-George-
George non credeva a ciò che stava vedendo. Sembrava che Paul avesse partecipato a una rissa, proprio come quelle che avvenivano nei bar di Amburgo anni fa, però, a differenza delle altre volte, che riportava qualche livido, ora chiedeva chi era... sperava solo che fosse solo un suo brutto scherzo, anche se sapeva che era impossibile.
"Se non sai chi sei come sei arrivato qui?" chiese John molto infastidito.
"Io... ecco... ho letto la targhetta sul collare del cane..." Paul sembrava tremare leggermente mentre lo diceva. Martha sembrò notarlo, infatti iniziò a leccare la sua mano.
"Andiamo ragazzi, avrà fumato troppa erba, sono sicuro che sta bene." Disse John mentre andava a prendere la sua chitarra.
"Senti" disse Ringo "Hai detto che non ti ricordi chi sei, sai almeno dove sei?"
Ringo, come George, non credeva che l'amico avesse semplicemente esagerato col fumo, si poteva capire sia dal linguaggio del corpo, sia dagli occhi. Infatti, non aveva le pupille dilatate.
"N-non ne ho idea... penso di essere a A-abbey Road, ma non so chi sono, che giorno è... .non ho idea di chi siate voi!" detto ciò, Paul si accovacciò, prese la testa fra le mani e iniziò a respirare molto velocemente e affannosamente. Il ragazzo tremava e sembrava che si stesse per mettere a piangere, Martha iniziò a ringhiare contro di loro, pensando che avessero fatto del male a Paul. George non poteva vedere il suo amico soffrire in quel modo, così dopo aver detto a John di prendere un bicchiere d'acqua e a Ringo di calmare il cane, lui si avvicinò lentamente a Paul per tentare di tranquillizzarlo.
"Ascolta, so che sei spaventato e che forse non ti fidi noi, ma ti vogliamo aiutare. Prima hai chiesto chi sei e chi siamo noi. Il tuo nome è Paul McCartney e noi siamo i tuoi amici. Io sono George Harrison, ci conosciamo da quando eravamo piccoli. Il ragazzo che sta tenendo il cane, che si chiama Martha, è Ringo Starr, mentre quello col bicchiere in mano è John Lennon e la donna accanto a lui è Yoko Ono, la sua fidanzata. Appena ti sarai tranquillizzato risponderemo a qualunque tua domanda. Va bene?" Dopo aver detto ciò, George appoggiò la sua mano sulla schiena dell'amico, strofinandogli dei cerchi, in modo tale tranquillizzarlo. Passarono alcuni minuti prima che Paul alzasse la testa. I suoi occhi erano rossi e gonfi e le guance erano ancora bagnate per le lacrime che aveva versato, anche se con la manica della camicia provava a cancellarle. John gli passò il bicchiere e Paul con la mano leggermente tremante lo prese. Dopo essersi calmato quasi del tutto disse:
"S-scusate, io non volevo reagire così."
"Non ti preoccupare." Disse Ringo con un sorriso più triste del solito.
"Paul, qual è l'ultima cosa che ricordi?" chiese in modo secco John. Sapeva che quando era preoccupato il suo amico poteva sembrare insensibile, ma si vedeva dal suo sguardo che era preoccupato quanto loro.
"Io ricordo solo che mi sono svegliato al lato di una strada con questo cane che mi leccava la faccia... lei era legata al palo dove ero appoggiato. Non sapevo cosa fare, poi ho visto che aveva la targhetta. Ho pensato che potevo riportarla al suo proprietario e magari chiedergli aiuto. " Dopo aver detto ciò, cominciò a tremare leggermente. Pensando che potesse aiutarlo, George decise di mettergli il suo cappotto sulle spalle. Ciò sembrò rilassarlo, comunque dopo qualche secondo John chiese:
"Come sei arrivato? Se non ricordi chi sei e dove sei, bè allora come sei arrivato a Abbey Road? "
"H-ho chiesto a un signore anziano, che si trovava nelle vicinanze, se sapesse dov'era questo posto. Non so il perché, ma dopo avermi guardato in modo molto sorpreso, ha deciso di accompagnarmi interrompendo la sua passeggiata. N-non era molto lontano da dove mi trovavo." Certo, se Paul non sapeva chi era, non poteva neanche ricordare che fosse famoso. Meno male che aveva incontrato quel signore, sennò il suo amico starebbe ancora girando disorientato per la strada con i paparazzi alle calcagna.
"Va bene Paul ora riposati, Yoko ti accompagnerà al divano e Martha verrà con te. Va bene?" disse Ringo.
Dopo essersi accertato che fossero fuori dalla stanza disse:
"Dobbiamo portarlo all'ospedale."
"Ringo non possiamo, questo è oro per i paparazzi, dobbiamo tenerlo segreto." Disse John, anche se neanche lui sembrava convito di ciò che aveva detto.
"Lo so, ma non può stare in questo stato. John dobbiamo accertarci che non abbia nessun danno serio... oltre l'amnesia. " Dopo che Ringo ebbe detto ciò, John uscì all'improvviso dalla stanza. Mentre il batterista lo guardava con uno sguardo confuso. Nel mentre, George, si poneva mille domande senza neanche darsi il tempo di rispondere. Cos'è successo? Perché? È vero che andava d'accordo come un tempo, ma voleva ancora un bene dell'anima ai suoi compagni di band e avrebbe dato la vita per loro. I suoi pensieri burrascosi furono interrotti da John che disse:
"Ho chiamato l'ospedale, gli ho spiegato la situazione. Per evitare problemi entreremo con un'entrata secondaria. Dobbiamo essere li tra un'ora, quindi direi di preparaci e partire. " Detto ciò, uscì, per andare a riporre la chitarra nella custodia.
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Tutto il mio amore
FanfictionI Beatles non esistevano più. Questo era evidente a tutti. Non erano più uniti come una volta, erano cambiati. John era interessato solo al suo futuro con Yoko, George e Ringo alla loro carriera da solista. Mentre Paul...be lui non sapeva cosa fare...