatro" si lamenta Rose, ricevendo un'occhiataccia da sua madre.
"Fanno male i tuoi schiantesimi" si lamenta James massaggiandosi la testa, seduto su una delle due sedie davanti alla scrivania.
"Ne sò qualcosa" risponde Scoprius, seduto lì accanto con le braccia incrociate. Che si becca un'occhiataccia da James, non finirà bene.
"Lo prendo come un complimento" dice Rose portandosi i capelli indietro.
"Poi sono io il Serpeverde" le faccio la linguaccia.
"Bene ragazzi" annuncia la preside entrando nell'ufficio e prendendo posto.
"Quale sarebbe la ragione che vi ha spinto a dare così tanto spettacolo?" Domanda tranquillamente la McGrannit, ma la vena che le pulsa sul collo smentisce completamente quella bolla di tranquillità che stà cercando di creare.
"La loro mania di protagonismo basta come risposta?" domanda ironicamente Rose ricevendo un'occhiataccia dai due interessati, adoro la sua maniera di sdrammatizzare la situazione, ma non sembra funzionare con la vecchia preside, al contrario i genitori cercano di trattenere delle risatine.
"Quindi?" Richiede la Preside, nessuno dei due fiata, non mi aspettavo certo che ammettessero davanti ai nostri genitori che il motivo della loro disputa è la rossa quì affianco a me, ma speravamo che cercassero una scusante per aver creato questo bordello.
"Bene. Siete tutti e quattro in punizione!" Afferma la vecchia donna.
Rose sbuffa sonoramente ma la preside non sembra prestarci molta attenzione.
"Basta che non dobbiamo lucidare di nuovo i trofei" afferma James.
"Un'altro po' li facciamo diventare trasparenti quante volte li abbiamo puliti" gli dà corta la mia migliore amica, si vede che sono abituati alle punizioni.
"Ecco cosa succede a farti scegliere il padrino" dice Zia Hermione rivolta al marito, mentre mio padre se la ride.
"Niente trofei. Stà sera aiuterete Hagrid nella foresta proibita" annuncia la preside.
"Cosa?!" Esclamiamo io e Scorpius all'unesco.
"Si!" Dicono James e Rose battendosi il cinque. E beccandosi un'occhiata basita da tutti.
"Abbiamo vinto noi quest'anno!" Annuncia Rose.
"Fred e Roxanne saranno invidiosi" dice James distendendosi sulla sedia.
La McGrannit sembra sull'orlo dello sfinimento.
"Li lasci stare, è da sedic'anni che proviamo a tenerli a bada" afferma mamma.
"Signor Potter, Signor Malfoy potete andare" annuncia dileguando i due interessati. Quando loro due sono usciti, ci fà cenno con la mano di sederci e così facciamo.
"Non si schiantano due compagni di scuola" inizia a dire la preside, Rose sembra sul punto di ribattere ma viene interrotta.
"Sò benissimo che uno di voi due ha una talento per questo tipo di incantesimi" continua lanciando un'occhiata alla mia cuginetta, è proprio in certi momenti che mi vengono in mente le scene migliori di gente che vola per mano di Rose Minerva Weasley.
"Capisco anche che le vostre intenzioni erano le migliori, ma come preside devo dare il buon esempio è per questo che anche voi due siete in punizione" conclude la donna e noi due annuiamo in silenzio.
"Non avete niente da dire?" domanda zia Hermione stranita, noi facciamo di no con la testa.
"Nessuna lamentela?" Domanda mia madre e di nuovo ottiene la stessa risposta.
"Neanche un'obiezione?" chiede la preside stranita quando le nostre madri. Io e Rose ci guardiamo e poi guardiamo di nuovo la preside.
"Niente di niente" rispondiamo all'unesco con fare disinteressato, qualunque lamentela sarebbe inutile in ogni caso.
"Niente da dire signorina Weasley?" Domanda di nuovo la preside, ormai conosce il carattere impulsivo e forte di Rose e si aspetta di tutto.
"Devo imparare a schiantare due persone contemporaneamente" annuncia la rossa guardandosi intorno.
"Bene, lo metterò nella lista delle cose da non fare in classe di incantesimi" conclude la preside, mentre papà, Zio Ron e il Signor Malfoy ridono.
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Pov Scorpius:
Non me ne frega un cazzo della punizione o di quello che mio padre potrebbe dirmi, l'unica cosa che voglio sapere è se Al ha detto qualcosa riguardo alla rissa nel momento in cui sono uscito dall'ufficio. La porta della camera si apre frettolosamente ed io sono già pronto ad assalire di domande il mio migliore amico, ma la figura che mi si para davanti non è quella di Albus bensì quella di mio padre.
"Non farmi la ramanzina mi basta la punizione" dico buttandomi sul mio letto.
"Non sono quì per questo, voglio parlare con te di una cosa" afferma appoggiandosi alla mia scrivania.
"Ti ascolto" dico mettendomi con la schiena appoggiata al muro.
"Come stai messo a ragazze?" Domanda, se avessi avuto qualcosa in bocca l'avrei sputato.
"Che cazzo di domanda è?" Chiedo stranito.
"Sò benissimo che il fascino Malfoy dà i suoi frutti, ma sò anche che un cuore di ghiaccio di può sciogliere. Qualcuno è riuscito a scioglierlo?" Domanda sedendosi sulla sedia accanto a lui.
"Non ne sono convinto" mento cercando di essere più credibile possibile.
"Bene allora farò finta di non sapere che la rissa tra te e Potter non sia dovuto ad una ragazza alta circa un metro e sessanta dagli occhi verdi e con i capelli rossi, marcati Weasley" afferma lui guardandosi attorno. Albus lo ammazzo.
"Sai in realtà l'ho sempre saputo. È troppo facile innamorarsi di qualcuno che ti vuole" continua a parlare mentre io boccheggio e cerco di ribattere.
"Non c'è bisogno che tu mi dica niente, forse non sei ancora riuscito a rendertene conto, ma fidati che dall'esterno si nota il modo in cui la guardi. E per tua sfortuna penso lo abbia notato anche suo padre" ride.
"Me ne sono accorto anche io" riesco a dire finalmente guardando per terra.
"Come hai detto tu è troppo facile perdere la testa per qualcuno che ti vuole, però tra tutte le ragazze che ci sono proprio lei che non mi sopporta" affermo sorridendo amaramente.
"Sai non le sei cosi indifferente come credi" inizia a dire sedendosi accanto a me.
"In qualche modo il vostro litigare è di routine per tutti e due, ed anche se nessuno di voi due lo ammetterà mai non potete stare senza l'altro" dice.
"Albus non ha detto niente, anche se immagino avrebbe voluto. Non voglio più stressarti, sei tu l'unico che sà cosa fare. Qualunque cosa tu faccia io sarò felice per te" dice appoggiandomi una mano sulla spalla.
"Grazie papà" dico sorridendo sinceramente.

𝐃𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora