AMBER POV
È arrivato il giorno tanto atteso dalla maggior parte degli studenti, ma non per me.
Questa sera ho appuntamento con Mark, spero di non ritardare, anche perché l'unico che mi riesce a sopportare è, gia...è proprio John.
In qualsiasi angolo di me riesco sempre e comunque pensare a lui. Vorrei tanto chiamarlo, e dirgli che stasera mi andrebbe tanto di ballare con lui.
Mentre penso a ciò non riesco a contrastare la forza della mia tristezza, nostalgia, che sul mio viso scendono morbide lacrime che racchiudono i momenti più belli trascorsi con John.
Mi asciugo le lacrime con il braccio e inizio a ripetermi che infondo deve andare così e che se il destino vuole, tornerà la serenità tra noi.
Nel tardo pomeriggio inizio a truccarmi in modo molto semplice e inizio a consumare l'euforia che ho per il vestito che ho comprato. Così lo indosso...mi ci vedo davvero bene, scollatura perfetta ma non troppo volgare, vale lo stesso per la lunghezza.
I capelli li lascio semplicemente sciolti senza alcuna acconciatura, faccio solo dei boccoli alle punte e sono pronta.
La mia mente inizia a girovagare come quando cenerentola ha la possibilità di sentirsi bene con se stessa anche soltanto indossando un abito elegante.Bussano alla porta di camera mia e la prima cosa che penso è che sia John. Magari è venuto per farmi una sorpresa.
Amber: Avanti!!!!
con un tono euforico dovuto al pensiero che sto facendo.
Papà: Sono io!-
Amber: Ah ciao Papà.-
Con tono molto scocciato e deluso.
Papà: Wow Figliola!
Sei bellissima, mi hai lasciato senza parole.-Non riesco neanche a ringraziarlo o a guardarlo negli occhi perché non lo merita.
Amber: Come mai sei venuto? Dimmi.-
Papà: Ah si scusami, è che il tuo splendore mi ha distratto, volevo solo sapere a che ora ti devo accompagnare alla festa.-
Amber: Tranquillo. È un impegno che oramai non ti tocca più. Sono cresciuta.-
Papà: Sono sempre geloso di mia figlia.
Passa a prenderti John?-Amber: No! E non sono affari tuoi, sono stata chiara? Non ho bisogno ne di te ne di John. E ora posso stare in pace?-
Non mi andava che lo nominasse. Avrei tanto voluto urlare a quella stupida faccia che si ritrova "John ama la sua famiglia"
Papa: Ehi signorina, cos'è questo tono con me? Che ti succede? Qualcosa non va?-
Mi rendo conto del tono brusco che ho usato e guardo verso il basso per il mancato rispetto...
Amber: Va tutto bene. Comunque ti ripeto, per stasera non preoccuparti. Si farà sicuramente un po' tardi.-
Papà: Guarda che ho fatto anche io il liceo, il ballo è un buon motivo per fare tardi. È comunque la fine di un percorso dell'adolescenza. Quindi tranquilla. Per stasera non hai vincoli, e poi approfitto per portare la mamma a cena. È da tanto che non passiamo del tempo da soli.
Wow, che coraggio che ha.
Non posso far altro che inviargli un sorriso freddo come il ghiaccio.
Non riesco a parlare con lui della verità altrettanto con mamma. Sono davvero una cattiva figlia, faccio vivere i miei genitori nell'illusione dell'amore, vorrei tanto tagliare subito la testa al toro, ma per stasera non voglio pensarci.
Domani sarà sicuramente diverso, e la prima cosa che farò è chiedere a me stessa di far uscire tutto il mio coraggio per parlare con papà e chiedergli spiegazioni su ciò che ho sentito.Dopo qualche parola scambiata con mio padre, lui torna nel suo studio, mentre io finisco di prepararmi.
Non ci metto molto, mi sento sicura nella mia semplicità perché infondo è questo ciò che sono, intanto, dopo circa un'oretta arriva un messaggio di Mark: "Sono proprio fuori casa tua. Quando sei pronta esci pure."
Faccio in fretta a scendere e non appena apro la porta di casa mia per uscire rimango sbalordita.
Non posso crederci, è da molto tempo che volevo andare in una di quelle.
Ebbene sì, Mark mi sta aspettando fuori alla limousine bianca che ha noleggiato.Mark: Credi che abbia esagerato?-
Amber: Scherzi? È fighissima. Anzi sono davvero entusiasta.-
Mark: Allora accomodati pure, ma prima permettimi di dire che sei davvero uno schianto questa sera. Anche se per me lo sei sempre.-
Amber: Anche tu stai davvero bene.-
Mark: Ecco tieni!-
Amber: Cos'è?-
Mark: Il corsage da polso. Ho visto questo modello e ho pensato a te. Mi ha ispirato. Così l'ho preso senza pensarci due volte, vedo che ho fatto bene anche a scegliere questo rosa cipria, si abbina perfettamente al tuo vestito.
Amber: Wow Mark, è davvero bellissimo.-
Mark: Si dice che se sono gli abiti a ispirarti qualcuno, è perché il desiderio non è materiale, ma fisico. Vuol dire che quella persona ti fa sentire qualcosa dentro, qualcosa che potrà renderti felice.-Mark parlando, mi prende per la mano e mi infila il corsage, una splendida rosa chiara con una perla al centro con tanti piccoli fiorellini bianchi che la circondano. Il mio colore preferito.
Penso che tutto questo sia stupendo, ma non ciò che vorrei. Mi convinco che vada tutto bene, quando poi non è la persona giusta che avrei voluto accanto a me per questa serata.
Anzi in realtà questo nemmeno m'importa più di tanto, mi andrebbe bene anche solo John, una pizza, tante schifezze, una serie TV da guardare su Netflix e qualche coccola di troppo.
Dopo aver messo il corsage, da gentiluomo mi apre la porta e mi lascia salire.
Non siamo soli, ci sono anche gli amici che di solito frequenta Mark.
Il ragazzo biondo ricordo si chiami Richard ma tutti lo chiamano Ricky, e la sua ragazza Jane se non erro. Sembra una tranquilla.
Poi c'è Mike e l'altro ragazzo che non ricordo il suo nome.
Appena entrata saluto tutti per rompere il ghiaccio e grazie alla musica e alle luci pirotecniche riusciamo a divertirci un po'.
Mark non smette di guardarmi. Sono imbarazzata.
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Crossed fates - destini incrociati
Chick-LitEra il 1997 quando a Rochester, una piccola città metropolitana della Contea di Monroe, nello stato di New York, nasceva Jonh Taylor; Nel frattempo, nel reparto accanto, piangeva un'altra piccola anima, Amber Smith. La coincidenza volle che non sol...