Capitolo 3 - Ma che diavolo è successo?

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-George-

Velocemente prepararono le loro cose, per poi andare da Paul che dormiva molto profondamente sul divano con accanto il suo adorato Bob Tail.

"Paul svegliati" disse George mentre gli accarezzava delicatamente la spalla, "Dobbiamo andare." Il collega dopo aver aperto molto lentamente gli occhi, disse:

"Ciao ... emm"

"Sono George. Stiamo andando dal dottore per vedere se hai delle ferite. Va bene?" Paul annuì e con delicatezza appoggiò la mano sinistra sul cane per svegliarlo. In quel momento, George intravide un livido che prima non aveva notato. Se non avesse visto muovere la mano proprio in quel momento, avrebbe detto che era sicuramente rotta.

"Em ... il cane ... non dovremmo controllare pure lei?"

Giusto Martha! Si erano completamente dimenticati di lei.

"Domani la porterò dal veterinario, per ora la lascerò a casa tua. Ora sbrigati. " Disse John, con un tono che era sia dolce, che spazientito... non avrebbe mai capito quel ragazzo. Dopo essersi divisi sulle macchine, con George, Ringo e Paul nella prima e John, Yoko e Martha, nella seconda, partirono alla volta dell'ospedale. Paul sembrava un pò titubante a lasciare la cagnolona, ​​ma dopo avergli assicurato che dopo la visita l'avrebbe rivista, la lasciò salire sulla macchina di John. Il viaggio fu molto veloce e tranquillo, infatti arrivarono all'ospedale prima del previsto.

"Scendo a vedere se Yoko e John sono arrivati. Tu e Paul rimante in macchina. Se arrivano dei paparazzi, va via. " Ricevuta la conferma di Ringo, George scese dalla macchina ed entrò nell'ospedale.

"Buongiorno signore questa è un'entrata secondaria, si può accedere solo con un'autorizzazione." Disse un'infermiera, non appena entrato.

"Guardi, il mio amico ha chiamato un'ora fa per un'emergenza e ho avuto l'autorizzazione da un suo collega."

"Allora qual è il nome del suo amico?"

"È John Lennon. Ora si levi che abbiamo un appuntamento col dottore. " Disse John mentre entrava, seguito da Yoko, Paul e Ringo. L'infermiera era molto sorpresa, non si aspettava di vedere i Fab Four all'ospedale. Dopo alcuni secondi di stupore iniziale, li accompagnò dal dottor Kenneth.

"Buongiorno ragazzi. "Li salutò il dottore, non appena furono entrati. "John mi ha spiegato velocemente la situazione al telefono. Ora, per poter iniziare la visita, vi devo chiedere di lasciare la stanza." 

Non erano per niente felici, ma sapevano che dovevano lasciar lavorare il professionista. Così dopo un veloce saluto, lo lasciarono nella stanza.

-Paul-

Confusione, quello che provava era solo confusione e un gran dolore alla testa. Quella mattina si era svegliato appoggiato ad un palo, con un cane enorme che gli leccava il volto. All'inizio pensava che volesse attaccarlo, ma quando capì che invece, lo stava solo coccolando, si calmò. Dopo aver accarezzato il cane, lo allontanò per alzarsi, anche se ciò si rivelò una pessima idea. La mano sinistra gli faceva malissimo, sentiva pulsare il suo occhio, anche all'addome provava dolore e persino sotto le braccia. Dalle ferite che aveva sembrava che fosse stato picchiato... ma lui non ricordava niente. Ora che ci pensava, non sapeva dove fosse, di chi fosse il cane, chi fosse lui. Stava farsi prendere dal panico, quando notò che il cane, che era legato al palo dov'era appoggiato, aveva sul suo collare una targhetta. Su essa era scritto "da riportare a 3 Abbey Road, St John's Wood, London NW8 9AY ". Ora sapeva cosa fare. Doveva riportare il cane al proprietario. Forse era di qualcuno che conosceva e che poteva aiutarlo. Dopo aver liberato il cane, si rese conte che non avesse idea di come poter raggiungere quel posto. Fortunatamente, in quel momento un signore passò per la strada.

"M-mi scusi, mi saprebbe dire come posso arrivare al posto scritto sulla targhetta di questo cane." L'uomo lo guardo in modo particolare, come se l'avesse già visto. Forse erano conoscenti, ma lui non se lo ricordava.

"Se desideri ti posso accompagnare, tanto posso passare lì per la mia passeggiata mattutina."

"Si grazie mille." Così si incamminò con lo sconosciuto. Durante la loro passeggiata scoprì che l'uomo si chiamava James, che aveva 78 anni e che passava di lì ogni mattina.

"Come ti sei conciato così?"

Non sapeva cosa rispondere visto che non lo sapeva nemmeno lui, così disse:

"Ecco io ho avuto un leggero incidente, ma sto bene."

"Mi dispiace, dovresti stare più attento." Gli rispose l'uomo con un tono dolce. "Guarda siamo arrivati, è quella la porta a cui devi bussare. Arrivederci e rimettiti presto. " Dopo averlo salutato, si avviò verso l'entrata. Un ragazzo, nel mentre, entrò prima di lui. Forse era lui la persona che conosceva e a cui aveva portato fuori il cane, velocemente decise di inseguirlo, prima di perderlo. Quello che accadde dopo per lui fu un po' confuso, ma capì che lui si chiamava Paul McCartney, il cane, che si chiamava Martha, era suo e che i ragazzi con cui stava parlando erano i suoi amici. Dopo tutte queste informazioni sentì un enorme stanchezza, infatti non appena si poggiò sul divano iniziò a dormire molto profondamente, anche se ciò durò poco, in quanto, il ragazzo che prima lo aveva aiutato a calmarsi, gli disse che sarebbero andati in ospedale. Dopo aver lasciato Martha e dopo essersi riposato un altro po' in macchina, arrivarono all'ospedale. Non capì perché George, era questo il nome del ragazzo, avesse detto a... Ringo che doveva rimanere in macchina e casomai partire senza di lui, ma era troppo stanco per farsi altre domande. Dopo pochi secondi dall'entrata di George, arrivarono il tipo con i capelli lunghi e la moglie, che lo fecero uscire e lo accompagnarono nello studio del dottore, per poi lasciarlo da solo con esso.

Tutto il mio amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora