14 - "E poi sono ricco"

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Chan's pov

Sono circa le 22 e non vedo l'ora di andare a letto. Oggi è stata una giornata alquanto stancante, ma almeno non sono da solo.

Adesso che ci sono Jeongin, Hyunjin e Seungmin sento di poter stare più tranquillo. Esco dalla doccia, mi copro con un asciugamano e vado in camera dove Jeongin sta aspettando il suo turno per lavarsi.

-Puoi andare- gli dico. Lui distoglie gli occhi dal telefono e mi sorride.

-Ehm Chan...-

-Si?-

-Avresti uno spazzolino in più?- Annuisco e mi do mentalmente dello stupido per non averci pensato prima.

Gli faccio segno di seguirmi in bagno e gli do tutto il necessario tra spazzolino, dentifricio e pigiama; la doccia l'aveva fata dopo i miei migliori amici, anche se il povero Jeongin aveva dovuto aspettare ben un'ora.

-Grazie-
Ci sorridiamo a vicenda e poi lui si catapulta in bagno mentre io mi vesto e mi stendo sul letto.
Ah, come ci siamo arrivati fino a questo punto? Vorrei davvero chiedere a Jeongin perché non è andato dal suo amico, ma ho paura di essere troppo invadente.
Insomma, sono il primo che s'infastidisce quando le persone non si fanno i cazzi loro...
La vibrazione di un telefono mi risveglia dai miei pensieri.
Mi alzo e capisco che a Jeongin stanno arrivando un bel po' di messaggi, il cellulare non smette di vibrare!
Lo prendo, intento a mettere in muto, ma non posso fare a meno di incuriosirmi.

Chi è questo "Jisung♡"?
Poi ha un bel po' di messaggi da parte di suo padre e..."Yongbok pabo"
Sono tentato di guardare i messaggi, lo ammetto, ma:
1. Non sarebbe una cosa giusta da fare
2. Non so la password

Sospiro e non appena sento la porta del bagno aprirsi, rimetto il telefono a posto.

-Tutto bene?-
Chiedo a Jeongin.
Lui mi sorride ed annuisce, poi si avvicina al letto e si sdraia dalla sua parte.
Prende il cellulare ed il suo sguardo si fa un po' cupo.
Anche io mi sdraio ed inizio a fissare il soffitto.
Passano alcuni minuti di silenzio più totale ed a questo punto dico basta.

-Jeongin dobbiamo parlare-
Non voglio rovinare la nostra...amicizia (Posso dire cosi? In realtà non lo conosco neanche...) ma ho davvero bisogno di risposte.

-So che ti sembrerò un ficcanaso ma perché sei tornato? Non che mi dia fastidio! Anzi, è bello avere compagnia, ma...-
Guardo il ragazzo affianco a me.
Lui mi guarda a sua volta e sospira.

-Non ho nessun amico da cui stare-
Inizia lui.
Io annuisco; questo l'avevo capito già da un pezzo.

-Sono stato cacciato dai miei ma evidentemente mio padre vuole che ritorni. Mi ha scritto dei messaggi di...non posso neanche dire "di scuse". Mi sembrano più ricatti-
Dice Jeongin con tono un po' triste.

-Come mai ti hanno cacciato? Cioè, se non vuoi dirmelo è oka-

-Sono gay-
Oh, adesso si spiega tutto...
Chiudo gli occhi e li stringo. Si, questa giornata sta diventando ancora più pesante.
Non vedo l'ora che arrivi domani.

-Mi spiace per essere qui, ancora-

-Stai tranquillo Jeongin, davvero. Per me non è un disturbo, men che meno per Shin. Ti adora-
Cerco di tranquillizzarlo e lui annuisce non molto convinto.
Metto una mano sulla sua spalla (perché l'ho fatto? Non siamo mica così vicini...) e lo scuoto leggermente.

-Ehi ma tu vai ancora a scuola, giusto? Come fai con le lezioni?-
Gli chiedo io. In effetti non ci avevo mai pensato.

-I miei genitori non stanno più pagando la retta. Ai miei amici ho detto che ho la febbre ma questa scusa non potrà più reggere e sicuramente, quando scopriranno tutto, staranno male per me. Non voglio che succeda-
La voce di Jeongin diventa sempre più bassa fino a limitarsi ad un sussurro.
Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime ma non si copre.
Semplicemente inizia a piangere così, senza vergogna né timore di essere giudicato.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio, cercando di confortarlo.

-Puoi stare in questa casa per quanto tempo vuoi. Anche per sempre se è necessario. Pagherò io per la scuola e per tutto ciò che ti serve-
Cosa sto facendo? Non lo so.
Anzi si, in realtà lo so.
Sto aiutando un amico.

-Non devi, davvero. È già tanto che tu mi abbia accolto oggi. Come potresti tirar fuori tanti soldi per me?-
Chiede Jeongin stringendo la mia maglia nei suoi pugni.

-Sei mio amico...no? Molto probabilmente mi hai salvato la vita e te ne sono debitore. Chi si sarebbe preso cura di Shin se no? E poi sono ricco-
Il ragazzo tra le mie braccia inizia a ridere e finalmente non piange più.

-E con che faccia lo dici! Sei ricco e vivi in un'appartamento del genere?-

-Per essere ricchi mica devi avere un castello!-
Il ragazzo mi guarda con fare sospetto ed io sospiro.

-Okay, okay, quello ce l'ha mia madre.
Io non sono portato per certe cose-
Alzo le spalle e Jeongin si allontana leggermente da me.

-Grazie Chan, davvero.
Sei un buon amico. Siamo amici, giusto?-

-Ah, non posso dirti di no se mi hai visto la proboscide. Se non ti tengo stretto potresti andarlo a dire a qualcuno.
Be', non che mi vergogni delle mie doti eh-

-Tu hai seri problemi-
Dice Jeongin continuando a ridere.

-Sisi, va bene, come dici tu. Dai andiamo a dormire che ho sonno-
Dico cercando di cambiare argomento.
Il ragazzo affianco a me annuisce e chiude gli occhi.
Io spengo la luce e piano piano inizio a sentire gli occhi pesanti.
C'è un unico pensiero che, però, non mi lascia totalmente in pace.

Chi cavolo è "Jisung♡"?

Spazio autrice

Scusate l'attesa ma sono stata un po' occupata in questi giorni!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!^^

P.s vi volevo chiedere una cosina: vi piacerebbe una rubrica con all'interno oroscopi, giochi ed altro sul kpop? Perché io ce l'ho nelle bozze ma non so se pubblicarla o meno :):

Please, hug me - ChanjeongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora