-Ringo-
Aveva un brutto presentimento, non sapeva il perché, ma sapeva che era molto forte. Non si sentiva tranquillo a lasciarlo da solo, ma Paul aveva insistito così tanto che gli era sembrato giusto. Non appena l'amico uscì si mise immediatamente davanti la finestra ad osservarlo. Sembrava un cavolo di stalker, ma era necessario. Tutto era tranquillo, così, quando Moe gli chiese di andare da Zak, che stava piangendo, non ci pensò due volte. Questo fu il suo errore fatale. Mentre calmava suo figlio, qualcuno bussò con insistenza alla porta. Era Yoko con Martha ... ma ... dov'era Paul?
"Yoko dov'è Paul?"
"Sta con John. È svenuto." Disse mentre liberava il cane.
"Cosa? Cos'è successo?" Sapeva che era una pessima idea. Intanto Zak piangeva più forte di prima, così Maureen prese il bambino dalle sue braccia e si spostò in cucina, dove aveva lasciato il piccolo Jason.
"Non lo so. Lo sa John. A proposito mi ha detto di chiamare George. Vado ad avvertirlo." Così la donna uscì, lasciandolo da solo nel cottage con i suoi pensieri per tre secondi, in quando un John molto incazzato entrò correndo, poco dopo, dalla porta che era stata lasciata aperta.
"CHE CAZZO STAVI PENSANDO?" disse dopo aver posato delicatamente Paul sul divano.
"Io ... lui ... mi ..." Era sconvolto non riusciva a parlare.
"Perché l'hai fatto uscire da solo?!"
"Lui me l'ha chiesto ... io lo stavo controllando dalla finestra."
"Un sì?! Bell'idea del cazzo Ringo! Fa qualcosa di utile, invece di stare lì impalato e portami un bicchiere d'acqua!" John non era mai stato così furibondo con lui. Voleva piangere, ma non ne aveva il tempo, inoltre non voleva far arrabbiare ancora di più l'amico. Mentre porgeva il bicchiere al chitarrista, entrarono Pattie, Yoko e George.
"Cos'è successo?" chiese George, mentre ai avvicinava a Paul.
"Ringo ha avuto la brillante idea di farlo uscire da solo!"
"John, calmati così spaventi i bambini!" Urlò Maureen dalla cucina.
John sbuffò, mentre osservava con occhi iniettati di sangue Ringo.
"Mi dispiace, davvero tanto. Lui ha detto che si sentiva sicuro ad andare, ed io volevo solo che provasse un po' di normalità."
"Ringo non è colpa tua." Disse George, mettendo una mano sulla spalla dell'amico, per poi girarsi di scatto e dire:
"John, che cos'è successo?"
John scostò delicatamente i capelli dalla fronte di Paul, per poi iniziare a raccontare dallo smarrimento dell'armonica, fino al tipo con la mazza da baseball vicino al suo cottage.
"Secondo voi perché Paul si sarebbe spaventato di quel tipo." Chiese Pattie.
"Non ne ho idea, ma ti posso assicurare che non avevo mai sentito Paul urlare in quel modo."
"Ragazzi e se quel tipo fosse l'uomo che ha ferito Paul?" propose Maureen sconcertata.
"Non è possibile, il dottore ha detto che erano più persone...a meno che... lui non fosse tra quelle." disse Ringo spaventato. Come li avevano trovati? Era impossibile che li avessero seguiti...a meno che non li stessero osservando. No, non era possibile.
-John-
Ringo stava visibilmente facendosi prendere dal panico, forse aveva esagerato, ma sentire Paul urlare in quel modo e vederlo svenuto, aveva acceso in lui una forte rabbia. Voleva scusarsi con il batterista e rassicurarlo, solo che all'improvviso sentì un leggero lamento provenire da Paul:
"Paul, ci sei? Svegliati dai. Siamo in un posto sicuro."
"John" disse Paul aprendo lentamente gli occhi "Dove sono?" John non riuscì più trattenersi, era troppo felice che stesse bene, così lo abbracciò:
"Va tutto bene, sei al sicuro." Paul, leggermente sorpreso, lentamente si abbandonò l'abbraccio per qualche secondo, finché all'improvviso non disse:
"Io...io mi ricordo qualcosa."
John si staccò e speranzoso chiese cosa si ricordasse. Paul dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua, passatogli da Ringo disse:
"Mi ricordo qualcosa dell'incidente.... Stavo portando Martha fuori, quando una macchina è uscita fuori strada ed è andata verso di noi..." a quel punto iniziò a tremare, John capendo il turbamento del compagno, iniziò a disegnare con la mano leggeri cerchi sulla sua schiena. " Ho pensato che l'autista si fosse sentito male, così ho chiesto come stesse, ma... qualcuno da dietro mi ha dato una botta sulla mano con cui tenevo il guinzaglio..." a quel punto Martha si fece spazio tra i presenti per iniziare a leccare la mano, ormai quasi del tutto guarita, di Paul. "Un ragazzo prese Martha e la legò a un palo. Due persone nel frattempo mi immobilizzarono prendendomi da sotto le braccia, mentre l'uomo che era in macchina iniziò a darmi dei pugni sull'addome...io non ricordo altro...solo che urlavo, ma non c'era nessuno ad aiutarmi." Bastardi, se li avesse davanti li avrebbe uccisi con le sue mani. Perché avevano attaccato Paul in questo modo? PERCHÉ?! Yoko, mentre lui era troppo impegnato a contenere la sua rabbia e gli altri troppo sconvolti per dire qualcosa, disse:
"Paul, mi dispiace tanto. Prenderemo chi ti ha fatto questo e lo manderemo in prigione. Per ora però devi tranquillizzarti. Vatti a riposare nella tua camera." Yoko, che per la prima volta si stava mostrando turbata, fu la prima a reagire. Paul, nel frattempo era rimasto immobile, forse troppo spaventato dal ricordo appena riaffiorato, così John, decise di intervenire:
"Paul, ti accompagno. Va bene?" Non ricevendo nessun segno negativo, John lo riprese in braccio, come una sposa e lo portò nella sua camera. Dopo averlo adagiato sul letto, si mosse per uscire dalla stanza, ma prima che potesse aprire la porta Paul disse:
"John, rimani con me per favore?" Non se lo aspettava. Era da quando andavano in tour che non dormivano insieme, non sapeva se se la sentisse. Notando la sua indecisione Paul disse:
"John ti prego, non mi sento al sicuro." Non poteva lasciarlo.
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Tutto il mio amore
FanfictionI Beatles non esistevano più. Questo era evidente a tutti. Non erano più uniti come una volta, erano cambiati. John era interessato solo al suo futuro con Yoko, George e Ringo alla loro carriera da solista. Mentre Paul...be lui non sapeva cosa fare...