24 - Un regalo speciale (pt.3)"Un abbraccio?"

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Jeongin's pov

Mi siedo sul letto di Chan ed aspetto come mi ha detto di fare qualche secondo fa.

"Vado a prendere una cosina. Tu stai qui due secondi mh?"

Avevo annuito in preda alla confusione.
In realtà sono ancora confuso. Il mio cuore non smette di battere forte e sento un fastidio allo stomaco.
Mi guardo intorno per cercare di distrarmi e vedo numerose foto appese alle pareti. La stanza di per sé è molto ordinata e...beh, profuma di Chan.

-Jeongin, ci sei?-

La sua voce mi distrae da ciò che stavo pensando e da una parte è un bene.

-Si, scusa-

Lui sorride e scuote la testa come per dire "non fa niente, non è colpa tua".
Si avvicina a me e mi passa una una grande scatola.
La prendo e non posso fare a meno che pensare a quanto sia pesante.

-Cosa mi hai preso? Scommetto che in realtà è una grande pietra-

Dico mentre inizio a spacchettare.
Chan mette una mano sopra il coperchio della scatola prima che io possa aprirla.

-Cosa faresti se fosse davvero così?-

Chiese con un tono di chi ti sta prendendo per il culo.
Alzo gli occhi al cielo e sposto la sua mano, ridacchiando.
Non appena capisco cosa Chan mi ha regalato, spalanco gli occhi.

-Non dovevi, davvero. Questo regalo ha più valore di tutte le cose che posseggo-

-Ehi non dire così. L'ho preso solo per aiutarti, almeno adesso ne avrai uno tutto tuo. Spero ti piaccia...-

Sospiro e prendo in mano il pc. Me ne serviva davvero uno, soprattutto perché a prendere sempre quello di Chan per i corsi mi dispiaceva.

-Non sono così sicuro che il mio regalo sarà all'altezza del tuo. Anzi, lo so per certo-

-Non ho bisogno di regali costosi per essere felice, Jeongin. Mi basta averti affianco. Insomma, credo che tu abbia capito quando sei diventato importante per noi. Soprattutto per Shin. E poi anche Hyunjin e Seungmin ti adorano...-

Sorrido alle sue parole e lo guardo mentre lui si stende sul letto.
Poi fa segno di sdraiarmi al suo fianco.

-C'è qualcosa che tu turba?-
Chiedo. Non è che mi voglio fare i fatti suoi, ma semplicemente sento che non è tutto okay come sembra.

-Questo dovrei chiedertelo io, no?-
Do un pugnetto sulla spalla a Chan e lui si lamenta come un bambino.

-Dico sul serio. Sai che non è molto, ma puoi contare su di me-
Lui annuisce e si mette su un fianco, rivolto verso di me.

-Sai, il rapporto fra mia madre e mio padre non è il massimo. Quel giorno in cui andai via prima dal locale...i miei genitori erano davanti a casa mia che litigavano. In più Shin era con loro e avevo paura che gli avrebbero fatto del male-
A sentire queste parole mi viene in mente la prima volta in cui incontrai Shin. Se ci penso ricordo di aver visto un grande ematoma sullo stomaco.

-Tutto cadde a pezzi quando mio padre scoprì dei numerosi tradimenti di mia madre. Quando iniziarono io ero ancora un adolescente e Shin non era nato.
Mio padre fece finta di niente per un po' di tempo ma dopo poco non ce la fece più.
Mentre mia madre era a casa di uno dei suoi amanti, mi padre si ubriacò e venne in camera mia. Fu la prima volta che venni picchiato da una persona che stimavo.
Lui non era mai stato un uomo violento ma la consapevolezza di non essere più amato da sua moglie l'aveva mandato fuori di testa. Nonostante questo, i miei non divorziarono.-
Chan si fermò per riprendere fiato e raccogliere i pensieri. So che dire certe cose non è semplice, soprattutto se dette così, senza una preparazione.

-Successivamente nacque Shin fin dai suoi primi giorni di vita io mi presi cura di lui. A mio padre non importava e a mia madre ancora meno, cosi fui io a prendere il loro posto per Shin. Solo quando compii diciotto anni andai a denunciare il tutto. Il problema è che non potei prendere la custodia di Shin. Non avevo, e non ho, un lavoro e di conseguenza non potevo mantenerlo.
Mio padre si finse un buon uomo davanti alla giuria e tutti gli credettero perché, effettivamente, non aveva mai avuto precedenti penali. Mia madre invece...beh, lo capisci da dove siamo ora che sta bene economicamente. Per questo la giuria diede la custodia ad entrambi. Una settimana da uno e quella dopo dall'altro.
Solo quando entrambi sono troppo occupati portano Shin da me.

-Ti aiuterò, Chan. Te lo giuro-
Lui fece un piccolo ghigno di tristezza.

-E come farai? Ti ringrazio, ma non credo che qualcuno riuscirà ad aiutarmi. Devo iniziare a cercare un lavoro...-
Prendo le mani di Chan lo guardo dritto negli occhi.
So che sto per promettere qualcosa che mi farà soffrire, ma per Chan lo posso fare.

-Mia madre è un giudice. Posso chiederle di aiutarti. Dobbiamo solo trovare le prove e-

-Non posso permetterti di farlo, so che non sei più in buoni rapporti con lei. Tu sta tranquillo, mh?-
Chan chiude gli occhi e sospira.

-Chan-

-Mh?-

-Vuoi un abbraccio? È sempre meglio del regalo che-
Senza dire niente, Chan si avvicina a me e mi abbraccia.
Arrossisco.

-Grazie. Anche se non è il regalo che volevi farmi è perfetto lo stesso-
Sussurra lui.
Sorrido e lo stringo più forte a me.

Spazio autrice
Questo capitolo non è il massimo, scusate

Please, hug me || ChanjeongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora