CAPITOLO 11

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Pov scorpius:
Sapete quando avete un vuoto di memoria improvviso, quando probabilmente stavate pensando a qualcosa di serio ed intelligente e poi all'improvviso, buio. Ecco io mi sento così dopo ogni festino. Forse colpa dell'alcool oppure delle tipe che ti si strusciano addosso oppure della musica a palla, fatto stà che dopo ogni serata mi sento così come se fossi, perso.
Oggi non abbiamo lezione, essendo weekend, ma ho gli allenamenti con la squadra. Ho deciso di metterli in un giorno della settimana e poi uno nel Weekend per non dover badare a recuperare cose perse in classe, quindi mi alzo dal letto, infilo da divisa da quiddich e scendo in Sala Grande per fare colazione dove probabilmente i miei compagni di stanza mi stanno aspettando, a meno che non abbiano avuto compagnia durante la nottata.
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Pov Rose:
Mi alzo di corsa, mi infilo una maglietta e un paio di jeans, schivo con agilità un cuscino che mi viene lanciato da Roxy, mi infilo le scarpe saltellando e mi precipito verso la porta. Mi odio. Come ho fatto a scordarlo. Albus mi ammazza ne sono sicura.
Settimana scorsa ho promesso ad Albus che avremmo passato una giornata insieme, ma mi sono completamente scordata che quella giornata era oggi e che l'incontro era 20 minuti fà.
Corri Rose corri! Stavo facendo una rampa di scale di corsa, una delle ultime per l'ingresso della Sala Grande quando vado a sbattere contro qualcuno che sempre avere, come la sottoscritta, molta fretta.
"Stai attenta a dove vai Weasley" dice il Platinato, raccogliendo il borsone da quiddich che gli era caduto. Non gli avrò fatto neanche un graffio io invece sono stata travolta da un palo della luce di circa 80 chili.
"Tranquillo và tutto bene Malfoy, non mi sono fatta niente" dico sarcasticamente tirandomi su e scacciando via la polvere dai miei vestiti, in maniera teatrale.
"Sei per caso di fretta?" Domandò Lui ghignando, sò dove vuole arrivare e non ci riuscirà. Non perderò la pazienza di prima mattina, posso farcela.
"Sì" dico cercando di sorpassarlo, ma vengo fermata da questo armadio dai capelli platinati.
"Devi vedere qualcuno?" Domanda lui. Mio caro Malfoy non sai dove ti porterà questo, ti stai condannando a morte da solo.
"Sì" dico tentando di nuovo di superarlo e venendo di nuovo fermata.
"Ti levi dai coglioni!" Gli dico incrociando le braccia al petto, non ho paura di lui e del suo stupido metro e ottantacinque di altezza.
"No" risponde tranquillamente. Oh non ci pensare nemmeno Hyperion, sono sveglia da neanche venti minuti e non ho ancora fatto colazione. Abbiamo scherzato ma io non ti sopporto più.
"Stupeficium" bam! Schiantato. Da quanto tempo non lo facevo.
"Rose! Perché?" Mi domandò Albus correndo verso in suo amico privo di sensi a terra, dovrebbe ringraziarmi o fatto un favore all'umanità, si trovava nel corridoio subito dietro e spaventato dal rumore è venuto a controllare.
"Ha cominciato lui e in più ero già in ritardo" mi giustifico, è tutta colpa di Malfoy, sempre.
"Ah approposito, non posso più uscire sarà per un'altra volta. Ho allenamento" io ti ammazzo Potter.
Bam! Schiantato. Fanno un bel duo quando sono cosi: incoscienti e privi di sensi. Ma a quanto pare la fortuna non è dalla mia parte mai.
"Nel mio ufficio signorina Weasley" dissi una voce alle mie spalle. Non può essere, proprio lei. Tra tutte le persone che potevano vederci proprio la preside. Ormai conosco il suo ufficio meglio di casa mia, la giornata non poteva iniziare peggio di così.
Salgo la scala a chiocciola incazzata nera, ho intenzione di difendermi con le unghie se sarà necessario, non finirò in punizione per colpa di quelle due serpi. Apro la porta dell'ufficio e mi precipito dentro.
"Non ho cominciato io la colpa non è mia!" Esordisco sicura di me, solo in quel momento noto che nello studio non ci siamo solo io e la preside.
"Esci da quì è chiudi la porta" mi risponde la strega.
"Mi ha chiesto lei di vedermi" che incoerente, stà donna.
"Sì ma devi bussare prima di entrare" dice normalmente, ignorando il mio tono di voce palesemente incazzato.
"Non ci posso credere è tutta colpa di Malfoy" dico uscendo dallo studio e chiudendo la porta. Per poi bussare di nuovo un secondo dopo.
"Signorina Weasley non sono quì per farle la predica per aver schianto il suo stesso cugino e il signorino Malfoy, ma perché i suoi sono venuti a trovarla come ben vede" dice la McGrannit, mia madre mi ammazza di capisce dal suo sguardo, la vedo già che mi prende per la testa e mi infila nel Lago nero.
"Lei non vuole punirmi?" Domando un po' scettica, chi è questa impostora e che ne ha fatto della McGrannit.
"Servirebbe a qualcosa? Sono convinta che domani lo rifarebbe lo stesso, dico bene?" Mi domanda, mi conosce proprio bene. Si vede che sono sempre qui.
"Lo rifarei altre 100 volte" dissi andando in contro ai miei genitori per abbracciarli.
"Immagino che voi dovrete andare a trovare i vostri figli in infermeria" esordisce la McGrannit. Non c'eravamo solo noi nello studio, c'erano anche Zia Ginny e Zio Harry e poi il Signor Malfoy e sua moglie Astoria.
"Che ha fatto Albus?" Domandò zia Ginny disperata.
"Oh lui niente il mio era solo uno sfizio personale" risposi, vidi papà e zio cercare di non ridere mentre mia madre mi guardava di merda.
"Hai fatto bene" acconsentì la zia.
"Che ti ha fatto Scorpius?" Mi domandò Astoria, se solo sapesse che essere odioso ha creato. Povera donna non dev'essere facile.
"Il suo essere cosi tanto Malfoy, basta come risposta?" Domando quasi retoricamente mentre Draco scoppia a ridere. Lancia un'occhiata veloce  a mio padre e poi esordisce con un "sì basta".


𝐃𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora