-18 anni dopo.
Insistente bussata alla porta.
Mamma: John.. John.. John alzati o farai tardi a scuola. JOHN MI HAI SENTITO?!-
John: Mhhh altri cinque minuti mamma.-
Mamma: Sbrigati la colazione è pronta, Amber arriverà a momenti.-
Guardo il soffitto e faccio un gran sospiro mentre mi perdo nei miei pensieri...
Oggi non mi va proprio di andare a scuola.
Fortunatamente è l'ultimo anno, non ne posso più di vedere quelle stesse facce di merda ogni giorno, che rottura!
Almeno c'è lei, nonostante sia la mia migliore amica sa come motivarmi, e subito mi vien da guardare verso il comodino dove c'è la nostra foto, e senza rendermene conto sorrido ripensando a quando è stata scattata e al bellissimo ricordo di quel giorno.
Basta perdere tempo. Devo alzarmi e prepararmi.
Faccio prima una doccia calda che dura più del dovuto, shampoo, lavo i denti e aggiusto i capelli (per quel che si può aggiustare almeno), poi metto una maglia nera, jeans nero strappato e vans, ormai la mia routine.
Pronto, scendo giù e la prima cosa che vedo è il suo bellissimo viso, Amber, colei che ormai da 18 anni fa parte della mia vita ed è l'unica che sa come tenermi a bada per il mio forte carattere.
Vado da lei per salutarla e ci sediamo vicino per fare colazione.John: Buongiorno vicina, come stai oggi?-
Amber: Buongiorno carissimo vicino, a me bene, a te non sembrerebbe con quella testa che ti ritrovi.-
John: Hei!! Non prendermi in giro! Piuttosto mangia un boccone, io ho una fame.-
Amber: Sai bene che non mi perderei questi pancakes per nulla al mondo. Mi passeresti lo sciroppo?-
John: Ecco tieni, non esagerare.-
Mamma: Buona giornata ragazzi, mi raccomando. Ciao John ti voglio bene.-
Amber: Buona giornata anche a te Emma, baderò io a John, non stancarti troppo.
John: Ciao mamma, ti voglio bene anche io.-
La colazione è ormai sempre la solita, soli io ed Amber, con mia mamma che esce di fretta per andare a lavoro.
Appena finito, con la mia macchina ci dirigiamo verso scuola per affrontare un'altra giornata del cazzo.-𝟏𝟓 Minuti dopo
Finalmente siamo arrivati, per fortuna mancano solo 3 mesi per l'estate, davvero non ne posso più di questa quotidianità. La sola cosa positiva è la compagnia di tutte le mattine.
Amber: John guarda, ci sono Greg, Mich e Nicole, andiamoli a salutare.-
John: Certo, inizia pure ad andare prendo delle cose e arrivo subito.-
Non so perché ma vederti scendere dalla macchina e allontanarti da me, fa sempre una brutta sensazione, soprattutto se ti dirigi verso un altro ragazzo.. Ma a cosa mi metto a pensare. Siamo soltanto amici, ecco, lo sapevo. Sto impazzendo, maledetta scuola.
Greg: Come sta il mio compagno per la vita?-
John: Vedo che sei di ottimo umore Greg.-
Beh sì, Greg è il mio migliore amico. Ci conosciamo da.. direi da sempre, è un po' coglione a volte, ma è l'amico giusto.
Mich: Johnny come ti butta?!-
Ecco come non escludere Mich dalla categoria degli amici coglioni.
John: Dovrei darti un pugno sul naso solo per come mi hai chiamato. Sai che odio quel nome.-
Mich: Dai amico è per scherzare, lo sai non lo farei mai intenzionalmente.-
John: Ciao Nicky, ti vedo in forma.-
Nicole: Anche a te John.-
In realtà Nicole non la vedo poi così bene, ha un'aria diversa dal solito, come se fosse triste.
Sarà l'impressione.
Dopo una decina di minuti suona la campanella e ognuno si reca alle proprie lezioni.Matematica, praticamente la mia materia preferita, al contrario di quella secchiona di Amber. Ma come fa a non capirla!?
Per sua fortuna abbiamo lo stesso corso, oltre a fisica e letteratura, quindi almeno in questo può chiedere aiuto a me.
Con lo sguardo vagabondo ,per colpa della noia, mi ritrovo a fissare Amber.
Oggi i suoi capelli lisci, hanno un castano lucido e ora che ci penso Il suo profumo in macchina era più accentuato del solito.
Per non parlare dei suoi occhi, delle sue labbra, e del suo fisic...Prof di matematica: Signor Taylor!?-
Scuoto la testa per tornare alla realtà.
Prof di matematica: Nonostante i suoi ottimi voti credo che non può permettersi di fantasticare.
Le ricordo che siamo all'ultimo anno quindi faccia un ultimo sforzo e rimanga concentrato sulla lezione.-John: Si, mi scusi.
Intanto Amber ha notato che ero concentrato più su di lei che sulle disequazioni. Spero non l'abbia messa in imbarazzo.
Le ore passano velocemente..
Suona la campanella dell'ultima ora, mi affretto dirigendomi verso Amber e scappare da questo inferno.
Intanto nei corridoi non mancano gli sguardi delle solite ragazze da una sera e via. Probabilmente sarà per il fisico scolpito anche se non credo si debba dare importanza.
Ah ecco Amber.Amber: Come ti è andata oggi socio?-
John: La solita lo sai, andiamo?
Amber: Si dire che possiamo and..-
Si avvicina un ragazzo dalla bella presenza, biondo, fisico da altleta, che conoscevo soltanto nei corridoi..
???: Hei ciao.-
Amber: Ciao Mark, dimmi.-
Mark: Posso parlarti un secondo da sola?-
Amber: Ehm, certo. John due minuti e sono da te.-
John: Si certo, fa pure, ci vediamo in auto.-
La curiosità mi fa aspettare qualche secondo per capire cosa volesse quel Mark da Amber.
Ma niente da fare, non riesco a capire le parole così mi dirigo verso l'auto un po' imbronciato.
Mentre aspetto in macchina vedo arrivare Amber, con uno strano sorriso.Amber: Scusa per l'attesa, era un mio amico di corso.-
John: Tranquilla, cosa voleva?-
Amber: Ehm... nulla di che, mi ha chiesto di cosa trattava l'argomento di filosofia della scorsa settimana.-
Dalla sua parlantina, sta mentendo, ma perché proprio a me? Perché al suo migliore amico?
John: Va bene, va bene.-
È comprensibile siccome è la prima del corso, ma ero comunque insospettito.
Intanto ci dirigiamo a casa senza dire una parola.
STAI LEGGENDO
Crossed fates - destini incrociati
ChickLitEra il 1997 quando a Rochester, una piccola città metropolitana della Contea di Monroe, nello stato di New York, nasceva Jonh Taylor; Nel frattempo, nel reparto accanto, piangeva un'altra piccola anima, Amber Smith. La coincidenza volle che non sol...