Capitolo 10 - Back in the U.S.S.R.

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-Paul-

La settimana che avrebbero dovuto passare all'insegna della tranquillità e del divertimento, diventò una settimana piena di tensione e rimorsi. Dopo che si fu svegliato, John era tornato a essere scontroso, George era irritabile e Ringo era triste. Non voleva che quella settimana finesse in quel modo, ma sfortunatamente fu così. Alla fine lui e John non composero neanche una nuova canzone e non ebbe nemmeno modo di chiedergli chiarimenti sul loro legame. Comunque passò molto in fretta e senza che se ne accorgessero tornarono a Londra in men che non si dica. Dopo una giornata passata a riposarsi, in cui Ringo lo portò dal dottor Kenneth per un controllo, tornarono a Abbey Road. Ora che la sua mano era finalmente guarita poteva tornare a suonare con band. Era davvero emozionato, sperava che magari tornando a suonare, la tensione, che si era creata nella vacanza sparisse.

"Benvenuto Paul, sei pronto a suonare qualche brano nuovo?" Lo accolse George, non appena entrò.

"Si non vedo l'ora...dov'è John?"

"In ritardo come al solito. Intanto ti illustro le canzoni su cui lavoreremo oggi." Ringo, mentre George gli spiegava cosa fare, sistemava la sua batteria silenziosamente. Povero Ringo, era sempre triste da quando era svenuto, si incolpava per nulla però, non era colpa sua. Aveva provato a dirglielo, ma lui gli annuiva con un leggero sorriso per poi tornare con un'espressione triste. Se c'era qualcuno da incolpare, quello era lui. Avrebbe dovuto ascoltarlo, quando gli aveva detto di non andare da solo, ma lui voleva sentirsi normale, quando a quanto pare neanche normalmente lo era.

"Siamo arrivati." Si annunciò John, mentre posava il suo cappotto insieme a quello di Yoko sulla sedia vicino la porta.

-George-

Da quando Paul era svenuto, era come se tra i tre fosse tornato il rapporto che c'era prima dell'incidente. Ciò lo addolorava molto, ma non ci poteva fare niente. Ormai si stava rassegnando che non sarebbero più stati legati come i primi anni, anche se nelle ultime settimane, prima di quelle fatidiche vacanze, sembrava che potessero tornare a quell'antica quiete. Quando John arrivò, iniziarono a lavorare immediatamente sulle canzoni. Paul, nonostante tutto quello che era successo era ancora bravissimo a suonare, infatti come gli aveva spiegato il dottor Kenneth, per quanto il loro amico avesse un'amnesia, gli rimaneva ancora la memoria muscolare. La mattina trascorse velocemente e presto arrivò la pausa pranzo:

"Non pensavo di suonare così bene." Disse emozionato Paul.

"Ci devi credere amico." Disse Ringo, "Sai non suoni solo il basso, ma anche molti altri strumenti."

"Quali? Voglio provare a suonarli tutti."

"Non abbiamo tempo per queste stronzate, abbiamo un album da completare e siamo pure in ritardo." Rispose John.

"Giusto, scusatemi."

"Quando vogliamo riprendere le riprese del film?" chiese George, sapendo che agli altri due era passato di mente.

"George noi non possiamo fare il film...dopo gli altri scopriranno cos'è successo." Rispose Ringo, mentre lo guardava leggermente confuso.

"George ha ragione, questa situazione non passerà presto, quindi sarà meglio sbrigarci. Direi di riprendere domani."

"John" parlò Yoko, per la prima volta in quella giornata, "Penso che sarebbe meglio aspettare la prossima settimana, in modo da ideare un piano per non far vedere l'amnesia di Paul." Doveva ammetterlo, a volte non sopportava Yoko, ma oggi aveva detto una cosa molto saggia.

"Va bene... A proposito, Paul non puoi stare da noi la prossima settimana."

"Perché?" Chiese tristemente Paul.

Tutto il mio amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora